Perchè ti scelgo, ma poi ti lascio? Home > Psicologia della coppia > Perch ti scelgo ma poi ti lascio Il mistero della scelta e dell’abbandono Perché, in tutto il mondo, scelgo proprio te? E perché, alla fine, ci lasciamo? Sono due domande da un milione di dollari, ma voglio provare a dare una risposta. Per farlo, mi avvalgo anche di un contributo di una collega. Nel suo recente libro Letti sfatti, Umberta Telfener suggerisce un’idea interessante: il desiderio, l’attrazione e il fascino che proviamo per qualcuno sono spesso legati al fatto di rivedere e riscoprire nell’altro qualcosa di nostro, qualcosa che avevamo perduto o nascosto così bene da non sapere nemmeno più dove fosse finito. Il desiderio come ricerca di ciò che abbiamo perso Quando incontriamo qualcuno che ci attrae profondamente, è come se vedessimo in lui o in lei una parte di noi stessi che avevamo dimenticato. Ci affascina, ci cattura, ci fa sentire vivi. Non è solo la bellezza, il carattere o il modo di fare: è il riconoscimento di un pezzo di noi che credevamo perduto. Nel momento in cui lo rivedo nell’altro, ne sono attratto e affascinato. L’altro mi attira perché voglio riappropriarmi di ciò che non ricordavo neanche più di avere, ma che mi fa stare bene. È un processo quasi magico, una sorta di recupero di sé stessi attraverso il rapporto con l’altro. Perché ci lasciamo? Eppure, dopo un certo tempo, ci si lascia. Ed è proprio qui che arriva la parte più difficile da comprendere. Seguendo questo ragionamento, una volta che mi riapproprio di ciò che consideravo mio—quel pezzo di identità che avevo perso e riscoperto grazie all’altro—non ho più bisogno che sia lui a darmelo. Non ho più bisogno che sia l’altro a darmelo, né di prenderlo da lui: lo sento nuovamente mio. E così, ciò che l’altro mi dava, ciò che mi attraeva in lui, diventa improvvisamente inutile, superfluo. Peggio ancora, può diventare un motivo di conflitto. Il paradosso dell’attrazione e della separazione Ciò che ci ha fatto mettere insieme è anche ciò che, adesso, ci allontana. È un paradosso crudele: i motivi per cui scelgo qualcuno sono gli stessi che, alla fine, portano alla fine della relazione. Quando non abbiamo più bisogno dell’altro per sentirci completi, la sua presenza può apparire meno essenziale, meno magnetica. Oppure, ciò che ci attraeva all’inizio diventa un elemento di scontro, di frustrazione. Quella leggerezza che ci faceva innamorare può diventare superficialità. Quella sicurezza può sembrare rigidità. Quella passione può trasformarsi in instabilità. Una nuova prospettiva sulle relazioni Forse, allora, dovremmo ripensare il modo in cui vediamo l’amore e le relazioni. Se scegliamo l’altro per riappropriarci di qualcosa di nostro, dovremmo imparare a non trasformarlo in un oggetto transitorio, utile solo finché ci serve. L’amore potrebbe non essere solo la ricerca di qualcosa che ci manca, ma anche la capacità di riconoscere che l’altro è più di uno specchio di noi stessi. È uno spunto di riflessione nuovo sull’inizio e la fine delle relazioni, che vale la pena approfondire. Risposte chiare in quattro incontri Per fissare un colloquio psicologico potete compilare il modulo sottostante, vi risponderemo al più presto. La tua richiesta non può essere inviata correttamente. La tua richiesta è stata inviata correttamente. Nome Cognome Email Telefono +39 IT Il campo SMS deve contenere tra i 6 e i 19 caratteri e includere il prefisso del paese senza usare +/0 (es. 39xxxxxxxxxx per l'Italia) ? Tipologia terapia (online/in sede) Scegli 1 valore On-line Arcore (MB) Agrate (MB) Monza (MB) Seregno (MB) Cantù (CO) Como (CO) Lecco (LC) Merate (LC) Messaggio Consenso Sottoscrivo la Privacy Policy GCL_AW FBP FBC Source Medium Campaign Adset Inserzione TRATTATIVA Trattativa LANDING Landing Newsletter Sì, acconsento alla ricezione di comunicazioni di marketing come newsletter ed sms. Se dovessi cambiare idea, posso annullare l'iscrizione in qualsiasi momento INVIA