Come usare la rivalutazione cognitiva per stare bene

Oggi parliamo della rivalutazione cognitiva e dell’importanza che ha il suo utilizzo nella nostra percezione. Molte volte il linguaggio che noi andiamo a utilizzare è ciò che costruisce la nostra realtà. Spesso noi ci raccontiamo ed il racconto stesso che facciamo determina la costruzione della nostra realtà. Il linguaggio partecipa attivamente alla costruzione di quello che noi creiamo reale. Molte volte infatti ci troviamo a vivere emozioni, sensazioni, stati d’animo che noi nominiamo a cui diamo una nostra definizione; questo ci aiuta a definire ciò che stiamo vivendo ma al tempo stesso   ci aiuta anche a capire cosa dobbiamo aspettarci. Il problema è che spesso non diamo il nome giusto alle cose, molte volte i nomi, le etichette risultano semplicistiche, sbagliate, riduttive, inutili semplificazioni, scorciatoie che permettono di ottenere immediatamente un risultato. Quindi dare un nome a qualcosa spesso può essere sbagliato soprattutto se la situazione è delicata come la salute di una persona. Per esempio se dovessimo sentirci agitati, confusi, sudano le mani, abbiamo un formicolio e una sensazione strana allo stomaco, un po’ di secchezza delle fauci, questi sintomi potrebbero essere letti da alcuni come ansia, agitazione, e da altri invece come eccitazione per una sfida, caratteristiche quindi dell’adrenalina. Ciò che nella realtà accade quindi nel corpo ovvero i sintomi sono sempre gli stessi tuttavia questi cambiamo per la realtà soggettiva quindi nella percezione che la persona ha di ciò che gli sta accadendo.

Il nome che diamo alle cose è come ci aspettiamo le cose siano, quindi il nome che diamo loro va ad influenzare la visione che noi abbiamo della situazione quindi la nostra percezione. La rivalutazione cognitiva è il processo che ci permette di andare a cambiare il nome alle cose, che ci fa dire “attenzione quello che tu finora hai definito come attacco di panico e paura in realtà non sono questo”. La rivalutazione è quindi una ridefinizione cognitiva, un processo che ci permette di andare a rivalutare la situazione, rivederla con un’accezione diversa. Ci permette di costruire una realtà diversa.

 

Dr. Matteo Radavelli: Ciao, sono il Dr. Matteo Radavelli, Psicologo e Psicoterapeuta ad orientamento sistemico-relazionale. Mi sono laureato in Psicologia Clinica e Neuropsicologia presso l'Università degli studi di Milano Bicocca e specializzato in psicoterapia allo European Institute of Systemic-relational Therapies (E.I.S.T.). Ho lavorato per il Cassel Hospital di Richmond (Londra) e per l'Ospedale Maggiore Sant'Anna di Como come consulente psicologo, per il quale ho gestito il servizio "Stai Bene col Tuo Lavoro", rivolto ad imprenditori e dipendenti che hanno sviluppato una difficoltà psicologica connessa a problemi lavorativi ed economici. Attualmente dirigo e supervisiono 6 centri di psicologia e psicoterapia: Arcore, Monza, Seregno e Agrate Brianza (provincia di Monza e Brianza), Como e Merate (provincia di Lecco). Nel mio lavoro mi rivolgo ad individui, coppie e famiglie che attraversano un momento di difficoltà, partendo dal presupposto che il disagio non va considerato come esclusivamente interno all'individuo, ma come parte del sistema di relazioni in cui vive. Questa modalità consente di evidenziare i vincoli che mantengono la difficoltà e favorisce la loro rinegoziazione e superamento. Il metodo da me utilizzato è particolarmente utile in situazioni di ansia, problemi relazionali e problemi sessuali. Insieme dedicheremo i primissimi incontri ad approfondire il problema, costruendo la strada verso il cambiamento desiderato.
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