Perché in psicoterapia non si parla solo del sintomo

 

Come mai in terapia talvolta ci si trova a parlare di argomenti apparentemente lontani dal motivo della richiesta d’aiuto?

Per esempio una persona si rivolge ad un terapeuta per una consulenza psicologica o psicoterapeutica per curare la depressione e può trovarsi a parlare di argomenti come la sua famiglia d’origine piuttosto che la sua relazione di coppia, temi apparentemente lontani da quello portato.

Come già accennato la psicoterapia e i singoli colloqui che la compongono si muovono sempre su due livelli distinti. Da un lato c’è un primo livello, fatto di episodi, aneddoti, storie e informazioni e un secondo livello ovvero ciò che questi episodi, aneddoti, storie raccontano del paziente. Questi ci dicono come egli pensa, agisce, ragiona, quali sono i suoi valori e la sua personalità. Questo secondo livello risulta essere molto più importante perché è il target dell’intervento psicologico psicoterapeutico, ovvero ciò verso cui lo psicoterapeuta va a lavorare.

Come collegare questi due livelli alla domanda iniziale?
Il secondo livello, quello che racconta la personalità del paziente, non è direttamente narrabile ed esplicabile. Deve necessariamente essere raccontato attraverso elementi e informazioni pratiche e concrete, può essere elaborato solo attraverso la lente e le lenti che vengono fornite attraverso i racconti del primo livello.

Per poter comprendere a pieno il livello due d’intervento quindi il funzionamento, i valori, le regole attraverso cui il paziente agisce è fondamentale avere un ampio spettro di informazioni derivate dall’approfondimento di vari ambiti della vita del paziente come le relazioni, la famiglia, la famiglia d’origine le relazioni sociali.

È pertanto questo il motivo per cui spesso, oltre ad approfondire la motivazione principe che ha condotto un paziente a chiedere aiuto, si indagano aree di vita dello stesso che apparentemente sembrano distanti dal problema riportato ma che risultano essere fondamentali per la comprensione e l’aiuto. 

Dr. Matteo Radavelli: Ciao, sono il Dr. Matteo Radavelli, Psicologo e Psicoterapeuta ad orientamento sistemico-relazionale. Mi sono laureato in Psicologia Clinica e Neuropsicologia presso l'Università degli studi di Milano Bicocca e specializzato in psicoterapia allo European Institute of Systemic-relational Therapies (E.I.S.T.). Ho lavorato per il Cassel Hospital di Richmond (Londra) e per l'Ospedale Maggiore Sant'Anna di Como come consulente psicologo, per il quale ho gestito il servizio "Stai Bene col Tuo Lavoro", rivolto ad imprenditori e dipendenti che hanno sviluppato una difficoltà psicologica connessa a problemi lavorativi ed economici. Attualmente dirigo e supervisiono 6 centri di psicologia e psicoterapia: Arcore, Monza, Seregno e Agrate Brianza (provincia di Monza e Brianza), Como e Merate (provincia di Lecco). Nel mio lavoro mi rivolgo ad individui, coppie e famiglie che attraversano un momento di difficoltà, partendo dal presupposto che il disagio non va considerato come esclusivamente interno all'individuo, ma come parte del sistema di relazioni in cui vive. Questa modalità consente di evidenziare i vincoli che mantengono la difficoltà e favorisce la loro rinegoziazione e superamento. Il metodo da me utilizzato è particolarmente utile in situazioni di ansia, problemi relazionali e problemi sessuali. Insieme dedicheremo i primissimi incontri ad approfondire il problema, costruendo la strada verso il cambiamento desiderato.
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