Sindrome da burnout

Il burnout altro non è che una sindrome da esaurimento ovvero uno stato in cui la persona si sente:

  • svuotata
  • apatica
  • affaticata
  • appesantita

Talvolta la persona perde il significato delle cose e della sua attività lavorativa. Spesso è accompagnata da rabbia, rancore, nervosismo, c’è una totale incapacità di staccare la testa nel tempo libero, il lavoro diventa così una macchia d’olio che si espande a tutte le ore della giornata.

Ci possono essere delle somatizzazioni fisiche messe in atto come conseguenza: cefalea, mal di testa, perdita dell’appetito, disturbi del sonno.

E’ una sindrome legata esclusivamente a tematiche di natura lavorativa, non si può andare in burnout per la propria relazione. Ci possono essere infatti situazioni lavorative che possono consistere in fattori di rischio. Il burnout è spesso associato a professioni d’aiuto, è prevalentemente presente in contesti come il medico, lo psicoterapeuta, l’infermiere, l’oss. E’ tuttavia vero che si può sviluppare in tutti i contesti nei quali ci sono alcuni  elementi, come:

  • orari insostenibili
  • carichi di responsabilità eccessive
  • insicurezza sia fisica che economica
  • poca soddisfazione ed efficacia
  • pochi livelli di successo come il lavoro con le malattie terminali
  • la monotonia

Questi elementi possono essere fattori di rischio alla generazione della sensazione di fatica e pesantezza oltre che rabbia, nervosismo e fatica a staccare il pensiero.

La domanda attuale che ci poniamo tuttavia è come cambierà la sindrome da burnout data la riorganizzazione lavorativa attuale seguita alla pandemia? Come cambierà la sindrome da esaurimento con lo smart working?

Dr. Matteo Radavelli: Ciao, sono il Dr. Matteo Radavelli, Psicologo e Psicoterapeuta ad orientamento sistemico-relazionale. Mi sono laureato in Psicologia Clinica e Neuropsicologia presso l'Università degli studi di Milano Bicocca e specializzato in psicoterapia allo European Institute of Systemic-relational Therapies (E.I.S.T.). Ho lavorato per il Cassel Hospital di Richmond (Londra) e per l'Ospedale Maggiore Sant'Anna di Como come consulente psicologo, per il quale ho gestito il servizio "Stai Bene col Tuo Lavoro", rivolto ad imprenditori e dipendenti che hanno sviluppato una difficoltà psicologica connessa a problemi lavorativi ed economici. Attualmente dirigo e supervisiono 6 centri di psicologia e psicoterapia: Arcore, Monza, Seregno e Agrate Brianza (provincia di Monza e Brianza), Como e Merate (provincia di Lecco). Nel mio lavoro mi rivolgo ad individui, coppie e famiglie che attraversano un momento di difficoltà, partendo dal presupposto che il disagio non va considerato come esclusivamente interno all'individuo, ma come parte del sistema di relazioni in cui vive. Questa modalità consente di evidenziare i vincoli che mantengono la difficoltà e favorisce la loro rinegoziazione e superamento. Il metodo da me utilizzato è particolarmente utile in situazioni di ansia, problemi relazionali e problemi sessuali. Insieme dedicheremo i primissimi incontri ad approfondire il problema, costruendo la strada verso il cambiamento desiderato.
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