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Disturbo bipolare: tipo I, tipo II e ciclotimia

In questo articolo parliamo di disturbo bipolare, cos’è, quali sono le caratteristiche principali e come affrontarlo.

Il disturbo bipolare è un disturbo psichiatrico, è il disturbo con la più alta ereditarietà e più alta probabilità di essere trasmesso di generazione in generazione. E’ caratterizzato da due macro elementi: la depressione e i sintomi depressivi dall’altro da episodi maniacali o ipo maniacali.

La maniacalità consiste in umore troppo up, elevato, eccentrico, eccessivo, comportamenti rischiosi, perdita di controllo, la persona diventa eccessiva in tutto. I comportamenti maniacali sono sia classici che ipo-maniacali: questi ultimi hanno una durata e una intensità minore. L’episodio maniacale va da una settimana ad un mese, l’episodio ipo-maniacale dura qualche giorno.

La depressione è caratterizzata da catatonia, mancanza di energie, rabbia, aggressività e visione pessimistica della vita.

Il disturbo dipolare si distingue in due grandi categorie:

  • Disturbo bipolare di tipo I: ha chiari episodi maniacali, è suffuciente, per diagnosticarlo, un episodio maniacale poichè è scontato che successivamente alla fase up segue una down depressiva.
  • Disturbo bipolare di tipo II: C’è oscillazione e ciclicità tra episodi ipo-maniacali e depressivi.

La differenza concreta è che il tipo II ha una connotazione maggiormente depressiva. 

Un disturbo importante da conoscere e che somiglia ai due citati è il disturbo ciclotimico: presenta sia episodi ipo-maniacali che depressivi, è ciclico quindi generalmente prende almeno due anni di tempo prima di poter essere diagnosticato, tuttavia è meno intenso del disturbo bipolare.

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