Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di assumere un farmaco rispetto invece ad intraprendere un percorso di psicoterapia? Proviamo a metterli a confronto. Perché alcune persone preferiscono ricorrere alla terapia farmacologica mentre altri preferiscono rivolgersi alla psicoterapia? 

Questa riflessione mi è nata in farmacia, poiché mi sono recato recentemente in due farmacie diverse, quindi con clienti diversi, personale diverso e farmacisti diversi, per acquistare dei farmaci e la persona prima di me, in entrambi i casi, ha richiesto delle pillole per superare la paura di volare.

In entrambi i casi è curioso che il farmacista abbia consigliato delle pillole per superare il jet-lag, così da facilitare il superamento del fuso orario. 

Senza entrare nel merito della prescrizione farmacologica, perché non è di mia competenza, mi è nata spontanea la domanda, ovviamente dettata dalla deformazione professionale: “perché alcune persone preferiscono assumere dei farmaci, mentre altre preferiscono intraprendere un percorso di psicoterapia?”.

Il vantaggio, per quanto riguarda il farmaco, è sicuramente che è più rapido, nel senso che: “prendo la pillola ed immediatamente mi passa sintomo” (spero).

Inoltre, in molti casi, può essere visto come l’unica alternativa, sia per la ridotta disponibilità di tempo, sia perché non tutti conoscono la possibilità di intraprendere un percorso per superare la propria difficoltà.

Al tempo stesso il farmaco permette di far finta (quasi) che il problema non esiste, nel senso che se ci sono delle difficoltà periodiche, come ad esempio la paura di volare, che si acuiscono nel momento in cui si deve prendere un aereo ed il periodo estivo è il periodo elettivo in tal senso, prendere un farmaco permette di far (quasi) finta che il problema non esiste e lo risolve (talvolta) in un periodo anche abbastanza rapido nel momento in cui si (ri)presenta. Permette di rimanere nella nella propria zona di comfort, senza avere troppe preoccupazioni.

I vantaggi invece di intraprendere un percorso di psicoterapia sono altri.

Ovviamente anche il percorso di psicoterapia ha come obiettivo quello di superare la paura di volare, permettendo alla persona di prendere un aereo serenamente, ma al tempo stesso richiede un investimento temporale, emotivo ed economico. 

Per mettersi in gioco occorrono motivazione e costanza poiché la psicoterapia è sicuramente più lunga rispetto alla semplice assunzione del farmaco. A prendere una pillola ci si mette 5 secondi, mentre un solo colloquio di psicoterapia, che ovviamente non potrà essere risolutivo nella sua unicità, dura circa un’ora.

Inoltre obbliga la persona ad entrare nel problema, nel senso che occorrono una certa sincerità con se stessi ed una certa coerenza nel riuscire a dire “ho questo problema e voglio affrontarlo”, ma ha l’enorme vantaggio di restituire agency alla persona.

Restituisce il senso di efficacia, la capacità di poter affrontare le proprie difficoltà ed i propri problemi. Una bella iniezione di autostima, ma soprattutto punta a risolvere il problema in via definitiva.

Ovviamente non sta a me decidere se ad una persona convenga prendere un farmaco piuttosto che intraprendere una psicoterapia, però queste possono essere delle riflessioni che vale la pena considerare nel momento in cui ci si trova di fronte ad un problema.

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