SAD: il disturbo affettivo stagionale

La SAD è una depressione maggiore che è connessa a cambi climatici e/o stagionali che ha, ovviamente, dei criteri diagnostici per poter essere individuata. Nello specifico la SAD è caratterizzata da almeno due episodi di depressione maggiore nel corso dell’anno per un tempo di almeno due anni consecutivi, le cui cause non devono e non possono essere ricondotte ad altri fattori ma devono essere specificamente legate al cambio di clima e al cambio di stagione. Questo disturbo ha un’incidenza relativamente ampia, si stima che circa il 9% della popolazione ne soffra e questa percentuale sale sino al 24% nel momento in cui si parla di sub-SAD, cioè una condizione sub sindromale nella quale i sintomi sono sì presenti, ma in forma attenuata.

Esistono diverse tipologie di SAD: esiste quella principalmente invernale, ossia la SAD in cui i disturbi di depressione maggiore si presentano solitamente nelle stagioni invernali e la SAD estiva, ossia la SAD che si manifesta principalmente nel cambio di stagione tra la primavera e l’estate. Anche i fattori sono diversi che Rosenthal, il principale esponente e ricercatore legato alla SAD, individua soprattutto in fattori di tipo ambientale. Questi hanno a che fare con l’alterazione (quindi la riduzione o l’aumento) delle ore di luce e di sole e alla longitudine vera e propria. In questo caso i fattori che poi determinano un’insorgenza della SAD secondo Rosenthal sono principalmente legati a un’alterazione biochimica all’interno del cervello in cui si trovano tutta una serie di neurotrasmettitori la cui produzione e ricezione risultano essere alterate.

La SAD è una condizione molto particolare di depressione, di disturbo dell’umore e richiede delle indagini sia dal punto di vista medico che dal punto di vista psicologico particolarmente approfondite. Per quanto riguarda il trattamento è quello che viene utilizzato, affrontato e applicato solitamente per quanto riguarda gli altri tipi di depressione perchè di depressione maggiore striamo parlando. Dal mio punto di vista la via elettiva è sicuramente l’intervento di tipo psicologico e psicoterapeutico, in eventuale associazione anche con un trattamento di tipo farmacologico. È importante riuscire a diagnosticarla con chiarezza, riuscire a definire effettivamente che non ci siano altri tipi di cause che possono aver determinato l’insorgenza dell’episodio depressivo maggiore e poi evidentemente andare a strutturare l’intervento efficace più mirato una volta che si è sicuri di parlare di SAD.

Dr. Matteo Radavelli: Ciao, sono il Dr. Matteo Radavelli, Psicologo e Psicoterapeuta ad orientamento sistemico-relazionale. Mi sono laureato in Psicologia Clinica e Neuropsicologia presso l'Università degli studi di Milano Bicocca e specializzato in psicoterapia allo European Institute of Systemic-relational Therapies (E.I.S.T.). Ho lavorato per il Cassel Hospital di Richmond (Londra) e per l'Ospedale Maggiore Sant'Anna di Como come consulente psicologo, per il quale ho gestito il servizio "Stai Bene col Tuo Lavoro", rivolto ad imprenditori e dipendenti che hanno sviluppato una difficoltà psicologica connessa a problemi lavorativi ed economici. Attualmente dirigo e supervisiono 6 centri di psicologia e psicoterapia: Arcore, Monza, Seregno e Agrate Brianza (provincia di Monza e Brianza), Como e Merate (provincia di Lecco). Nel mio lavoro mi rivolgo ad individui, coppie e famiglie che attraversano un momento di difficoltà, partendo dal presupposto che il disagio non va considerato come esclusivamente interno all'individuo, ma come parte del sistema di relazioni in cui vive. Questa modalità consente di evidenziare i vincoli che mantengono la difficoltà e favorisce la loro rinegoziazione e superamento. Il metodo da me utilizzato è particolarmente utile in situazioni di ansia, problemi relazionali e problemi sessuali. Insieme dedicheremo i primissimi incontri ad approfondire il problema, costruendo la strada verso il cambiamento desiderato.
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