La paura del rifiuto

Oggi parliamo di paura del rifiuto e lo facciamo approfondendo tre aspetti:

  • cos’è
  • quali conseguenze ha
  • da dove ha origine

La paura del rifiuto nella relazione non è altro che il timore, spesso ingiustificato, poiché ha a che vedere con dinamiche individuali che rendono la persona sensibile tanto da metterla in continua allerta e apprensione nei confronti di una possibile fuga e rifiuto del partner. 

La paura del rifiuto ha diverse manifestazioni così come diverse conseguenze. La persona che ha paura del rifiuto ha, generalmente, un comportamento molto ossequioso e accondiscendente, tende a dire spesso “sì” e mettere avanti i bisogni dell’altro. Coluilei che ha paura del rifiuto tende spesso ad anticipare i bisogni altrui per farloa stare tranquillo.

Qual’ è il problema?

Troppo spesso questa eccessiva disponibilità implica il rinunciare a se stessi, il dilemma nel quale quindi questa persona si trova è:

rinunciare a se stessi in funzione della relazione oppure rischiare il rifiuto affermando tuttavia se stessi? 

La scelta della persona che teme il rifiuto tendenzialmente è la prima in modo da ridurre al minimo le possibilità di rifiuto, tuttavia sul lungo termine è una posizione difficilissima da sostenere a causa delle conseguenti limitazioni. La persona infatti sviluppa rabbia, sofferenza, insoddisfazione: la persona si perde.

Da dove ha origine?  Tendenzialmente ha origine nelle esperienze originarie con le figure d’attaccamento principali che diventavano contraddittori e ambivalenti. Ci sono naturalmente moltissime connessioni tra modalità e tipologia di cure ricevute e prime esperienze relazionali adulte, che approfondiremo in un articolo dedicato.

 

Dr. Matteo Radavelli: Ciao, sono il Dr. Matteo Radavelli, Psicologo e Psicoterapeuta ad orientamento sistemico-relazionale. Mi sono laureato in Psicologia Clinica e Neuropsicologia presso l'Università degli studi di Milano Bicocca e specializzato in psicoterapia allo European Institute of Systemic-relational Therapies (E.I.S.T.). Ho lavorato per il Cassel Hospital di Richmond (Londra) e per l'Ospedale Maggiore Sant'Anna di Como come consulente psicologo, per il quale ho gestito il servizio "Stai Bene col Tuo Lavoro", rivolto ad imprenditori e dipendenti che hanno sviluppato una difficoltà psicologica connessa a problemi lavorativi ed economici. Attualmente dirigo e supervisiono 6 centri di psicologia e psicoterapia: Arcore, Monza, Seregno e Agrate Brianza (provincia di Monza e Brianza), Como e Merate (provincia di Lecco). Nel mio lavoro mi rivolgo ad individui, coppie e famiglie che attraversano un momento di difficoltà, partendo dal presupposto che il disagio non va considerato come esclusivamente interno all'individuo, ma come parte del sistema di relazioni in cui vive. Questa modalità consente di evidenziare i vincoli che mantengono la difficoltà e favorisce la loro rinegoziazione e superamento. Il metodo da me utilizzato è particolarmente utile in situazioni di ansia, problemi relazionali e problemi sessuali. Insieme dedicheremo i primissimi incontri ad approfondire il problema, costruendo la strada verso il cambiamento desiderato.
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