Qual è la differenza della relazione medico paziente e la relazione psicologo psicoterapeuta ed un paziente? Le due relazioni nonostante lavorano entrambe sulla salute della persona sono completamente diverse. La relazione medico paziente presume e prevede uno sbilanciamento a favore del medico in termini di potere mentre per quanto riguarda quella psicologo psicoterapeuta e paziente c’è una condizione molto più paritetica e in equilibrio. Quali sono i pro e i contro di questi aspetti?
Per quanto riguarda la relazione medico paziente c’è uno sbilanciamento di potere a favore del medico rispetto al paziente ciò è vero sia nel momento in cui si procede ad esempio ad un esame diagnostico sia durante un processo di cura cioè nel momento in cui viene strutturata una terapia appunto per facilitare la guarigione del paziente stesso. Il medico è colui che detiene la conoscenza sulla patologia, detiene la conoscenza rispetto la strumentazione da utilizzare e la capacità di interpretare i dati che raccoglie. Quindi ci si può porre in una condizione di presentazione di sé stessi e del problema e contemporaneamente di ascolto rispetto le indicazioni che vengono fornite dal medico stesso. Infatti molte volte il medico non ha bisogno di un’alleanza relazionale con il paziente ma chiede ad esempio di fare determinate cose piuttosto che assumere determinate posizioni al fine di agevolare al meglio il lavoro ma non ha bisogno di una completa fiducia e quindi di un’alleanza terapeutica con il paziente per produrre un esame diagnostico.
Molto diverso è invece il ragionamento rispetto la relazione tra psicologo psicoterapeuta e paziente, nel senso che usciamo da una tematica di pura autorità e si entra in una dinamica di autorevolezza. Un paziente che si rivolge ad uno psicoterapeuta lo sceglie sulla base della sue competenze, dei suoi riconoscimenti e titoli e magari dalle recensioni online. E’ inevitabile che ci sia un tema di autorità ma l’autorevolezza assume un ruolo preponderante all’interno della relazione questo perché la relazione è molto più paritetica nel senso che è vero che lo psicologo psicoterapeuta è responsabile del trattamento ed è colui che detiene le conoscenze rispetto la cura è però altrettanto vero che l’esperto della patologia che vive è il paziente nel senso che è il paziente che deve riuscire a raccontare la sua esperienza, la sua situazione, il suo malessere al dottore. Il dottore di conseguenza deve poi riuscire a far sì che questa patologia venga da un lato capita sia in termini di cause che di conseguenze e poi risolta. È fondamentale in tal senso l’alleanza terapeutica ovvero il reale strumento di cura indipendentemente dall’orientamento teorico e dallo strumento utilizzato per svolgere la psicoterapia. L’alleanza diventa fondamentale rispetto al paziente per aprirsi a raccontare il proprio disagio e lato terapeuta per riuscire ad ascoltare e al tempo stesso farsi capire nel momento in cui va a produrre una diagnosi. Lo diventa ulteriormente nel processo terapeutico quindi durante la psicoterapia perché diventa il principale strumento di movimento e solo attraverso una reale fiducia reciproca lo psicoterapeuta può individuare le leve del cambiamento della persona e facilitare il cambiamento. Se il paziente non è collaborante e non c’è fiducia, non c’è aderenza al trattamento, l’esito della terapia non sarà mai positivo.