Qual è il superpotere che la psicoterapia permette di sviluppare? In precedenza ho citato le neo strutture terapeutiche ovvero un dialogo interno che il paziente sviluppa tra sé ed il terapeuta, ovviamente nella sua stessa testa, e che viene utilizzato per poter ragionare su situazioni, eventi e occasioni che il paziente utilizza per poter direzionare le proprie scelte, guidare il proprio agire. Quindi è come se proiettasse nella sua testa il proprio dialogo, la seduta di terapia, con l’idea che ha del terapeuta e utilizzasse questo per capire come meglio muoversi e come meglio comportarsi.
Il superpotere che il paziente sviluppa non è tanto la neo struttura terapeutica, questa è una piccola parte, ciò che si va a sviluppare dopo è il vero superpotere ovvero ciò che avviene generalmente dal ventesimo colloquio in poi. Questo è la capacità di sviluppare un dialogo interno con sé stessi che da un lato permette di confrontarsi con sé stessi o eventualmente con la proiezione del terapeuta e al tempo stesso permette anche di muoversi tra due punti di vista diversi.
Questi punti di vista sono quello in prima persona ovvero quello che inevitabilmente assumiamo tutti i giorni nella quotidianità e un punto di vista invece esterno, superiore, quasi strategico. Quest’ultimo osserva, valuta ciò che il paziente ovvero la persona sta facendo ed è in grado di andare anche ad influenzare il comportamento mentre la persona lo sta agendo. Permette quindi alla persona stessa di avere una visione da protagonista, in primo piano, visione che permette di capire qual è la posizione all’interno della scacchiera del mondo e non solo viverla con il punto di vista del protagonista.
Questo permette di sviluppare nella persona una maggiore consapevolezza ma soprattutto una maggiore serenità nell’affrontare le situazioni perché riesce a vedere e capire qual è il punto che occupa all’interno del suo tragitto di vita e permette quindi anche di andare a scegliere e compiere delle azioni, dei comportamenti che sono funzionali ai suoi obiettivi sul lungo periodo. Non è infatti insolito che la persona dopo 20 incontri affermi che di fronte ad una situazione che prima gli avrebbe fatto perdere le staffe ora invece riesce a rimanere calmo grazie alla capacità di riflettere.