“Dottore, come la competizione all’interno della coppia può essere trasformata in alleanza o in risorsa?”. Piccola premessa: ogni coppia è fatta da due individui che portano le proprie caratteristiche, costruendosi con l’altro e dando origine ad un nuovo ecosistema. Se vogliamo semplificare il discorso esistono delle macrocategorie per cui, in base a quali sono i valori attraverso e attorno ai quali la coppia si costruisce possiamo dire che è più orientata ad una direzione piuttosto che più orientata ad un’altra.
Si individuano coppie che sono molto orientate al sociale, all’esterno, all’immagine, al potere, al successo mentre altre sono molto orientate alla libertà, alla leggerezza, all’esplorazione, all’affermazione autonoma. Altre ancora sono orientate alla purezza, all’essere corrette, all’aspetto platonico dell’amore stesso, esistono quelle coppie che invece necessitano di essere fusionali, sempre insieme, di appartenere ad un club esclusivo (quello della coppia stessa) per cui tutto il mondo deve rimanere fuori, vengono definiti e difesi con gelosia i propri confini. Se prendiamo il primo tipo di coppia che ho raccontato, quello legato al successo, all’immagine, al potere, all’apparenza, all’idea di forza che può essere trasmesso agli altri, sono coppie tendenzialmente esposte, sono coppie a cui piace piacere, sono coppie che si nutrono anche di una dimensione sociale mentre molte coppie non hanno una vita sociale insieme. Nel primo tipo di coppia invece questa cosa spesso accade, perché i soggetti della coppia spesso ricoprono valori o ruoli importanti all’interno della società, non devono necessariamente essere il presidente del consiglio però possono essere coppie che magari hanno all’interno della comunità stessa qualche ruolo di responsabilità, di esposizione. Queste coppie fanno spesso delle loro caratteristiche le loro virtù principali, sono coppie che ovviamente sono disposte a faticare, sono coppie molto determinate, sono coppie anche competitive, anche per fare riferimento alla domanda iniziale, sono coppie che vogliono riuscire ad ottenere ciò che desiderano.
Il problema nasce quando la competizione, la determinazione e la volontà di uno non è necessariamente in linea con quella dell’altro quindi è come se ci fosse sì un macro progetto di coppia più o meno esplicitato all’interno della coppia stessa ma dall’altro lato è come se i due sentissero che ognuno sta andando per la propria strada perdendo un po’ di vista l’altro e quindi si innesca la competizione, che è la loro più grande risorsa e la capacità di resistere di fronte alle difficoltà, di fare scudo in funzione degli obiettivi che si sono posti, inizia a vacillare; ognuno inizia ad andare nella propria direzione e spesso iniziano a guardarsi reciprocamente, iniziano a farsi degli sgambetti, iniziano a competere, si instaura della gelosia, si instaurano delle rivendicazioni e talvolta si genera della rabbia, possono arrivare persino al tradimento.
Come ritrasformare questa competizione, come riuscire nuovamente a far sì che questo vincolo di nuovo divenga una risorsa della coppia stessa? Si deve riunire la coppia cioè si deve riuscire a ridefinire quali possono essere gli obiettivi comuni, proponendo loro una nuova sfida, trovando un nuovo progetto in modo tale che la coppia nuovamente riesca a direzionare la competizione e anche tutte le emozioni inevitabilmente impegnative che ora sono proiettate all’interno della coppia al di fuori. È chiaro che il terapeuta deve in qualche modo essere capace di far fluire i vari pensieri, esplicitare i nuovi obiettivi: è un processo abbastanza complesso però è la via che di solito deve essere perseguita, nel senso che nel momento in cui poi questa coppia effettivamente ha degli obiettivi comuni si sente nuovamente invincibile.
Voglio raccontarvi un bellissimo episodio, collegato a questo argomento: mentre stavo svolgendo la scuola di psicoterapia stavo seguendo un seminario e il docente faceva vedere degli spezzoni di terapia, ovviamente con consenso del paziente nell’essere videoregistrato, (questo si può fare, utilizzare questi strumenti per motivi di ricerca) e io ero tra i discenti, eravamo una decina di persone e stavamo seguendo questa terapia, ad un certo punto c’era proprio questo problema: una coppia di enorme successo, anche sociale, abbastanza famosa, affermata all’interno del loro mondo non riusciva più a trovare la coesione, anche le cose che prima venivano fatte schioccando le dita diventavano immediatamente complicate e il terapeuta raccontava come avesse provato tutte le strade, senza successo. Ad un certo punto, ci disse, mi sono reso conto che non dovevo andare a scavare così tanto, semplicemente dovevo dar loro un nuovo nemico. Non sapevo dove andare a pescare però un nemico, non sapevo come muovermi e allora semplicemente ho alzato la mano e mi sono reso disponibile, mi sono in qualche modo sacrificato, cioè ho iniziato io terapeuta a contrappormi alla coppia, ho iniziato io a rendermi il nemico stesso della coppia (senza esplicitarlo!) cioè ho iniziato ad evidenziare tutta una serie di cose che secondo me sarebbero potute degenerare in una maniera anche iperbolica, cioè esagerando il concetto proprio per riuscire a dare a loro qualcosa contro cui combattere e questa cosa ha funzionato.
A questa coppia, insomma, serviva uno scopo è lo scopo è diventato il terapeuta. La volontà di riuscire a dimostrargli che aveva torto è anche diventato il primo passettino fatto nella direzione di una nuova sfida comune, un nuovo obiettivo che ha permesso alla coppia di tornare coesa: qui la competizione, le capacità competitive dei due membri della coppia stessa sono diventate una risorsa enorme.
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Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo ad orientamento sistemico relazionale, ho conseguito la Laurea in Psicologia Clinica e Neuropsicologia presso l’Università degli studi di Milano Bicocca, con successiva specializzazione in psicoterapia presso lo European Institute of Systemic-relational Therapies (E.I.S.T.). Svolgo la mia attività come professionista dal 2011 e mi occupo di percorsi di psicoterapia individuale, psicoterapia di coppia e familiare.
Sono il responsabile scientifico di una equipe di psicologi a Como e in provincia di Lecco e di Monza Brianza