Lutto: evitarlo o affrontarlo?

Come sono solito dire citando una frase non mia: “le emozioni che non trovano sfogo attraverso la parola poi troveranno un altro modo per manifestarsi” e solitamente questo modo è attraverso il corpo. Utilizzo questa citazione per rispondere in questa sede ad una domanda che mi viene posta spesso: “dottore, il lutto va affrontato sempre o si può evitare?”. Io ritengo che evitare il dolore causato da un lutto sia sbagliatissimo, proprio per ciò che abbiamo appena detto. 

Quella di “saper evitare un lutto” è una grande bugia, una favola che ci raccontiamo e alla quale, probabilmente ed auspicabilmente, non crediamo davvero nemmeno noi. Evitare un lutto è, infatti, impossibile: o lo si affronta, lo si elabora, ci si mette mano e si attraversa il dolore oppure lo si tiene lì in sospeso, portandoselo dietro con uno zaino pieno di sassi. Possiamo quindi raccontare agli altri e a noi stessi di averlo evitato ma la verità è che invece di evitarlo ce lo stiamo portando dietro facendolo diventare una zavorra che ci ancora al passato impedendoci di progredire. Evitando il lutto non stiamo cercando di scioglierlo e di superarlo ricollocando la persona cara nel futuro; stiamo voltando le spalle al futuro per rimanere nel passato.

Non c’è alternativa, il lutto va affrontato (certamente con tempi e modi diversi per ciascuno di noi). Esistono tanti tipi di lutto come ho già detto in questo articolo ma il lutto evitato è un lutto estremamente pericoloso. Chiaro, evitare il lutto ci può in un primo momento apparire la via più semplice, quella che ci può dare un minimo di conforto perché non veniamo travolti dall’emozione e dal dolore ma se di fatto poi non lo affrontiamo (con i nostri tempi) questo diventerà un lutto cronico, una fatica che ci porteremo sempre dietro.

Attenzione: quando dico questo non voglio dire che superare il lutto significhi dimenticare il dolore per la perdita della persona ma, anzi, elaborare il lutto significa proprio riuscire a ricollocare quella persona nel proprio futuro in funzione del significato che ha avuto nel proprio passato.

Dr. Matteo Radavelli: Ciao, sono il Dr. Matteo Radavelli, Psicologo e Psicoterapeuta ad orientamento sistemico-relazionale. Mi sono laureato in Psicologia Clinica e Neuropsicologia presso l'Università degli studi di Milano Bicocca e specializzato in psicoterapia allo European Institute of Systemic-relational Therapies (E.I.S.T.). Ho lavorato per il Cassel Hospital di Richmond (Londra) e per l'Ospedale Maggiore Sant'Anna di Como come consulente psicologo, per il quale ho gestito il servizio "Stai Bene col Tuo Lavoro", rivolto ad imprenditori e dipendenti che hanno sviluppato una difficoltà psicologica connessa a problemi lavorativi ed economici. Attualmente dirigo e supervisiono 6 centri di psicologia e psicoterapia: Arcore, Monza, Seregno e Agrate Brianza (provincia di Monza e Brianza), Como e Merate (provincia di Lecco). Nel mio lavoro mi rivolgo ad individui, coppie e famiglie che attraversano un momento di difficoltà, partendo dal presupposto che il disagio non va considerato come esclusivamente interno all'individuo, ma come parte del sistema di relazioni in cui vive. Questa modalità consente di evidenziare i vincoli che mantengono la difficoltà e favorisce la loro rinegoziazione e superamento. Il metodo da me utilizzato è particolarmente utile in situazioni di ansia, problemi relazionali e problemi sessuali. Insieme dedicheremo i primissimi incontri ad approfondire il problema, costruendo la strada verso il cambiamento desiderato.
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