Perchè le psicoterapie che "spiegano" non funzionano!

Perché la psicoterapia basata sulle spiegazioni non funziona mai? La psicoterapia basata sulle grandi spiegazioni di come funziona il cervello, di quali sono i processi cognitivi e di cosa succede in termini inconsci all’interno della testa che ci porta ad agire in un determinato comportamento oppure a vivere una determinata situazione, perché non funzionano?  La mente funziona in una maniera molto spesso più inconscia, più emotiva, più immediata, più istintuale e quindi è su quel processo che si deve agirePer fare un esempio parliamo del libro “Pensieri lenti e veloci” di Daniel Kahneman, premio Nobel l’economia qualche anno fa e psicologo. In questo libro Kahneman è stato molto bravo a spiegare quali sono i processi di pensiero che agiscono sia nella presa di decisione che nel nostro funzionamento quotidiano. Individua due tipi di sistemi: un sistema uno che è un sistema irrazionale, emotivo, immediato ed istintuale. Questo genera uno scarso dispendio di energia da parte nostra ed un sistema 2, molto più complicato, ponderato, razionale, lento e dispendioso. Il sistema 1 è quello che prediligiamo, sia nelle nostre azioni quotidiane sia nel momento in cui si fa fronte ad un compito. A parità di probabilità di utilizzo io posso scegliere se usare il sistema 1 o il sistema 2 propenderò inevitabilmente verso il sistema 1 ovvero quello che noi utilizziamo nel fare dei comportamenti automatici ed immediati. Il sistema 1 come detto è un sistema distintivo, immediato ed economico mentre il 2 è un sistema dispendioso, ponderato e razionale. Molto spesso il terapeuta, nel tentativo di farsi capire e dimostrare la sua competenza si lancia nelle grandi spiegazioni razionali di ciò che succede e del perché qualcosa è accaduto e cosa si dovrebbe fare per risolverlo. Sono tutte cose corrette tuttavia a mio parere si dovrebbe lavorare sul sistema 1 e non sul 2. Se una persona per esempio ha una fobia questa sa benissimo che la fobia è qualcosa di irrazionale quindi razionalmente le si può spiegare che non deve avere paura, per esempio dei ragni, tuttavia tutte le volte che vedrà un ragno ne avrà paura. La paura irrazionale è nel sistema 1. Lavorare sul sistema 2 può essere utile nel breve periodo eppure sul lungo periodo questa cosa non funziona perché il sistema uno innesca quella memoria muscolare, modalità di ragionamento, che nel momento in cui sono esposto o penso allo stimolo che mi genera disagio il corto circuito cerebrale si attiva e si inizia, per esempio, ad avere paura.   La psicoterapia quindi deve basarsi su una parte di spiegazione e di restituzione al paziente, che gli permette di avere un quadro completo e più chiaro del sistema di ciò che sta accadendo ma non può basarsi esclusivamente su questo. La reale efficacia è lavorare a livello emotivo, istintivo, inconscio in modo tale poi che la persona inizi a stare meglio perché è il sistema 1 che è stato cambiato

 



Dr. Matteo Radavelli: Ciao, sono il Dr. Matteo Radavelli, Psicologo e Psicoterapeuta ad orientamento sistemico-relazionale. Mi sono laureato in Psicologia Clinica e Neuropsicologia presso l'Università degli studi di Milano Bicocca e specializzato in psicoterapia allo European Institute of Systemic-relational Therapies (E.I.S.T.). Ho lavorato per il Cassel Hospital di Richmond (Londra) e per l'Ospedale Maggiore Sant'Anna di Como come consulente psicologo, per il quale ho gestito il servizio "Stai Bene col Tuo Lavoro", rivolto ad imprenditori e dipendenti che hanno sviluppato una difficoltà psicologica connessa a problemi lavorativi ed economici. Attualmente dirigo e supervisiono 6 centri di psicologia e psicoterapia: Arcore, Monza, Seregno e Agrate Brianza (provincia di Monza e Brianza), Como e Merate (provincia di Lecco). Nel mio lavoro mi rivolgo ad individui, coppie e famiglie che attraversano un momento di difficoltà, partendo dal presupposto che il disagio non va considerato come esclusivamente interno all'individuo, ma come parte del sistema di relazioni in cui vive. Questa modalità consente di evidenziare i vincoli che mantengono la difficoltà e favorisce la loro rinegoziazione e superamento. Il metodo da me utilizzato è particolarmente utile in situazioni di ansia, problemi relazionali e problemi sessuali. Insieme dedicheremo i primissimi incontri ad approfondire il problema, costruendo la strada verso il cambiamento desiderato.
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