Riconoscere un attacco di panico è facilissimo: se una persona ha vissuto un attacco di panico lo sa, è tremendo, improvviso e bruttissimo da vivere, sa benissimo cosa si prova in quei 10 minuti di terrore.

Tuttavia parlare di gestione di attacchi di panico è semanticamente molto sbagliato e crea dei tranelli e trabocchetti gravissimi: parlare di gestione di attacchi di panico significa non parlare di cura degli stessi. Quando vai da un terapeuta che deve lavorare con te per un sintomo è molto diverso lavorare in funzione della gestione e lavorare in funzione della cura. 

E’ semanticamente sbagliato pensare di gestire il panico, così come non si chiede al medico di gestire l’influenza ma di curarla. Puntare alla gestione del panico alimenta la sensazione di essere malati e la rende ancora più ancorata nella definizione che diamo di noi stessi. Gestire significa pensarsi e credersi rotti per sempre, considerare la propria vita come segnata dal panico.

 

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