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Ansia da prestazione: due situazioni contro-intuitive

Parliamo di ansia da prestazione, in particolare di ansia da prestazione sessuale in situazioni in cui non te lo aspetti. L’ansia da prestazione, come suggerisce il termine stesso, è quell’agitazione, preoccupazione, apprensione e tensione che può arrivare addirittura al panico nel momento in cui c’è da compiere una prestazione.

Cos’è l’ansia da prestazione sessuale

Se la caliamo da un punto di vista sessuale, quando si deve avere un rapporto sessuale, può manifestarsi in tanti modi diversi. Ad esempio, ci può essere nell’eiaculazione precoce, nella perdita dell’erezione o nel mancato raggiungimento della stessa. In altri casi, ci può essere una eiaculazione ritardata o anche un’eiaculazione assente.

Ovviamente, quelle che ho appena elencato possono essere anche patologie a sé stanti, quindi non necessariamente connesse all’ansia e, di conseguenza, all’ansia da prestazione. Ci possono essere dei problemi di tipo meccanico che impediscono le erezioni, ci possono essere altri tipi di problemi che impediscono l’eiaculazione, eccetera.

Quando il corpo funziona ma il problema è psicologico

Quello che però è difficile da dire è che, se ci sono rapporti sessuali che vanno bene o che sono andati bene in passato, o comunque la fisiologia del corpo funziona come previsto – ad esempio tramite la masturbazione ci si rende conto di non avere particolari problemi, se si hanno erezioni spontanee durante la notte o la mattina presto – allora il problema verosimilmente, anche se fare degli approfondimenti è sempre una buona idea anche da un punto di vista fisico, sta nell’ansia.

È anche facile da capire se si soffre di ansia da prestazione, perché verosimilmente ci sono tutta una serie di pensieri legati a: “Speriamo che tutto vada bene”, “Speriamo di non essere derisi”, “Speriamo di non fare figuracce”, “Speriamo che non capiti come l’ultima volta”. C’è tutto un pensiero anticipatorio per cui si vive con apprensione il tema sessuale, ci si ritira o si cercano delle vie di fuga dal possibile amplesso.

Ansia da prestazione e prime esperienze sessuali

L’ansia può colpire quindi in queste diverse modalità, e uno è portato a pensare che l’ansia da prestazione sia legata magari alle prime esperienze sessuali, oppure alle prime esperienze con quel partner nello specifico. E quindi magari con una persona che si conosce meglio, o con la quale si sta da più tempo, questo problema non sopraggiunge. Questo è anche verosimile.

Il paradosso dell’ansia da prestazione nelle relazioni importanti

Ci sono però delle situazioni di ansia da prestazione che sono legate a una concezione o situazione emotivamente paradossale, ovvero che l’ansia si manifesta nel momento in cui aumenta il legame emotivo.

Nonostante non ci siano particolari problemi, né da un punto di vista fisico né sessuale, e si abbia una buona esperienza sessuale – cioè si viva bene la sessualità – nel momento in cui la relazione diventa più intima e più importante emotivamente, sopraggiunge l’ansia da prestazione. È un pensiero e una riflessione un po’ paradossali, perché uno potrebbe essere portato a pensare che nel momento in cui il rapporto è un po’ più freddo, c’è una minore conoscenza e l’atto è molto legato a un tema prestazionale, allora l’ansia aumenta ed è più probabile avere questo tipo di défaillance.

Ma è vero anche il contrario. Qui sta un po’ il paradosso, l’aspetto controintuitivo del ragionamento: ci sono condizioni di ansia da prestazione che si manifestano esattamente al contrario, cioè non quando la relazione in questione è occasionale o priva di coinvolgimento emotivo, bensì quando la persona si rende conto di essere progressivamente ed emotivamente sempre più coinvolta con il partner, o vorrebbe coinvolgersi maggiormente.

Quando il sesso migliora… e l’ansia aumenta

E quindi magari vengo contattato – questo succede spesso in terapia – da persone che mi dicono: “Dottore, io non ho particolari difficoltà da un punto di vista sessuale, ho avuto delle storie serie, ho avuto delle relazioni occasionali, però ho iniziato recentemente, magari dopo del tempo, una frequentazione importante, cioè con una persona alla quale sono coinvolto, alla quale tengo, della quale mi interesso. Non vedo solo l’atto sessuale, ma mi sento partecipe, voglio conoscere, approfondire. Inizio a tenere alla relazione… e inizio ad avere problemi sessuali. Magari perdo l’erezione durante il rapporto, ho eiaculazione precoce, non riesco a raggiungere l’orgasmo, e so di non avere un problema sessuale, perché in altre situazioni con persone con cui ero meno coinvolto, tutto è andato bene.”

E quindi, perché succede che la “prestazione” con una persona alla quale tengo risulta essere peggiore, meno appagante, meno soddisfacente rispetto a quanto avviene con persone con cui non sono legato o coinvolto emotivamente?

O ancora: “Dottore, sono insieme alla mia compagna da tre anni. Il sesso è sempre stato bello, piacevole, appagante e divertente per entrambi. Abbiamo deciso di avere un figlio e… perdo l’erezione, non riesco a raggiungere l’orgasmo, ho eiaculazione precoce.” Cioè: da quando abbiamo deciso di allargare la famiglia, stringere il nostro rapporto, esplicitare e coltivare una progettualità, ho iniziato ad avere questo tipo di difficoltà.

L’evoluzione della relazione cambia il significato del sesso

Questo non è insolito, perché la relazione cambia, e anche il significato del sesso e del rapporto sessuale cambia. Cambia perché la persona con la quale si sta non è più solo una persona con cui soddisfare i propri bisogni o stare bene intimamente, ma diventa qualcosa di più. C’è un’evoluzione relazionale che porta con sé diverse implicazioni emotive.

Ad esempio, nel momento in cui ci si rende conto che – dopo diverse storie poco importanti – questa è importante, l’ansia aumenta. L’ansia di non perdere l’occasione di poter costruire qualcosa con quella persona, o di riuscire a concretizzare una progettualità. E quindi, l’ansia aumenta, la preoccupazione di poter fallire aumenta, e va da sé che sopraggiunge l’ansia da prestazione.

Il cambio di prospettiva necessario: dallo “sesso prestazione” al “rapporto condiviso”

Qui sta l’aspetto controintuitivo: uno dice “Beh, ma ora che sei emotivamente coinvolto con questa persona dovrebbe essere tutto più facile”, sì… ma è tutto più facile solo se cambia anche l’idea del rapporto.

Questa diventa la via per affrontare l’ansia da prestazione: passare a un concetto più funzionale di relazione e anche di rapporto sessuale. Diventa più complicato se si rimane ancorati all’idea del sesso come prestazione, come qualcosa di esclusivamente carnale e passionale, legato a uno script, a un giudizio, a una performance.

Magari queste persone, che vivono questo tipo di ansia da prestazione, sono capaci di vivere e affrontare bene un rapporto sessuale nel momento in cui non c’è coinvolgimento emotivo. Ma quando c’è, e si passa dal sesso all’amore, quindi è prevista una totale condivisione fisica ed emotiva, se si rimane sul versante “prestazione” si rischia di fallire. Perché l’atto, legato alla mera prestazione, non ha più nulla a che fare con la relazione che si sta costruendo, o coltivando in termini di progettualità.

Conclusione: fare lo switch verso un’intimità consapevole

Rispetto agli esempi che ho fatto prima, il passaggio – lo switch – qual è? Capire che cosa spaventa dell’eventuale coinvolgimento emotivo, cioè cosa cambia e far cambiare, insieme al coinvolgimento emotivo e alla sintonia emotiva, anche il rapporto sessuale. Non più una prestazione sessuale, ma un’intimità, una condivisione, un’esperienza emotiva.

Questo è lo switch necessario. La stessa “prestazione”, per chiudere il cerchio, non ha a che fare solo con la performance vera e propria. Cioè con il “devo fare bella figura, devo essere all’altezza”, con l’idea che nel momento in cui sono esposto devo dimostrare di essere capace. In situazioni con persone con cui non si ha grande feeling, tutto va bene. Ma nel momento in cui si è coinvolti emotivamente, si può soffrire di ansia da prestazione.

Per questo è necessario switchare, è necessario cambiare il concetto di “prestazione sessuale” in “rapporto sessuale”: un rapporto fatto di intimità, di condivisione anche emotiva, che non può essere appagato dalla sola mera prestazione.

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