In che modo il lutto impatta sulle nostre vite

Il lutto è una perdita, una perdita fisica ma anche emotiva e simbolica. Ci possono essere lutti legati alla scomparsa (la morte) di una persona cara o alla sua perdita (il termine di una relazione). Il lutto obbliga a guardarsi dentro, a fare i conti con sè stessi, ad andare oltre il presente per ricollocare la persona cara all’interno del proprio futuro: molte volte c’è un lavoro che chi sopravvive deve fare su sè stesso per dare nuova immagine al ricordo della persona scomparsa.

Esistono diversi tipi di lutto e diversi significati che il lutto può assumere, vediamone qualcuno. I lutti anticipati sono quelli “che ci si aspetta”, quelli che avvengono, ad esempio, a seguito di una lunga malattia e per i quali si ha avuto modo di “prepararsi” – ma che non per questo sono meno validi; i lutti assenti sono caratterizzati da un blocco totale delle emozioni, da un far finta che nulla sia accaduto; dei lutti cronici sono protagoniste le persone che non riescono ad elaborare la fase di perdita rimanendo bloccate e non riuscendo a procedere con la propria vita; nei lutti ritardati la persona sembra aver elaborato le sue emozioni che però ad un certo punto ritornano in modo violento; i lutti inibiti somigliano a quelli assenti anche se in questo caso le emozioni vengono espresse ma in maniera decisamente mitigata; i lutti screditati sono quelli che vengono banalizzati o ridicolizzati da persone esterne (come lutti per parenti lontani o animali domestici).

Ognuno di noi vive il lutto secondo le sue caratteristiche, in funzione delle proprie capacità e modalità emotive: è chiaro però che all’interno del lutto bisogna superare delle fasi per poter dire di averlo superato (negazione – rabbia – contrattazione – depressione – accettazione). Questa fasi sono chiaramente teoriche e si possono dilatare nel tempo e ripetere più volte: il superamento del lutto è qualcosa di estremamente intimo ma anche qualcosa di estremamente necessario per poter procedere con la propria vita senza dimenticare la persona cara ma, come abbiamo detto, ricollocandola nel proprio futuro.

 

 

Dr. Matteo Radavelli: Ciao, sono il Dr. Matteo Radavelli, Psicologo e Psicoterapeuta ad orientamento sistemico-relazionale. Mi sono laureato in Psicologia Clinica e Neuropsicologia presso l'Università degli studi di Milano Bicocca e specializzato in psicoterapia allo European Institute of Systemic-relational Therapies (E.I.S.T.). Ho lavorato per il Cassel Hospital di Richmond (Londra) e per l'Ospedale Maggiore Sant'Anna di Como come consulente psicologo, per il quale ho gestito il servizio "Stai Bene col Tuo Lavoro", rivolto ad imprenditori e dipendenti che hanno sviluppato una difficoltà psicologica connessa a problemi lavorativi ed economici. Attualmente dirigo e supervisiono 6 centri di psicologia e psicoterapia: Arcore, Monza, Seregno e Agrate Brianza (provincia di Monza e Brianza), Como e Merate (provincia di Lecco). Nel mio lavoro mi rivolgo ad individui, coppie e famiglie che attraversano un momento di difficoltà, partendo dal presupposto che il disagio non va considerato come esclusivamente interno all'individuo, ma come parte del sistema di relazioni in cui vive. Questa modalità consente di evidenziare i vincoli che mantengono la difficoltà e favorisce la loro rinegoziazione e superamento. Il metodo da me utilizzato è particolarmente utile in situazioni di ansia, problemi relazionali e problemi sessuali. Insieme dedicheremo i primissimi incontri ad approfondire il problema, costruendo la strada verso il cambiamento desiderato.
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