Il rosso è il mio colore preferito!”, “Non fatemi vedere l’arancione perché proprio non lo sopporto”, “Io dipingerei tutta casa di blu”, “Il giallo mi mette allegria”.

Quante volte abbiamo sentito pareri soggettivi, gusti, circa l’effetto che hanno su di noi le diverse colorazioni, chi ama i colori caldi, chi ama i colori freddi, chi attribuisce a specifiche sensazioni specifici colori e chi ancor di più da un colore trae degli stati d’animo. Ma perché i colori hanno questo effetto sul nostro cervello?

Già gli antichi Egizi, circa seimila anni fa utilizzavano diverse pratiche per impiegare il colore a scopo terapeutico , nei loro templi ad esempio, la luce del sole che entrava, veniva scomposta nei sette colori dell’iride in modo da consentire ad ogni suddito di immergersi nel colore che in quel momento era più indicato al suo stato di salute psico-fisico.

Tornando ai nostri giorni invece uno studio relativamente nuovo condotto all’università San Raffaele Pisana di Roma ha dimostrato che i colori, oltre ad avere effetti sull’umore, ha benefici anche sui parametri vitali. Lo studio ha analizzato non solo l’influenza dei colori sullo stato d’animo e sullo stato psicofisico, ma anche quella della presenza o dell’assenza di luce. Il nostro cervello subisce l’impatto delle diverse tonalità, innescando differenti reazioni chimiche che possono, ad esempio, aumentare o diminuire la produzione ormonale stimolando stati d’animo come tristezza o allegria.

 Il neurologo Piero Barbanti ha spiegato che i toni caldi come il rosso hanno la proprietà di migliorare l’umore, la pressione, la frequenza cardiaca. I toni freddi, come il blu, sono utili in caso di tensione e ansia.  I toni maggiormente scelti sono infatti il blu e il verde: spesso associati a scenari rilassanti e consigliati infatti negli arredamenti.

Il rosso è naturalmente associato a scenari passionali ma non sempre stimola sensazioni positive, secondo alcuni antropologi infatti si tratta del primo colore ad essere stato utilizzato dall’uomo e rappresenta il pericolo, la vita e la morte. Alcuni studiosi riferiscono che alla presenza del rosso è deputata l’attivazione del testosterone negli individui maschi, promuovendo comportamenti più aggressivi e una migliore prestanza fisica.

“Vedere tutto nero” è invece una tipica espressione di soggetti depressi, spiega Barbanti:  

“In presenza di un soggetto depresso compare una preferenza netta per i colori negativi (nero e grigi), una sensibile riduzione del rosso tra quelli neutri e un’abolizione dei toni positivi (verde e giallo in particolare). La spiegazione è che l’influenza esercitata dal sistema emotivo sull’ipotalamo fa quasi rifiutare al paziente di accettare stimoli visivi importanti, preferendo toni poco luminosi, in perfetta sintonia con il rifiuto della vita tipico del depresso”.

È innegabile l’effetto che ogni colore ha sulle nostre emozioni e sensazioni. I colori hanno il potere infatti di innescare ricordi: associando una sensazione vissuta in una specifica situazione ad un colore dominante, azione spesso inconscia, ogni qualvolta si presenta quel colore ai nostri occhi nell’immediato sperimentiamo la sensazione ad esso legata nonché il ricordo dell’esperienza vissuta. In questo modo alcuni colori possono sprigionare emozioni positive ed altri negative in modo completamente soggettivo.

L’esperienza che si vive a contatto con colori diversi stimola sensazioni differenti, nuove e soggettive, positive per alcuni e negative per altri. Può portare a emozioni di serenità e pace come di agitazione e nervosismo.  

Conoscerci e conoscere che sensazioni sprigionano i colori in noi può essere un valido strumento di aiuto nella vita quotidiana, ovviamente non sostituibile ad un percorso terapeutico, ma valido per arredare casa nostra, il nostro salotto o la nostra camera da letto oppure per renderci più familiare lo studio in cui lavoriamo o più professionale. I colori dominano il nostro campo visivo quotidianamente, conoscendoli e conoscendoci possiamo avere un’arma in più per sostenere emozioni positive.   

 

 

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