Approfondiamo in questo articolo due degenerazioni del tradimento, soprattutto nel momento in cui si crede di averlo risolto o si sta provando a risolverlo insieme all’interno della coppia, sono due degenerazioni che nel comportamento di coppia testimoniano che le cose non sono ancora a posto e che, se protratte nel tempo, rischiano di ledere in maniera anche importante la relazione stessa. Quando c’è un tradimento questo viene approfondito, analizzato e trasformato. La coppia prova a rimanere insieme, ma non riesce effettivamente ad andare oltre, quel famoso “andare oltre” di cui parlo spesso. Si instaurano quindi delle dinamiche relazionali vincolanti, potenzialmente insoddisfacenti e anche tossiche, che vincolano entrambi i partner a una condizione di infelicità. Ce ne sono principalmente due, legate più al comportamento del traditore che a quello del tradito.
Il Tradito e la Rivendicazione Costante
È vero, il tradito potrebbe continuare a rivendicare ciò che ha subito, accusando l’altro che la ferita inflitta è potenzialmente mortale, che ormai le cose sono rovinate, rivangando e rivendicando ogni singola volta che c’è una discussione, anche se non è l’argomento specifico della discussione stessa. Ma quali sono i comportamenti del traditore che vanno ad alterare poi la relazione, impedendo una piena e completa evoluzione? Principalmente due. Il primo è legato a un continuo rendere conto nel tentativo di riconquistare la fiducia dell’altro. Il secondo è la trasformazione completa del proprio comportamento in una maniera anche un po’ artificiale.
Il Comportamento del Traditore per Riconquistare la Fiducia
Mi spiego meglio. Il primo aspetto è dato dal fatto che, dato che il tradito si sente insicuro rispetto al comportamento del traditore, quest’ultimo cerca di rassicurarlo. Prova un senso di colpa, si sente condannato per ciò che ha fatto e, per rassicurare, fornisce continue testimonianze dei suoi comportamenti. Manda foto, spiega per filo e per segno cosa sta facendo, rassicura dicendo “guarda che sono qui, con queste persone, sto facendo questa cosa”. Ogni volta che c’è un allontanamento dall’agenda prevista, dà anticipazioni dicendo “guarda che è successo questo, quindi arriverò un attimo più tardi, ma non ti preoccupare perché sto facendo questo”. Insomma, un continuo giustificare anche senza una richiesta esplicita i propri comportamenti. Questo, all’inizio, può essere utile, è una reazione assolutamente spontanea e naturale, perché si cerca di dare una rassicurazione che si sente essere tolta dal partner a causa del tradimento. Ma sul lungo periodo diventa estremamente vincolante e faticoso, ponendo una serie di paletti e limiti alla libertà personale che di fatto non permettono di costruire la fiducia. Questa si trasforma ormai in controllo o autocontrollo. C’è una specie di autocontrollo che il traditore agisce per rassicurare il partner, continuando a dare notizie e informazioni su dove si trova, cosa sta facendo, con chi e perché. Questo diventa stucchevole anche per il tradito, che sente una forzatura in questo comportamento, una mancanza di naturalezza che, sul lungo periodo, erode ulteriormente la fiducia che magari a sua volta sta cercando di ricostruire.
La Trasformazione Artificiale del Comportamento del Traditore
Il secondo aspetto è legato alla trasformazione e alterazione del comportamento. Non è insolito che, a seguito di un tradimento, i partner attraversino e affrontino una crisi importante e inizino a parlare anche di ciò che non funzionava prima. Al di là del tradimento, ci sono una serie di comportamenti solitamente etichettati come sbagliati o comunque non graditi all’interno della relazione, che poi nel tentativo di ricostruire un equilibrio post-tradimento vengono modificati. Una cosa che succede spesso è che il traditore, sino a quel momento tacciato di corazza, distanza eccessiva, indipendenza, autonomia, poca affettuosità, poca emotività, poco dialogo, si trasformi. Persone considerate o etichettate come poco presenti, poco calorose, poco affettuose, poco emotive, poco empatiche, improvvisamente si trasformano. Il tradito dice spesso in terapia: “Ho sempre detto a mio marito o a mia moglie che doveva essere più presente, più vicina emotivamente, che desideravo maggiore attenzione da un punto di vista fisico, eccetera, ma nel momento in cui mi ha tradito, queste cose le ho ottenute. Improvvisamente mi ha dato tutto ciò di cui avevo bisogno, ma ora non sono contento. Ora vedo tutto quello che fa come finto, come fasullo, e quindi questo non fa altro che innervosirmi e allontanarmi. Mi mette un po’ tra l’incudine e il martello. Finalmente ho ottenuto ciò che ho sempre desiderato, ma lo ottengo in una maniera che non mi piace, che di fatto non mi permette di sviluppare fiducia e di godere di questa nuova realtà”.
Effetti a Lungo Termine sul Comportamento del Traditore
Questi sono due aspetti che hanno a che fare molto con il comportamento del traditore post-tradimento, una volta che la crisi si prova ad affrontare. Se nel breve periodo diventano rassicuranti e potenzialmente protettivi per la relazione di coppia, sul lungo periodo erodono la fiducia e diventano logoranti, perché il traditore di fatto non viene più riconosciuto, essendo troppo distante dal comportamento che aveva prima e dalla persona che il tradito conosceva sino al momento del tradimento stesso.