+39 347 9177302

Comunicazione efficace in coppia

Si sente spesso dire: “Abbiamo un problema di comunicazione”, “Dovremmo migliorare la nostra comunicazione”, “Dobbiamo risolvere i nostri problemi di comunicazione”, “Non riusciamo a comunicare”, e così via.

Sono molte le coppie che si trovano in difficoltà e che non si sentono capite. A volte mi viene detto: “È come se io parlassi francese e lei inglese”, o qualcosa di simile, come a dire che parlano due lingue completamente diverse e non riescono più a capirsi né a trovarsi.

La comunicazione efficace nella coppia

Sulla comunicazione si potrebbe dire tantissimo. Provo a farti un esempio composto da tre parti per chiarire uno dei concetti base per riuscire a comunicare efficacemente all’interno di una relazione.

Se vorrai approfondire, troverai ad esempio il webinar sul sito, oltre a una serie di altri contenuti che trattano questo argomento.

Soggetto, oggetto, persona/emozione: la chiave per comunicare meglio

Partiamo subito con un esempio, così da trarne poi una regola.

Un aneddoto sulla comunicazione

Ti racconto un aneddoto carino. Stavo tenendo uno dei miei primissimi corsi di comunicazione, credo fosse il 2009, ed ero in Inghilterra. Avevo di fronte la classe di studenti: lavoravo nella formazione del personale sanitario.

A un certo punto stavo spiegando proprio questo concetto, e una delle infermiere mi disse: “Matteo, fai un esempio”. Io cerco di raccontarne uno, ma lei insiste: “No, no, fai un esempio concreto, vero, altrimenti, come diciamo noi inglesi, sono tutte bullshit”. Che significa: “Sono tutte stupidaggini”.

Non lo so, mi venne spontaneo un esempio, e da lì in poi me lo sono portato nel cuore. Lo racconto spesso, magari lo hai già sentito.

L’esempio della spazzatura: tre modi di comunicare

Nelle famiglie, per stereotipo, chi porta fuori la spazzatura è l’uomo. Ora, magari qualcuno dirà “Non è vero, la porto fuori io”, ma per il nostro esempio funziona bene questo stereotipo.

Immagina la scena: c’è il bidone della spazzatura in casa, pieno. Lei dice a lui: “C’è da portare giù la spazzatura, per favore fallo”.

Lui risponde: “Sì, sì”. Passa la giornata. Il giorno dopo la spazzatura è ancora lì.

Tre risposte possibili

A questo punto, lei può reagire in tre modi diversi:

  • Soggetto/oggetto: “È possibile che quando ti chiedo qualcosa tu non la fai mai?”
  • Oggetto: “Ti ho chiesto di portare giù la spazzatura e non l’hai fatto. Ora lo fai.”
  • Persona/emozione: “Quando ti chiedo una cosa e non la fai, mi fa arrabbiare. Mi fa sentire non ascoltata.”

Analizziamo le tre risposte

1️⃣ Soggetto/oggetto

Lei sta generalizzando: non parla solo del fatto specifico della spazzatura, ma sta dando un giudizio di valore su di lui (“Non fai mai quello che ti chiedo”). Questo è rischioso, perché può indicare una volontà di litigare, una crisi o una profonda insoddisfazione.

2️⃣ Oggetto

Lei rimane focalizzata sul problema specifico. La comunicazione è più dura, ma anche più onesta e trasparente: “Ti ho chiesto di portare giù la spazzatura e non l’hai fatto. Ora fallo”. Qui non si mette in discussione la persona, ma solo il compito non svolto.

3️⃣ Persona/emozione

Lei esprime come si sente: “Il fatto che tu non abbia portato giù la spazzatura mi fa sentire non ascoltata”. Qui non c’è un giudizio sulla persona, ma la condivisione di un’emozione. E le emozioni non si discutono: sono soggettive.

Tre stili di comunicazione, tre esiti diversi

Questi tre modi di comunicare, su una cosa semplice come la spazzatura, sottintendono tre stili di comunicazione molto diversi e portano a reazioni differenti.

Non c’è un modo giusto o sbagliato di comunicare. Dipende dall’obiettivo: cosa voglio ottenere?

  • Se voglio litigare o sfogare frustrazione, userò il primo approccio.
  • Se voglio che la cosa venga risolta subito, userò il secondo.
  • Se voglio far capire come mi sento, userò il terzo.

L’efficacia della comunicazione sta nel trovare il giusto equilibrio tra ciò che voglio suscitare nell’altro e il modo in cui costruisco il messaggio.

Nel primo caso, l’approccio è aggressivo e rancoroso.
Nel secondo caso, è orientato al risultato.
Nel terzo caso, è basato sulle emozioni e chiede all’altro di prendersene cura.

Pensaci. Se vuoi, riflettiamoci insieme. Fammi sapere cosa ne pensi!

Risposte chiare in quattro incontri

Per fissare un colloquio psicologico potete compilare il modulo sottostante, vi risponderemo al più presto.

La tua richiesta non può essere inviata correttamente.
La tua richiesta è stata inviata correttamente.
Il campo SMS deve contenere tra i 6 e i 19 caratteri e includere il prefisso del paese senza usare +/0 (es. 39xxxxxxxxxx per l'Italia)
?