Io non credo nella psicoterapia. Devo aiutarmi da soloa. Verissimo!

“Sa dottore, io non credo nella psicoterapia. Quello che ho capito anche da percorsi precedenti è che io devo aiutarmi da solo”.

 

Questa è una delle frasi che molto spesso capita di sentire e che porta con sé un’importante verità. Si dovrebbe innanzitutto provare ad andare oltre nel senso che la semplice frase piatta:” io non credo nella psicoterapia” sostanzialmente diventa paradossale proprio perché la persona la afferma nella stanza di terapia. Si dovrebbe quindi capire quali sono le cause che la portano a dire una cosa del genere, andando poi ad indagare cosa intendesse veramente la persona

In secondo luogo tuttavia ciò che afferma la frase “devo aiutarmi da solo” è una grande verità, infatti sono d’accordissimo con tutti quei pazienti e quelle persone che nel momento in cui si siedono mantengono una certa sicurezza e convinzione sul fatto che devono essere loro i protagonisti del cambiamento. Lo psicologo psicoterapeuta nel momento in cui agisce la terapia lavora con il paziente, lo vede una volta a settimana o ogni due, oppure una volta al mese quindi è vero che il paziente si deve aiutare da solo. È presuntuoso infatti dal punto di vista del terapeuta pensare di poter risolvere e guarire una persona vedendola una volta alla settimana. Per quanto il terapeuta stesso possa essere illuminato, capace, di grandissimo aiuto ma se la persona non si aiuta da sola non mette in gioco sé stessa nella quotidianità difficilmente riuscirà a risolvere il problema nel senso che il terapeuta lavora sempre sull’aspetto strategico sull’aspetto panoramico, osserva collegamenti che il paziente non può vedere. Il terapeuta deve sì essere competente, perturbativo in modo da facilitare il paziente ad agire il cambiamento ma non deve porsi nella posizione di salvatore. Il terapeuta deve necessariamente dare una certa dose di responsabilità al paziente e deve sviluppare un’alleanza con questa responsabilità nel processo di guarigione e di cura che va a sviluppare con il paziente. Lo psicologo ha una visione prospettica, deve essere in grado di far vedere al paziente le autostrade della salute e al tempo stesso la persona deve agire nella sua quotidianità. Questi sono due aspetti fondamentali per la buona riuscita di un percorso psicologico psicoterapeutico.

 

Dr. Matteo Radavelli: Ciao, sono il Dr. Matteo Radavelli, Psicologo e Psicoterapeuta ad orientamento sistemico-relazionale. Mi sono laureato in Psicologia Clinica e Neuropsicologia presso l'Università degli studi di Milano Bicocca e specializzato in psicoterapia allo European Institute of Systemic-relational Therapies (E.I.S.T.). Ho lavorato per il Cassel Hospital di Richmond (Londra) e per l'Ospedale Maggiore Sant'Anna di Como come consulente psicologo, per il quale ho gestito il servizio "Stai Bene col Tuo Lavoro", rivolto ad imprenditori e dipendenti che hanno sviluppato una difficoltà psicologica connessa a problemi lavorativi ed economici. Attualmente dirigo e supervisiono 6 centri di psicologia e psicoterapia: Arcore, Monza, Seregno e Agrate Brianza (provincia di Monza e Brianza), Como e Merate (provincia di Lecco). Nel mio lavoro mi rivolgo ad individui, coppie e famiglie che attraversano un momento di difficoltà, partendo dal presupposto che il disagio non va considerato come esclusivamente interno all'individuo, ma come parte del sistema di relazioni in cui vive. Questa modalità consente di evidenziare i vincoli che mantengono la difficoltà e favorisce la loro rinegoziazione e superamento. Il metodo da me utilizzato è particolarmente utile in situazioni di ansia, problemi relazionali e problemi sessuali. Insieme dedicheremo i primissimi incontri ad approfondire il problema, costruendo la strada verso il cambiamento desiderato.
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