Le malattie mentali sono ereditarie?

Dottore, la malattia mentale, cioè le patologie psicologiche e psichiatriche, sono ereditarie? Questa è una domanda che mi viene spesso fatta non solo da chi sente di vivere un disturbo o ha un genitore che vive un disturbo psichico e, siccome vede una certa assonanza con le sue difficoltà, teme di poter avere sviluppato la stessa patologia del genitore, ma anche dai genitori che, soffrendo o vivendo un disagio psicologico o mentale, si preoccupano di poterlo trasmettere ai figli. La risposta non è diretta, non è così semplice.

Complessità della Risposta

È difficile dare una risposta categorica, cioè dire “sì, è esattamente così” oppure “no, tranquillo, non c’è alcuna ereditarietà” perché la risposta, come spesso accade, sta nel mezzo. Partiamo dalle basi: la malattia mentale, chiamiamola così senza fare distinzioni tra disturbi psichici e disturbi psichiatrici, è determinata da quattro diversi fattori, cioè quattro diversi elementi che, correlati e combinati tra loro, determinano l’insorgenza della malattia mentale. Questi sono:

I Quattro Fattori Determinanti

  1. Fattori genetici, cioè quelli scritti all’interno del nostro codice genetico. Le basi genetiche dei disturbi mentali sono state oggetto di numerosi studi di genetica.
  2. Fattori biologici, quindi legati al fisico e agli organi. Questo include anche la patologia fisica che può interagire con le condizioni di malattia mentale.
  3. Fattori psicologici, rispetto allo stato mentale, come ad esempio i disturbi d’ansia e i cambiamenti della personalità.
  4. Fattori ambientali, legati al contesto di vita o alle esperienze vissute. I pazienti con disturbi spesso riportano la presenza di fattori ambientali stressanti nella loro vita.

Interazione tra i Fattori

L’aspetto importante per rispondere alla domanda iniziale è che nessuno di questi elementi, preso singolarmente, è capace di determinare l’insorgenza di disturbi mentali. Ci vuole una correlazione tra questi quattro diversi elementi per dire che è insorta una patologia psichiatrica. Questo è stato dimostrato tramite numerosi esperimenti e studi genetici, alcuni molto interessanti sui gemelli. Ad esempio, gemelli con lo stesso patrimonio genetico, ma cresciuti in ambienti completamente diversi, possono sviluppare o meno una patologia.

Impatto dei Fattori Genetici e Ambientali

Questo già differenzia l’impatto e il ruolo che hanno questi diversi fattori genetici, ambientali, biologici e psicologici. In questo esempio, si capisce come fattori genetici e ambientali abbiano un impatto. Per questo motivo, molte ricerche indicano che singolarmente un fattore, che sia genetico, biologico, ambientale o psicologico, non è in grado di determinare autonomamente la malattia mentale. Le malattie multifattoriali, infatti, richiedono un’interazione complessa di vari elementi.

Ereditarietà e Predisposizione

La notizia meno positiva è che effettivamente ci sono delle malattie, soprattutto sul versante psichiatrico, che mostrano una certa ereditarietà o familiarità, ad esempio schizofrenia, disturbo bipolare o depressione. Questa familiarità cosa vuol dire? Non significa che se un genitore o un parente stretto soffre di questa patologia, allora inevitabilmente anche i suoi discendenti ne soffriranno. Significa che avranno una maggiore predisposizione, un maggiore fattore di rischio, che non consiste nella garanzia della certezza che venga sviluppata la malattia mentale in questione, ma in una predisposizione allo sviluppo.

Conclusioni: Una Risposta Complessa

Come dicevo prima, ci sono diversi fattori, quattro diversi elementi che devono concorrere insieme all’insorgenza della malattia, ed è anche impossibile definire a priori quale possa essere l’impatto o la probabilità che questi fattori di rischio effettivamente si concretizzino nello sviluppo della malattia mentale. Quindi, per rispondere alla domanda iniziale, sì e no. C’è una componente, un fattore di rischio legato ad aspetti genetici e biologici, ma non sono gli unici a determinare l’insorgenza della malattia poiché ci vogliono anche altri fattori biologici, psicologici e ambientali. Le malattie neuropsichiatriche, come la Depressione Maggiore e il disturbo ossessivo-compulsivo, spesso richiedono un trattamento farmacologico con farmaci antidepressivi e sono descritte in dettaglio nel manuale diagnostico dei disturbi mentali.

Studi di Genetica e Varianti Genetiche

Numerosi studi di genetica hanno identificato varianti genetiche che contribuiscono al rischio di sviluppare disturbi mentali. Questi studi suggeriscono che esistono basi genetiche per molti disturbi psichiatrici e psichici, ma che la trasmissione ereditaria è solo una parte del quadro complesso. La presenza di malattie ereditarie non garantisce lo sviluppo della malattia, ma aumenta la predisposizione genetica.

Fattori Individuali e Predisponenti

È essenziale considerare anche i fattori individuali e predisponenti, come i fattori di trascrizione e i fattori protettivi che possono influenzare lo sviluppo delle malattie. Ad esempio, i disturbi dello spettro autistico e il disturbo dissociativo possono avere un contributo genetico significativo, ma anche la presenza di fattori ambientali è cruciale per la loro manifestazione.

Conclusione: L’Importanza della Multidimensionalità

Per comprendere appieno il rischio di malattia e la diagnosi di disturbo psichiatrico, è necessario considerare la multidimensionalità delle malattie complesse. Le malattie psichiatriche non sono determinate da un singolo fattore, ma da un’interazione complessa di fattori genetici, biologici, psicologici e ambientali. Solo attraverso un’analisi approfondita di tutti questi elementi possiamo comprendere meglio la trasmissione ereditaria e lo sviluppo delle malattie mentali.

Dr. Matteo Radavelli: Ciao, sono il Dr. Matteo Radavelli, Psicologo e Psicoterapeuta ad orientamento sistemico-relazionale. Mi sono laureato in Psicologia Clinica e Neuropsicologia presso l'Università degli studi di Milano Bicocca e specializzato in psicoterapia allo European Institute of Systemic-relational Therapies (E.I.S.T.). Ho lavorato per il Cassel Hospital di Richmond (Londra) e per l'Ospedale Maggiore Sant'Anna di Como come consulente psicologo, per il quale ho gestito il servizio "Stai Bene col Tuo Lavoro", rivolto ad imprenditori e dipendenti che hanno sviluppato una difficoltà psicologica connessa a problemi lavorativi ed economici. Attualmente dirigo e supervisiono 6 centri di psicologia e psicoterapia: Arcore, Monza, Seregno e Agrate Brianza (provincia di Monza e Brianza), Como e Merate (provincia di Lecco). Nel mio lavoro mi rivolgo ad individui, coppie e famiglie che attraversano un momento di difficoltà, partendo dal presupposto che il disagio non va considerato come esclusivamente interno all'individuo, ma come parte del sistema di relazioni in cui vive. Questa modalità consente di evidenziare i vincoli che mantengono la difficoltà e favorisce la loro rinegoziazione e superamento. Il metodo da me utilizzato è particolarmente utile in situazioni di ansia, problemi relazionali e problemi sessuali. Insieme dedicheremo i primissimi incontri ad approfondire il problema, costruendo la strada verso il cambiamento desiderato.
Articoli recenti