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Il superpotere che si sviluppa con la psicoterapia

Il Dialogo Interno e la Crescita Personale

Qual è il superpotere che si sviluppa grazie alla psicoterapia? In un precedente video, intitolato “Perché lo psicologo non parla di sé”, ho citato le neo-strutture terapeutiche. So che può sembrare un termine tecnico, ma in realtà è qualcosa di molto concreto.

Si tratta di un dialogo interno che il paziente sviluppa con l’immagine del terapeuta nella propria mente. Questo dialogo viene utilizzato per riflettere su situazioni ed eventi della propria vita e orientare meglio le proprie scelte e le proprie azioni. È come se il paziente proiettasse mentalmente una seduta di terapia e, attraverso questa conversazione interiore, riuscisse a comprendere come comportarsi nelle diverse situazioni della vita quotidiana.

Per capire come e perché questo sia legato al fatto che lo psicologo non debba parlare di sé, ti rimando al video. Ma torniamo al punto principale: qual è il vero superpotere che il paziente sviluppa nel corso della terapia?

Il Superpotere Oltre la Neo-Struttura Terapeutica

Non è tanto la neo-struttura terapeutica in sé, che è solo una piccola parte del processo. Il vero superpotere si manifesta solitamente dopo il ventesimo incontro, anche se non in tutti i pazienti, secondo la mia esperienza.

Questo superpotere è la capacità di sviluppare un dialogo interno consapevole. Un dialogo interiore che da un lato permette di confrontarsi con se stessi o con la proiezione del terapeuta, e dall’altro consente di muoversi tra due punti di vista diversi.

I Due Punti di Vista: Protagonista e Osservatore

I due punti di vista sono:

  1. Il punto di vista in prima persona, quello che naturalmente adottiamo ogni mattina mentre affrontiamo la nostra giornata. È il modo in cui viviamo la nostra quotidianità, immersi nelle nostre esperienze e nelle nostre emozioni.
  2. Un punto di vista esterno, superiore e strategico, che si colloca al di sopra della situazione, osservandola con maggiore distacco e consapevolezza.

Questo secondo punto di vista non si limita a valutare ciò che il paziente sta facendo, ma è in grado anche di influenzarne il comportamento mentre sta agendo. È come avere una doppia prospettiva: da un lato, la visione da protagonista, con tutto il coinvolgimento emotivo che ne deriva; dall’altro, una visione panoramica, più ampia, che consente di comprendere meglio il contesto e le dinamiche in cui ci si muove.

Immagina di vedere la tua vita come se fosse un film: da un lato, sei l’attore principale, immerso nell’azione; dall’altro, sei anche il regista, che osserva la scena dall’alto e può decidere come modificarla per ottenere il miglior risultato possibile.

La Mappa della Propria Vita

Questo cambio di prospettiva permette di sviluppare una maggiore consapevolezza e, soprattutto, più serenità nell’affrontare le situazioni. Non si è più guidati dall’emotività del momento, ma si riesce a valutare le cose in prospettiva, considerando il lungo periodo anziché reagire impulsivamente.

Non è insolito che, dopo circa venti incontri, un paziente dica al terapeuta:

“Dottore, oggi mi sono trovato in una situazione che prima mi avrebbe fatto perdere le staffe. Mi sarei lasciato travolgere dalle emozioni, ma questa volta sono rimasto calmo. Non è stata una calma forzata, ma una calma consapevole, che mi ha permesso di riflettere. Ho pensato a cosa avrei potuto fare, come avrei potuto comportarmi, e ho scelto di agire in modo diverso dal solito. Guardando oltre l’immediato, ho capito cosa sarebbe stato più utile per me nel lungo periodo.”

Questa capacità porta a una sensazione di tranquillità, di controllo, di potere personale che prima era assente.

Un Superpotere per Tutti

Va sottolineato che questo non riguarda solo persone con problemi di gestione della rabbia o con un’emotività particolarmente accentuata. È un processo che può avvenire in chiunque intraprenda un percorso di psicoterapia.

Ed è proprio questo il vero superpotere che la psicoterapia aiuta a sviluppare: la capacità di muoversi su più livelli contemporaneamente, alternando la visione soggettiva con quella più ampia. In questo modo, non si è più limitati esclusivamente alla prospettiva del protagonista, ma si acquisisce anche una visione d’insieme della propria vita.

Governare la Propria Traiettoria

Grazie a questa abilità, si può comprendere il proprio posto nel mondo e il percorso che si è scelto di seguire. Si diventa più consapevoli delle proprie azioni e delle loro conseguenze, e si acquisisce una maggiore capacità di governare la propria vita in modo intenzionale.

Questo rende chiara l’importanza della responsabilità verso se stessi, ma al tempo stesso è profondamente rassicurante. Sapere che possiamo osservare la nostra vita da un’altra prospettiva e prendere decisioni più consapevoli ci offre una sensazione di equilibrio e controllo che prima sembrava irraggiungibile.

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