“Dottore la nostra relazione è cambiata, prima eravamo molto affettuosi ora meno, vivo un po’ nel timore che va tutto bene“, la domanda che sta sotto questa osservazione ricevuta da un paziente sottolinea se sia giusto che la relazione subisca dei cambiamenti.
In una relazione, generalmente, tramite l’altro riusciamo a ottenere degli obiettivi, ci sentiamo meglio, riusciamo a raggiungere una versione di noi che ci appaga maggiormente. Mano a mano che la relazione prosegue cambiano tuttavia i bisogni individuali e quelli di coppia, pertanto è “normale” che la relazione stessa si trasformi. Per esempio la relazione potrebbe passare dalla fase di innamoramento alla fase d’amore, successiva all’innamoramento, ciò implica una nuova organizzazione delle dinamiche della relazione.
Questo non è un problema purché i due partner siano entrambi d’accordo ed anche appagati dalla tipologia di contatto, effusione, che si stanno costruendo. Tendenzialmente, con l’evoluzione della relazione, si nota una diminuzione delle effusioni per un rafforzarsi dell’affermazione dell’autonomia e individualità. Il tempo trascorso in coppia inizialmente era quasi totalizzante, successivamente invece c’è una maggiore espressione dei bisogni individuali.
Questo aspetto di maggiore individualità non deve essere letto come un limite ma come risorsa, infatti comunica che il partner si avverte sufficientemente completo in coppia motivo per cui si permette di vivere momenti individuali. Questi ultimi infatti vanno a nutrire i momenti di coppia.
Il limite tendenzialmente si genera quando l’altro non è lasciato libero di avere una propria autonomia e vive in una situazione di controllo.