Come vengono affrontati i problemi in psicoterapia? I motivi per cui una persona può richiedere una psicoterapia o una consultazione psicologica possono essere i più svariati. Esistono sostanzialmente due grandi categorie: i sintomi come ansia, panico e depressione e i problemi esistenziali ossia tutti quei problemi che non hanno una manifestazione sintomatica ma richiedono alla persona di essere affrontati come ad esempio difficoltà relazionali, problemi lavorativi. Indipendentemente dal tipo di orientamento che il terapeuta usa e indipendentemente dal tipo di problema che si vuole affrontare l’approccio di psicoterapia si basa sempre sulla considerazione di due livelli ben distinti e delle loro correlazioni. Da un lato ci sono le caratteristiche personali dell’individuo, il suo modo di ragionare e pensare, di esistere, la sua personalità e la sua storia. Dall’altro c’è il problema che la persona vuole affrontare, che sia appunto esistenziale o sintomatico. Nel momento in cui arrivano in terapia dei pazienti spiegano qual è il motivo per cui mi hanno contattato e si aspettano che il terapeuta applichi un protocollo, una parola magica, dia, metaforicamente, la pillola che risolva tutto. Questo non esiste ed esiste sempre e solo la correlazione tra chi è la persona e il sintomo che sviluppa. Il sintomo risulta essere comprensibile sempre e solo grazie alla correlazione tra chi è la persona e il sintomo stesso. Solo dopo aver capito perché si sviluppa in una persona si può anche capire qual è il miglior percorso per essere affrontato. È impossibile intervenire in maniera efficace e fare un percorso di psicoterapia che porti a dei benefici se non si correla il problema portato alle caratteristiche personali del paziente.