Parliamo di relazioni tossiche. Mi viene molto spesso chiesto: “Dottore, sono in una relazione tossica. Come faccio a uscirne?” oppure: “Dottore, sto vivendo questa relazione che ho capito essere tossica, ma non riesco a capire cosa sto sbagliando.” Ancora: “Dottore, sono in questa relazione individuata come tossica, ma non so cosa devo cambiare e se c’è la possibilità di risanarla, se c’è la possibilità di tornare a essere felici.”
Il Problema delle Relazioni Tossiche
Ora, non voglio essere eccessivamente duro in ciò che sto per dire, ma cercherò di essere esplicito. Non voglio essere frainteso da questo punto di vista, però diciamo questo: il problema delle relazioni tossiche è che, come in molti aspetti della psicologia e del benessere della persona, non esiste nulla che, applicato a posteriori, cioè in maniera estemporanea e fredda, in funzione dell’etichetta “tossica” data alla relazione, possa funzionare. La verità è che nelle relazioni tossiche il risultato è quello, ma le cause possono essere molteplici, potenzialmente infinite e anche molto diverse tra loro. Quindi, non c’è un qualcosa che, applicato in maniera fredda come un cerotto alla conseguenza, cioè alla fine dell’evoluzione della tua relazione, possa trasformare la relazione in sana improvvisamente o permettere alla persona di andare oltre in maniera sana.
L’esito è il medesimo, ma ciò che cambia è l’applicazione alla conseguenza della storia, in funzione del significato che ha assunto, cioè in funzione delle motivazioni che hanno reso quella relazione tossica. È lì che, allora, applicare quella tecnica, quella strategia, quel pensiero, quel cambiamento, quel comportamento risulta essere efficace. Perché, se le guardiamo dalla fine, le relazioni tossiche sono tutte uguali: sono dolore, confusione, perdita di sé stessi, investimento eccessivo, incapacità di mettere d’accordo la testa e la pancia. La testa dice “dobbiamo chiuderla, è finita,” la pancia dice “no, diamo ancora una possibilità, tu non puoi stare senza di lui o senza di lei,” e ci si costringe in questo vortice, cercando paradossalmente di uscire da questa buca scavando, cioè andando sempre più in profondità.
Non esiste nulla che, applicato a questa condizione in maniera estemporanea, possa improvvisamente far star bene. E se funziona, è per puro caso, addirittura per fortuna, perché riesce ad agire, guarda caso, proprio sulla causa che ha portato all’instaurarsi e all’evolversi di questa relazione tossica. Per riuscire a risolvere le relazioni tossiche, è necessario capire qual è il principio di degenerazione, cioè qual è l’innesco della tossicità, e solo dopo comprendere perché si sia arrivati a un certo punto e applicare l’eventuale strategia, risoluzione, cambiamento comportamentale e via discorrendo.
I Diversi Criteri di Tossicità nelle Relazioni
I criteri di tossicità sono tantissimi e diversi. Ho fatto anche diversi video in cui li esprimo in maniera più netta e chiara. Ho parlato, ad esempio, di un principio di tossicità strutturale legato all’organizzazione stessa della coppia. La distanza, ad esempio, è un potenziale fattore di tossicità: una relazione a distanza prevede delle fatiche, rispetto all’impossibilità di vivere la quotidianità, la presenza di altri, la presenza delle famiglie d’origine, la gestione del tempo della coppia, difficoltosa in funzione dei lavori che i due partner svolgono.
Ci sono principi di tossicità personologica, legati alla struttura di personalità dell’individuo, come nel caso di un dipendente affettivo, un narcisista o una codipendenza. Ci sono principi di tossicità ideologici, legati all’idea che uno o entrambi i partner hanno della relazione, come il pensare che l’amore debba essere sofferenza, fatica, o basato su un certo livello di possessività; che l’amore debba prima essere devastante e poi, solo successivamente, sbocciare e diventare eterno.
Sto andando molto veloce, ma solo per far vedere quanti principi diversi di tossicità e fattori di rischio esistono. Questa è una parola chiave: fattori di rischio. Perché tutti quelli che ho raccontato sono esclusivamente fattori di rischio; non è detto che una relazione a distanza sia necessariamente tossica. Ci sono relazioni a distanza che sono felici, perché i due partner sono felici. Però non si può dire che la distanza non sia un fattore di rischio di tossicità, perché è in termini di fattori di rischio che dobbiamo riflettere, ossia su quanto e come la situazione che viviamo ci espone a rischi strutturali, personologici, ideologici.
Fattori di Rischio nelle Relazioni Tossiche
I fattori di rischio attecchiscono sulla base di due variabili: da un lato, gli aspetti individuali, cioè l’insieme delle caratteristiche e sensibilità, spesso definiti come carattere, autostima, fiducia in sé stessi, paura del rifiuto, paura dell’abbandono e via discorrendo. Questi si combinano con le esperienze che la persona ha di sé nelle sue relazioni passate e in quella attuale. Quindi, ci sono almeno questi due livelli che, combinandosi tra loro, possono diventare mitigatori, abbassando il potenziale fattore di rischio, o cassa di risonanza, aumentandolo.
In funzione delle caratteristiche individuali e della coppia, i potenziali fattori di rischio si concretizzano e si trasformano in una relazione tossica, che però è sempre solo una degenerazione del combinarsi di questi due elementi in relazione ai fattori di rischio di tossicità che ho descritto prima. Quindi, da un lato c’è la persona con le sue caratteristiche, la sua individualità e la sua personalità, dall’altro c’è il partner e la relazione che i due hanno, che è diversa dalla semplice somma dei due partner. Poi ci sono i fattori di rischio, cioè i principi di tossicità a cui la coppia è esposta, come vivere a distanza (un rischio strutturale) o avere idee distorte su come dovrebbero essere le relazioni sentimentali (un rischio ideologico), o uno dei due partner con caratteristiche di personalità che fanno pensare a tratti narcisistici, anche se magari non è un narcisista patologico.
Come Affrontare e Risolvere le Relazioni Tossiche
È la combinazione di tutti questi elementi che determina la tossicità. E qui, cosa si fa quindi per affrontarla? Come si fa a cambiare? Una volta che abbiamo capito la causa, una volta che abbiamo definito quali sono i fattori di rischio che sono degenerati nel tempo e hanno portato allo sviluppo della tossicità nella relazione, ci sono diverse vie. Le diverse vie si dividono in varie strategie, ma le due principali sono:
- Cambiamento letterale, pratico e concreto: Soprattutto dal punto di vista strutturale. Se la coppia si rende conto che non riesce a viversi perché è distante, è necessario un cambiamento strutturale, come un trasferimento, una nuova progettualità, o una riprogettualità.
- Accettazione: Che non ha a che fare con la rinuncia, ma con la promessa. Se un dato di tossicità, potenzialmente strutturale come la distanza, non può essere cambiato per oggettive condizioni ostative, la coppia si trova di fronte a un bivio: accettare di vivere in una quotidianità lontana da quello che vorrebbe, mettendo in atto una progettualità che sul lungo periodo permetta di cambiare, o capire che non è in grado di accettarlo e interrompere la relazione. Lo stesso vale per la tossicità di tipo ideologico o personologico.
Conclusione: Un Processo di Ingegneria Inversa per la Felicità
Quindi, riepilogando: ciò che determina la tossicità deve essere individuato, e ci sono fattori di rischio che lo determinano, che possono essere strutturali, personologici o ideologici. I fattori di rischio attecchiscono sulla combinazione di due dinamiche: una sfera prettamente individuale, in funzione dell’idea che la persona ha di sé stessa, e una sfera legata all’esperienza che la persona ha nello stare con l’altro, con una parte legata alle esperienze pregresse e alla relazione attuale.
Le vie per risolvere le relazioni tossiche sono due: la trasformazione (cambiamento) o l’accettazione (promessa). La coppia può intraprendere questo percorso nell’intimità della propria relazione o con l’aiuto di un professionista.
È solo facendo questo processo di ingegneria inversa, partendo dalla crisi, dall’idea di vivere una relazione tossica, e tornando indietro, che si riescono a comprendere le cause e a capire quale strategia, quale cambiamento, quale percorso intraprendere per darsi l’opportunità di tornare a essere felici, insieme o individualmente. Non esiste strumento, strategia o comportamento che, applicato in maniera estemporanea alla degenerazione della tossicità di una relazione, possa essere efficace.