Perché le difficoltà lavorative sono così fortemente connesse al benessere psicologico della persona?
Ho avuto modo di approfondire questo argomento per diversi anni, ho collaborato con il servizio “stai bene con il tuo lavoro” promosso sul territorio con altri colleghi. Grazie alla collaborazione con l’ospedale Sant’Anna di Como ho potuto approfondire e addentrarmi in questo tema così delicato e riuscire a comprenderne le correlazioni e le connessioni esistenti tra: la propria posizione, il proprio ruolo lavorativo e il benessere psicologico. Il servizio era rivolto a lavoratori di ogni categoria cosa che mi ha permesso di avere un ampio raggio di osservazione.
Ci sono degli elementi che infatti sono comuni a tutti i posti di lavoro, il più importante è che il lavoro assume significato identitario per la persona. Quando per esempio si chiede ad una persona “che lavoro fai?” quest’ultima risponde “Io faccio” e non “io sono”. Quando mi chiedono che cosa faccio io rispondo “sono uno psicologo” e non “faccio lo psicologo”, la stessa cosa vale per tutte le altre professioni. Il lavoro fa parte del processo di costruzione, costituzione e mantenimento stesso dell’identità della persona. La persona si racconta a se stessa, al mondo e agli altri anche attraverso il lavoro che fa. La perdita del lavoro impatta quindi, oltre sulle possibilità economiche, anche sul senso di efficacia personale, sull’identità, sul senso di fiducia che la persona può avere in sé stessa. Indipendentemente dal lavoro svolto perderlo impatta fortemente su molti aspetti identitari: una persona professionista che ama il proprio lavoro può avvertire il perderlo come un fallimento personale, a fronte del grande investimento fatto il fallimento lavorativo è metaforico di un fallimento personale. Allo stesso modo anche per chi avverte il lavoro come sussistenza, perderlo, può essere causa di fallimento anche in altri ambiti di vita, come il tempo libero, i progetti, aree che potevano essere sostenute grazie al lavoro.
Il lavoro e la sua perdita hanno un effetto trasversale, indipendente dal lavoro stesso, sul processo identitario.