Quali sono i tempi della psicoterapia? In quanto è verosimile aspettarsi un inquadramento del problema ed una prima restituzione? In quanto è legittimo aspettarsi i primi cambiamenti? Quali sono questi primi cambiamenti? Quanto può durare una psicoterapia?
Queste sono alcune delle domande che molto frequentemente mi vengono poste a cui oggi cerchiamo di dare risposta.
Per rispondere alla prima domanda ovvero quanto ci vuole prima di ottenere un inquadramento del problema quindi una prima restituzione terapeutica si può dire che generalmente siamo nell’ordine di 34 incontri. Questi costituiscono la fase di consultazione in cui lo psicologo cerca di comprendere qual è il sistema di significati attraverso il quale la persona si organizza e si compone con il suo mondo. Lo psicologo quindi cerca di capire perché si sviluppa una determinata difficoltà e sintomatologia in modo da poterla andare ad estirpare e modificare.
Il secondo momento è quello che dura dal settimo al nono incontro, periodo in cui generalmente vi è un cambiamento. Numerose ricerche infatti testimoniano come tra i sette e i nove incontri il tempo sia sufficiente per andare ad instaurare i primi cambiamenti significativi. La persona quindi può aspettarsi un miglioramento o una remissione del sintomo. Molte volte la terapia si conclude in questa fase, soprattutto quando non si fa un lavoro eccessivamente profondo ed il problema portato è abbastanza definito. Il terapeuta in questo caso è in grado da subito di poterlo inquadrare quindi di andarlo ad affrontare.
Successivamente c’è il famoso periodo di “stanca”, periodo in cui si iniziano a vivere le prime difficoltà, i primi malumori, si pensa che il percorso non sia così efficace. In questi casi è necessario affidarsi al terapeuta in modo tale da proseguire comunque nonostante la confusione del paziente soprattutto rispetto alle domande: “cosa sto facendo? Perché lo sto facendo? Quanto altro tempo ci vorrà?”. Affinché il cambiamento si consolidi infatti è necessario aspettare l’undicesimotredicesimo colloquio.
Dopodiché possiamo entrare nell’ultima fase che ha una durata variabile, di media dai 14 ai 16 incontri o più. Questo è un momento di svincolo molto importante: qui può esserci la chiusura della terapia perché sono stati raggiunti gli obiettivi oppure può esserci un momento di ulteriore approfondimento, andare oltre gli scenari aperti fino a quel momento e rendere il percorso ulteriormente più approfondito.
Non esistono quindi tempi stabiliti, tempi rigidi e fissi, ogni caso ed ogni situazione dev’essere necessariamente valutato di per sé; tuttavia per provare a fissare dei tempi e delle fasi si può dire che: servono trequattro incontri per la fase di consultazione, attorno al settimo incontro è verosimile aspettarsi i primi cambiamenti che in alcuni casi sono già risolutivi. Attorno all’undicesimotredicesimo colloquio è possibile che si manifesti un periodo di stanca, un momento in cui si ha bisogno di ridefinire e ricontrattare il percorso terapeutico e soprattutto c’è bisogno di affidarsi al terapeuta. Infine un periodo che può essere o di chiusura o di ulteriore approfondimento.
Fondamentale ricordare che non esiste un tempo minimo o un tempo massimo in terapia, ma solamente un tempo che è giusto per la persona e per il problema che sta vivendo.
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Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo ad orientamento sistemico relazionale, ho conseguito la Laurea in Psicologia Clinica e Neuropsicologia presso l’Università degli studi di Milano Bicocca, con successiva specializzazione in psicoterapia presso lo European Institute of Systemic-relational Therapies (E.I.S.T.). Svolgo la mia attività come professionista dal 2011 e mi occupo di percorsi di psicoterapia individuale, psicoterapia di coppia e familiare.
Dirigo e coordino una equipe di psicologi a Como e in provincia di Lecco e di Monza Brianza