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Dolore e tempo: due variabili importanti in psicoterapia

Quali sono due degli elementi principali che possono compromettere una psicoterapia? Dal mio punto di vista: dolore e tempo. Due fattori strettamente correlati, che possono influenzare il percorso terapeutico in modi profondi e spesso sottovalutati.

Il Dolore in Psicoterapia: Non Solo Fisico

Quando parliamo di dolore in ambito psicoterapeutico, non ci riferiamo esclusivamente a quello fisico. Non tutte le terapie, infatti, trattano sintomi fisici.

Esistono persone che lottano con pensieri ossessivi, difficoltà esistenziali, problemi relazionali da risolvere. Altri invece presentano sintomi più chiaramente psicosomatici, come attacchi di panico o emicrania, condizioni in cui il disagio psicologico si manifesta anche attraverso il corpo.

Perché il dolore ostacola la terapia?

Il dolore ha un effetto paralizzante. Ci impedisce di vedere le cose con lucidità, ci confonde, ci fa sentire in trappola. Può portarci a perdere il controllo sulla nostra vita e, cosa ancora più importante, ci priva della calma e della pazienza necessarie per affrontare un percorso terapeutico.

La Relazione tra Dolore e Tempo

Spesso esiste una correlazione inversa tra il dolore e il tempo che una persona è disposta a concedere alla terapia: più il dolore è intenso, meno tempo si è disposti ad aspettare per ottenere risultati.

Questa dinamica può portare a reazioni impulsive. Il paziente, travolto dal disagio, può percepire la terapia come troppo lenta e chiedersi:

  • “Cosa posso fare tra una seduta e l’altra?”
  • “Quanto ci vorrà? Settimane, mesi, anni?”
  • “Non posso aspettare così a lungo!”

L’ansia di trovare una soluzione immediata può far sì che la persona abbandoni prematuramente la terapia, cercando alternative più rapide, spesso senza concedere il tempo necessario affinché il trattamento produca i suoi effetti.

Il Rischio della Mancanza di Pazienza

Se una persona non vede risultati immediati, può concludere che la terapia non funziona. Questo porta spesso a due tipi di reazione:

  1. Cambiare terapeuta o approccio: Dopo poche sedute, il paziente potrebbe spostarsi verso un altro specialista, sperando in una soluzione più rapida.
  2. Abbandonare completamente la terapia: Se i risultati non arrivano entro il tempo che il paziente ritiene accettabile, potrebbe decidere di interrompere il percorso senza alternative concrete.

Perché questo è un problema?

Se il terapeuta ha individuato correttamente il problema, ma il paziente non gli concede il tempo necessario per lavorarci, il rischio è quello di saltare continuamente da un professionista all’altro senza mai trovare una soluzione stabile.

Questo può portare a una cronicizzazione del problema, rendendolo sempre più difficile da affrontare e risolvere.

Come Affrontare Dolore e Tempo in Psicoterapia

Per evitare che dolore e impazienza diventino ostacoli insormontabili alla terapia, è importante adottare alcuni accorgimenti:

  1. Non aspettare che il dolore diventi insopportabile prima di iniziare un percorso terapeutico. Intervenire tempestivamente può facilitare il processo di guarigione.
  2. Dare fiducia al terapeuta e al tempo necessario per la cura, concordando insieme tempistiche realistiche.
  3. Accettare che il cambiamento richiede pazienza e che ogni progresso, anche piccolo, è un passo avanti verso il benessere.

Se il dolore e il tempo prendono il sopravvento e non vengono gestiti adeguatamente, sia il terapeuta che il paziente rischiano di trovarsi in una situazione senza via d’uscita. La psicoterapia è un processo che richiede fiducia, costanza e il giusto equilibrio tra accettazione del dolore e capacità di aspettare il cambiamento.

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