Parliamo di amanti, più precisamente del ruolo dell’amante, del cosiddetto terzo incomodo: colui o colei che occupa la scomodissima posizione di essere visto o vista come il “terzo” all’interno di una coppia, il terzo del triangolo amoroso.
Il Ruolo dell’Amante: Responsabilità e Percezioni Sociali
In merito al ruolo dell’amante ho già fatto diversi contenuti; è un tema a me caro, uno di quelli che più approfondisco, soprattutto in relazione al tradimento e argomenti correlati. Tuttavia, del ruolo dell’amante in sé si dice sempre poco. Viene spesso etichettato come il responsabile della fine della relazione: “A causa sua è finito il mio matrimonio decennale o ventennale”; oppure, l’amante è sempre visto come una “bestia nera,” come una persona che si trova dove non dovrebbe stare, occupando un ruolo e una posizione illegittimi.
Ovviamente, non è così, almeno non nella misura in cui – e qui anticipo una riflessione – il tradimento non è mai responsabilità dell’amante. Il tradimento è sempre responsabilità di colui che tradisce, ossia di chi, già impegnato in una relazione, sceglie di agire il tradimento.
La Scelta del Tradimento: Chi è davvero Responsabile?
Certo, anche l’amante potrebbe essere a sua volta impegnato o impegnata, avere un’altra relazione, e dunque ricoprire anche il ruolo del traditore o della traditrice. Tuttavia, non è mai responsabilità dell’amante in sé, o della persona con cui il traditore tradisce, ma del traditore, che è all’interno di una relazione e sceglie di agire in modo fedifrago. Questa è una verità importante.
I Due Tipi di Amanti e le Dinamiche di Relazione
Tornando al ruolo dell’amante, ci sono due considerazioni, secondo me, rilevanti. La prima riguarda che tipo di relazione fedifraga sia, ossia che tipo di amante sia l’amante nella relazione, in questo triangolo amoroso. La seconda è relativa all’impatto emotivo che deriva dal ricoprire il ruolo dell’amante in una relazione fedifraga.
1. L’Amante con una Relazione Ufficiale
Possiamo scomporre questo caso in due situazioni diverse. La prima è quella in cui l’amante è già a sua volta impegnato o impegnata in una relazione ufficiale, e quindi da un lato ricopre il ruolo dell’amante, mentre nell’altra relazione è il partner ufficiale. In questo caso, diciamo, le aspettative e il ruolo che questa posizione prevede sono in qualche modo definiti. O i due scelgono di mantenere le loro rispettive relazioni ufficiali e continuare a portare avanti la loro relazione clandestina, oppure decidono entrambi di interrompere la relazione. Comunque sia, in questo caso, il tempo che i due possono dedicare alla seconda relazione è limitato. Per quanto possa essere coinvolgente e emotivamente pregnante, questa rimane sempre la “seconda” relazione, perlomeno in termini ufficiali, anche se non necessariamente in termini emotivi. Entrambi hanno una relazione ufficiale, ed entrambi scelgono di dedicare del tempo alla relazione fedifraga.
2. L’Amante senza una Relazione Ufficiale: Il Rischio di Squilibrio Emotivo
Un altro caso importante è quello in cui, da un lato, uno dei due amanti è impegnato in una relazione ufficiale mentre l’altro è completamente libero. Questa è la situazione più rischiosa in assoluto, perché, se nel primo caso, dove entrambi sono impegnati, i ruoli sono comunque chiari e definiti, ciascuno ha delle priorità, e il tempo e lo spazio che la relazione tra i due amanti può assumere è assoggettato ai vincoli della relazione ufficiale di ciascuno, qui c’è un evidente sbilanciamento. In questo caso, il partner libero corre dei rischi molto elevati, perché il vissuto emotivo impiegato nella relazione è completamente diverso e sbilanciato: da un lato c’è chi ha già una relazione ufficiale e la vive, dall’altro c’è una persona che non ha una relazione ufficiale e che magari vorrebbe averla, proprio con l’amante, ma non può. Non può, perché i presupposti stessi della relazione non prevedono una possibilità di completezza.
Non è possibile vedersi quando lo si desidera, si vive tendenzialmente in una sorta di clandestinità, una sorta di “relazione di contrabbando”. Si deve essere disponibili quando l’altro chiama e dice “Ora posso, ci vediamo?”, e quindi si deve essere sempre presenti, sempre pronti, perché i momenti in cui è possibile incontrarsi sono limitati. L’amante rischia di vivere in una pietosa attesa, una condizione in cui sacrifica molto e cerca di essere sempre disponibile, ma in fondo la sua vita diventa una perenne attesa della chiamata dell’altro.
A volte, inoltre, ci sono momenti in cui l’altro non è accessibile, come il fine settimana, quando può essere impegnato con la propria famiglia. E quindi l’amante, seppure in bisogno di conforto, non può contattare la persona amata, costretto a vivere una relazione part-time, “splittata”, dove raschia un po’ il fondo del barile cercando di ottenere qualche momento in più.
Le Promesse nella Relazione con l’Amante e il Circolo Vizioso della Frustrazione
La relazione resta sempre assoggettata ai vincoli della relazione ufficiale dell’altra persona, e questo diventa devastante. Se il partner ufficialmente impegnato promette di lasciare la relazione ufficiale per dedicarsi completamente alla relazione con l’amante, il tutto può funzionare, ma qui sorge un altro rischio: a volte queste promesse non vengono mantenute. Ciò innesca un circolo vizioso, in cui la frustrazione dell’amante aumenta, così come le sue speranze, creando una rottura tra desideri, promesse e una quotidianità che appare disarmante, proprio perché si sente di non avere mai la possibilità di vivere una relazione d’amore degna di questo nome.
È Possibile Essere Amanti Felici? Definire Obiettivi e Priorità
Questo discorso serve per dire cosa? È possibile essere felici in una relazione con un amante? Sì, è possibile. È possibile essere amanti ed essere felici? Sì, sicuramente, ma è importante che gli obiettivi vengano definiti e che i presupposti di entrambi siano chiari. Se c’è uno sbilanciamento rispetto alle priorità relazionali, e al tempo e spazio dedicati alla relazione fedifraga, allora il rischio di infelicità è enorme.