Parliamo di verità, menzogna, promesse e di fatti, di parole e di concretezza all’interno delle relazioni d’amore. Troppe volte quando mi trovo ad affrontare delle terapie sia individuali, che di coppia mi scontro con un gap molto grande tra ciò che viene raccontato e ciò che viene vissuto.
Da un lato abbiamo la parte dell’amore che viene raccontato tra cui le promesse che l’altro ci fa, i significati, l’idea dell’altro e di contro il sentimento, le emozioni, che effettivamente vengono vissute nella relazione sentimentale. Da un lato il partner viene raccontato in un certo modo così come la storia viene raccontata e come in realtà viene vissuta.
Questo tendenzialmente è dovuto al fatto che si da credito alle parole e poco credito ai fatti quindi ciò che effettivamente viene compiuto: spesso è troppo doloroso guardare i fatti che non vanno in linea con le emozioni pertanto li si giustifica. Ci costringiamo quindi a sopportare e tollerare dei fatti e una concretezza della relazione che per noi non è appagante in funzione di ipotetiche promesse.
Il famoso “ti amo” è una promessa che un fatto accadrà, è una promessa che qualcosa in futuro accadrà, è una promessa di una more futuro poiché apre all’idea di dove voglio andare in futuro con la nostra relazione. Se tuttavia il “ti amo” non trova supporto nei fatti stessi quella parola può essere pronunciata all’infinito innescando una crisi di coppia. Da un lato si percepiscono prospettive rosee basate sulle premesse delle parole che tuttavia non trovano concretezza nei fatti.