Si può guarire dall’ansia per sempre?
L’ansia è una delle emozioni umane più comuni e antiche. È strettamente legata al nostro sistema di sopravvivenza e serve come allarme per segnalare pericoli e situazioni difficili. Tuttavia, quando l’ansia diventa eccessiva o cronica, può trasformarsi in un disturbo d’ansia, condizione che può compromettere gravemente la qualità della vita. Nel corso di un’intervista approfondita, il dott. Radavelli, psicologo e psicoterapeuta, ha fornito importanti spunti su come affrontare l’ansia e, più in generale, i disturbi d’ansia, rispondendo a una delle domande più frequenti: si può guarire dall’ansia per sempre?
L’ansia: dal segnale di pericolo alla patologia
L’ansia, di per sé, è una risposta fisiologica utile. Si attiva quando percepiamo un pericolo e ci prepara a reagire, permettendoci di prendere decisioni rapide per garantire la nostra sopravvivenza. Questa è una delle ragioni per cui proviamo ansia in molte situazioni nuove o stressanti. Tuttavia, quando questa reazione naturale diventa cronica o si attiva senza una reale minaccia, si parla di ansia patologica.
Momenti di ansia possono presentarsi in diversi contesti: prima di un esame, di un colloquio di lavoro, o durante un cambiamento significativo nella vita. Tuttavia, quando l’ansia diventa persistente e difficile da controllare, può evolversi in disturbi più complessi, come il disturbo d’ansia generalizzato (GAD) o gli attacchi di panico.
Disturbi d’ansia: un quadro clinico complesso
I disturbi d’ansia comprendono diverse forme patologiche, tra cui il disturbo d’ansia generalizzato, il disturbo di panico, le fobie specifiche e il disturbo ossessivo-compulsivo. Ciascuna di queste condizioni può avere un impatto significativo sulla vita quotidiana, soprattutto quando i sintomi fisici diventano predominanti.
I sintomi tipici includono:
- Tensione muscolare
- Palpitazioni
- Sudorazione eccessiva
- Sensazione di soffocamento
- Vertigini
Molte persone che soffrono di questi disturbi sperimentano una sensazione di pericolo imminente, che può scatenare emozioni negative come paura e preoccupazione costante. L’ ansia anticipatoria è una componente comune dei disturbi d’ansia, e si riferisce alla paura persistente che l’ansia o un attacco di panico possano ripresentarsi. Questo tipo di preoccupazione diventa così centrale da condizionare il modo in cui la persona vive la sua vita quotidiana, limitando attività, relazioni e decisioni.
Attacchi di panico e ansia generalizzata
Un aspetto particolarmente debilitante del disturbo d’ansia è la possibilità di sperimentare attacchi di panico. Questi episodi intensi e improvvisi di ansia sono caratterizzati da sintomi fisici forti, come dolori al petto, difficoltà respiratorie, sudorazione e tremori. Durante un attacco di panico, molte persone sentono un senso di morte imminente o la paura di perdere il controllo.
L’ansia generalizzata, invece, è caratterizzata da una preoccupazione costante e sproporzionata per le attività quotidiane, anche quando non c’è una reale minaccia. Questa forma di ansia tende a essere cronica, ed è spesso accompagnata da sintomi come insonnia, difficoltà di concentrazione e irritabilità. Le persone affette da ansia generalizzata spesso sentono di essere sempre all’erta, pronte a rispondere a pericoli immaginari.
Cause e fattori predisponenti
Alla domanda su cosa causi l’ansia, il dott. Radavelli spiega che ci sono diverse cause che possono contribuire allo sviluppo di un disturbo d’ansia. Questi includono fattori genetici, esperienze di vita stressanti o traumatiche, e modelli di pensiero disfunzionali. Spesso, le persone che hanno sperimentato traumi o cresciute in ambienti fortemente stressanti sviluppano una maggiore sensibilità a percepire il pericolo, anche in situazioni che per altri sarebbero neutrali o non minacciose.
Anche il bisogno di controllare ogni aspetto della propria vita può amplificare la percezione di minacce, portando a un eccesso di ansia. Questo stato può cronicizzarsi, e se non trattato, trasformarsi in disturbo d’ansia.
La scelta della terapia: un percorso personalizzato
Un aspetto fondamentale del trattamento dei disturbi d’ansia è la scelta della terapia. Il dott. Radavelli sottolinea l’importanza di un approccio individualizzato: ogni paziente ha bisogno di un piano terapeutico che tenga conto delle sue esigenze specifiche, della gravità dei sintomi e delle cause sottostanti.
Psicoterapia
Il trattamento di elezione per la gestione dell’ansia è la psicoterapia, in particolare la terapia cognitivo-comportamentale (CBT). La CBT si concentra sull’identificazione e la modifica dei pensieri negativi e disfunzionali che alimentano l’ansia. Attraverso esercizi pratici e tecniche di esposizione graduale alle situazioni temute, i pazienti imparano a gestire l’ansia e a ridurre i comportamenti di evitamento.
Training autogeno
Tra le tecniche utilizzate per ridurre l’ansia anticipatoria e i sintomi fisici dell’ansia, il training autogeno gioca un ruolo importante. Questa tecnica di rilassamento, che si basa sull’autosuggestione, aiuta i pazienti a ridurre lo stress attraverso il rilassamento muscolare e la focalizzazione sulla respirazione.
Terapia farmacologica
In alcuni casi, può essere necessario ricorrere a un trattamento farmacologico. Gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) sono farmaci comunemente prescritti per alleviare i sintomi dell’ansia. Questi farmaci aiutano a riequilibrare i neurotrasmettitori nel cervello, riducendo la sensazione di ansia e migliorando il benessere emotivo.
Ansia e vita quotidiana: gestire il disturbo
Anche se la psicoterapia e i farmaci sono strumenti essenziali per la gestione dell’ansia, ci sono molte strategie che possono essere adottate nella vita quotidiana per ridurre la sua intensità e frequenza. Queste includono:
- Tecniche di rilassamento: Come il rilassamento muscolare progressivo, la respirazione profonda e il training autogeno.
- Mindfulness e consapevolezza: Praticare la mindfulness può aiutare a restare presenti e a non farsi travolgere dalle emozioni negative o dall’ansia anticipatoria.
- Attività fisica regolare: L’esercizio fisico è un potente antidoto contro lo stress e può ridurre significativamente i sintomi dell’ansia.
- Gestione del tempo: L’organizzazione del proprio tempo può ridurre il sovraccarico di preoccupazioni, migliorando la sensazione di controllo e riducendo l’ansia.
Conclusione: un percorso di guarigione
In conclusione, come sottolinea il dott. Radavelli, la risposta alla domanda “si può guarire dall’ansia per sempre?” è complessa e dipende dal singolo individuo. L’ansia è una parte naturale della vita, ma quando diventa ansia patologica, richiede interventi terapeutici mirati. La chiave è lavorare con uno specialista qualificato, che possa guidare la persona nel processo di guarigione, utilizzando un mix di terapie personalizzate, tecniche di rilassamento e supporto continuo. Anche se non esiste una “cura magica”, con il giusto supporto, molte persone riescono a gestire l’ansia e a vivere una vita piena e appagante.
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Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo ad orientamento sistemico relazionale, ho conseguito la Laurea in Psicologia Clinica e Neuropsicologia presso l’Università degli studi di Milano Bicocca, con successiva specializzazione in psicoterapia presso lo European Institute of Systemic-relational Therapies (E.I.S.T.). Svolgo la mia attività come professionista dal 2011 e mi occupo di percorsi di psicoterapia individuale, psicoterapia di coppia e familiare.
Dirigo e coordino 7 studi di psicologia a Como e in provincia di Lecco e di Monza Brianza