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Psicoterapia efficace: tecniche e orientamento

“Dottore, ma questa tecnica va bene per risolvere il mio problema? Questo approccio terapeutico va bene per risolvere le mie difficoltà? Ho un problema di panico, è giusto che applichi questa strategia?”

Queste sono tutta una serie di domande che di solito mi arrivano. Ad esempio:

  • “Dottore, soffro di eiaculazione precoce e ho visto che per risolverla devo riuscire ad applicare la tecnica Pinco Pallo XY.”
  • “Dottore, ho visto che soffro di attacchi di panico e quindi la terapia migliore è quella d’orientamento XY. È giusto questo?”

Questo è, insomma, il tenore delle domande che spesso arrivano sui social.

La risposta più corretta? Dipende

La risposta è: dipende. E soprattutto: non lo so.

Capisco che una persona che vive una difficoltà e che vuole affrontare un problema anche con coraggio si documenti — e penso che sia la cosa più giusta da fare. Quindi va su Google, o meglio su “dottor Google”, e cerca magari il suo problema. Trova l’articolo di un dottore che presenta come ha trattato quel problema con una particolare tecnica; trova un altro dottore che magari ha risolto quel problema con un paziente attraverso un particolare orientamento teorico, e via discorrendo.

E quindi dice: “Ok, allora ho capito, o penso di aver capito, che per risolvere questo problema ho bisogno di questo orientamento teorico.” Oppure: “Ho bisogno che venga applicata questa tecnica.”

La terapia non è una formula universale

Poi però si rende conto che non è proprio così lineare il ragionamento. E allora, giustamente, chiede: “Ok, ora che ho questo problema, è corretto che si usi quella tecnica o quell’orientamento?”

Questo mette in discussione anche l’idea — secondo me sbagliata — che uno psicologo possa curare qualunque tipo di problema. Io non sono assolutamente di quest’idea.

Per essere davvero efficaci, occorre avere una specializzazione verticale su alcuni temi. Si scelgono alcuni ambiti, si trattano quelli, e si lavora su di essi ogni giorno, tutto l’anno, per tutta la carriera. Solo così si diventa davvero efficaci.

La tecnica giusta? Solo se calata nella storia della persona

Quando arrivano domande di questo tipo, mi trovo sempre in difficoltà. Perché di fatto… non lo so. O meglio, non posso rispondere. La risposta è sempre: dipende.

Non esiste alcuna tecnica, strategia o orientamento che, applicato in maniera fredda e decontestualizzata, sia automaticamente efficace.

Ed è per questo che quando si leggono online titoli come “5 tecniche per superare la depressione” o “4 strategie per risolvere gli attacchi di panico”, si tratta spesso di contenuti che lasciano il tempo che trovano.

Una tecnica può risultare efficace nel trattamento di una particolare difficoltà solo se è stata adattata alla storia della persona, alla situazione specifica e alla struttura di personalità.

Il ruolo del terapeuta: adattare, non applicare

Il terapeuta deve capire come è organizzata quella persona, quali sono i suoi sistemi di significato, le sue modalità di funzionamento. Solo così può capire se una strategia è adatta a lei.

Se una tecnica funziona senza che ci sia stato un vero lavoro terapeutico dietro, è solo una questione di fortuna, non di competenza.

La competenza di un terapeuta è ciò che aumenta le probabilità che una terapia funzioni davvero.

Un terapeuta efficace ha a disposizione una vasta gamma di strumenti, conoscenze e strategie per comprendere la storia del paziente e il significato del problema, e decidere che cosa realmente serve a quella persona specifica.

Il terapeuta sceglie la tecnica, non il contrario

Magari il terapeuta alla fine sceglie proprio quella tecnica che il paziente ha letto online. Ma la tecnica non è efficace di per sé. È uno strumento scelto dal terapeuta in base alla sua esperienza e alla sua affinità con quello specifico approccio.

Ogni terapeuta ha una personalità, uno stile, un approccio. Durante il proprio percorso di formazione, sceglie le tecniche e gli orientamenti teorici che gli permettono di esprimere al meglio la propria efficacia professionale.

L’orientamento, la strategia e la tecnica sono strumenti nelle mani del terapeuta, che li usa in funzione della propria identità professionale.

Il terapeuta efficace usa ciò che risuona con la sua identità

Non è la tecnica ad essere efficace in sé, ma è il terapeuta che risulta essere efficace quando usa strumenti che lo mettono nelle migliori condizioni di lavorare bene.

Io, ad esempio, sono sistemico-relazionale. Perché? Perché ritengo che per come sono io — Matteo persona e Matteo professionista — questo approccio mi permette di esprimere al meglio la mia efficacia, la mia capacità di essere d’aiuto alle persone.

Un altro collega, magari di nome Giulia, potrà sentirsi più efficace con un altro orientamento, perché è coerente con il suo modo di essere e lavorare.

Come scegliere il terapeuta giusto per te

Se sei in difficoltà, non cercare “qual è la tecnica migliore per superare la depressione” o “qual è l’approccio più efficace contro gli attacchi di panico”.

Cerca un professionista che tratta proprio il problema che stai vivendo. Uno specialista che si occupa di quella tematica in maniera approfondita e continuativa.

Controlla se ha scritto libri, pubblicato articoli, registrato video, raccolto testimonianze: cerca prove della sua esperienza concreta su quel problema.

Non scegliere l’approccio, scegli l’esperienza

Scegli la competenza del terapeuta rispetto al tuo problema, non l’etichetta della tecnica o dell’approccio.

La scelta della tecnica e dell’orientamento spetta al terapeuta, che condividerà poi con te il percorso, ragionando insieme su ciò che potrà essere utile.

Ma sarà lui, con la sua formazione e la sua esperienza, a capire cosa può realmente aiutarti, cosa può risultare più efficace, più efficiente, più utile per te.

In funzione del tuo problema, sarà il terapeuta a scegliere l’approccio più adatto, condividendolo e adattandolo su misura per te.

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