Psicoterapia: migliorare o guarire?

Migliorare e guarire sono due concetti molto diversi nel linguaggio comune, tuttavia in terapia vengono spesso confusi.
Ci sono pazienti che chiamano, per esempio per attacchi di panico, e dicono di aver sofferto in passato di forte ansia, palpitazioni, tachicardia. Affermano di aver svolto una terapia e di essere guariti ma di aver smesso per esempio di guidare, di frequentare luoghi affollati piuttosto che luoghi troppo chiusi come l’ascensore.  In questo caso mi risulta subito chiara la differenza tra guarigione e miglioramento: limitare infatti i propri spostamenti per fare in modo che l’ansia non torni non è una guarigione, bensì migliorare. La persona che riporta questo esempio ha reso più gestibile un determinato sintomo evitando le situazioni che lo generano e lo alimentano.

Evitare le situazioni che generano e mantengono non significa però non soffrire più del determinato sintomo, si sta invece mettendo in atto un altro sintomo, ovvero l’evitamento, per tenersi lontano dall’ansia.  Questa è la differenza tra migliorare e guarire e, in terapia, spesso viene confusa per due motivi.

Innanzi tutto il paziente e la sua forma-mentis prevedono che egli non possa guarire dal sintomo ma solamente migliorare. E’ infatti opinione diffusa tra tutti i pazienti che una volta che l’ansia, o qualsiasi altro sintomo, insorgono è solamente possibile migliorare, conviverci, ma non è possibile liberarsene. Questo è il primo grande errore cognitivo poiché guarire è assolutamente possibile. Per ottenere una guarigione è però necessario fare un lavoro specifico volto allo smantellamento del sintomo e non al suo miglioramento.

Il secondo problema è legato infatti alla confusione che spesso il terapeuta fa nell’impostazione della terapia stessa. Spesso il terapeuta imposta la terapia in funzione del miglioramento, per semplicità e per esplicita richiesta del paziente; piuttosto che improntarla alla guarigione, spesso più complicato.

È pertanto compito del terapeuta avere la lucidità di muovere la terapia verso la guarigione e non solamente verso il miglioramento.

 

Dr. Matteo Radavelli: Ciao, sono il Dr. Matteo Radavelli, Psicologo e Psicoterapeuta ad orientamento sistemico-relazionale. Mi sono laureato in Psicologia Clinica e Neuropsicologia presso l'Università degli studi di Milano Bicocca e specializzato in psicoterapia allo European Institute of Systemic-relational Therapies (E.I.S.T.). Ho lavorato per il Cassel Hospital di Richmond (Londra) e per l'Ospedale Maggiore Sant'Anna di Como come consulente psicologo, per il quale ho gestito il servizio "Stai Bene col Tuo Lavoro", rivolto ad imprenditori e dipendenti che hanno sviluppato una difficoltà psicologica connessa a problemi lavorativi ed economici. Attualmente dirigo e supervisiono 6 centri di psicologia e psicoterapia: Arcore, Monza, Seregno e Agrate Brianza (provincia di Monza e Brianza), Como e Merate (provincia di Lecco). Nel mio lavoro mi rivolgo ad individui, coppie e famiglie che attraversano un momento di difficoltà, partendo dal presupposto che il disagio non va considerato come esclusivamente interno all'individuo, ma come parte del sistema di relazioni in cui vive. Questa modalità consente di evidenziare i vincoli che mantengono la difficoltà e favorisce la loro rinegoziazione e superamento. Il metodo da me utilizzato è particolarmente utile in situazioni di ansia, problemi relazionali e problemi sessuali. Insieme dedicheremo i primissimi incontri ad approfondire il problema, costruendo la strada verso il cambiamento desiderato.
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