Parliamo un po’ di tecniche di seduzione. Su questo argomento ho già fatto articoli qualche tempo fa; è passato qualche annetto dai primi articoli che ho realizzato sulle tecniche di seduzione ed è comunque un argomento che mi viene continuamente chiesto, soprattutto quando faccio interventi sui social, metto una storia, faccio question time, eccetera.
Siccome parlo di relazioni e ho a che fare con esse tutti i giorni nella mia pratica clinica, spesso mi viene chiesto: “Dottore, come faccio a sedurla? Come faccio a sedurlo? Secondo lei, durante il primo appuntamento come dovrei comportarmi, cosa dovrei fare?”, e così via. Ora, dividiamo un attimo le cose: ragioniamo sul concetto stesso di “tecnica di seduzione” e sul concetto di “che cosa posso fare durante il primo appuntamento”. Secondo me, nonostante vengano spesso considerate la stessa cosa, sono questioni diverse e meritano due riflessioni separate.
Cosa sono le tecniche di seduzione?
Partiamo dalle tecniche di seduzione: sono una boiata pazzesca! Detto in modo più chiaro di così non si può. Perché? Perché, anche se in qualche modo possono funzionare o essere utili (e non è sempre così, ora vi spiego perché), dall’altro lato ti fanno comprare e fanno comprare all’altro qualcosa di falso, qualcosa di artefatto.
Il paradosso delle tecniche di seduzione
Punto numero uno: chi adotta una tecnica di seduzione parte dal presupposto che, assumendo determinati comportamenti, aumenti le probabilità che l’altro si senta attratto o sedotto. Ora, per farlo, per avere questa “capacità”, è necessaria una profonda conoscenza del comportamento altrui. Questo perché, attraverso la comprensione del comportamento dell’altro, si agiscono determinate strategie e tecniche per suscitare interesse.
Ma mi viene da dire: anziché concentrarsi così tanto sull’analisi dettagliata e poco spontanea del comportamento dell’altro, non vale la pena dedicare almeno il 50% di queste energie a conoscere meglio se stessi, a stare bene con se stessi, e a portare se stessi all’altro, anziché cercare di manipolare l’altro per attirarlo a sé? Questo è il primo motivo per cui, secondo me, le tecniche di seduzione sono un paradosso.
Seduzione e manipolazione: il rischio di falsità
Il secondo motivo è legato all’idea che, se io ti seduco manipolandoti attraverso determinate azioni, tu cadrai tra le mie braccia. Benissimo. Ma il problema è che, se queste tecniche funzionano, le braccia in cui il sedotto cade non sono davvero le tue, perché ti sei presentato/a per ciò che non sei, ovvero come una persona che di fatto non esiste.
Domanda retorica: quanto tempo ci vorrà prima che l’altra persona si accorga che non sei ciò che hai fatto credere? E, soprattutto, quale sarà la reazione? Sarà ancora disposta a frequentarti, oppure la disillusione sarà tale da farla allontanare? E anche se tu fossi in grado di portare avanti questa bugia per tutta la vita, saresti disposto/a a vivere in una condizione in cui sei costretto/a a mentire a te stesso/a e all’altro?
Capite quindi che le tecniche di seduzione, nel migliore dei casi, possono funzionare nel breve periodo, ma è come costruire sul bagnasciuga: alla prima ondata, tutto crolla. Se ti interessa davvero una relazione, questa non è la via da seguire.
Primo appuntamento: cosa fare davvero?
Diverso è il discorso se parliamo di cosa è possibile fare durante il primo incontro. Questo è un altro tema, perché sì, esistono strategie, tecniche e accorgimenti, anche se questi termini suonano male quando si parla di relazioni.
Se vogliamo ragionare su come affrontare il primo appuntamento per sentirsi più sicuri, per farsi capire dall’altro e per mettere l’altro a proprio agio, allora il discorso cambia, perché qui l’ottica di manipolazione è assente (a differenza delle tecniche di seduzione). Qui l’obiettivo non è conquistare o sedurre, ma creare uno spazio di apertura reciproca.
Come affrontare un primo appuntamento senza manipolazione
In questo caso, ha senso parlare di come facilitare la relazione e la conoscenza reciproca. Ma ha senso solo nella misura in cui l’altro non deve essere manipolato o conquistato, ma piuttosto invitato ad aprirsi, così come tu devi essere disposto/a ad aprirti.
L’importanza dell’autenticità nel primo incontro
Se già si assume questo atteggiamento, cioè quello di voler capire come mettersi nelle migliori condizioni per farsi conoscere e mettere l’altro a proprio agio, si è già fatto un grande passo avanti rispetto a qualsiasi tecnica di seduzione. È una questione di approccio mentale: sono sinceramente interessato a te, voglio conoscerti, e voglio capire se posso interessarti a mia volta.
La reciprocità, in questo caso, diventa un’attitudine, una forma mentale. Durante il primo appuntamento, l’obiettivo dovrebbe essere ascoltare l’altro, cercare di capire. Non serve fare grandi manovre o esercizi di stile: basta portare con sincerità se stessi e avere una vera voglia di conoscere l’altro.
Conclusione: le tecniche di seduzione funzionano davvero?
Ecco perché, come ho detto all’inizio, le tecniche di seduzione sono delle boiate, o per usare termini più tecnici, sono dei paradossi che hanno inevitabilmente vita breve.
Fammi sapere cosa ne pensi. Fammi sapere se sei mai stato tentato/a di utilizzare queste tecniche trovate in giro e come è andata. Condividi la tua opinione per facilitare, come sempre, la discussione. A presto.