Come non portarsi a casa il lavoro (da psicologo)

Come fai a fare lo psicoterapeuta e non farti toccare da tutti i problemi, tutte le storie e difficoltà che le persone raccontano?
Come fai a chiudere la porta e andare a casa leggero?

Queste sono state domanda che negli anni mi hanno posto in molti – e io stesso mi sono fatto -, così come mi chiedevo come avrei fatto a resettarmi tra un colloquio e l’altro, come essere pronti per il colloquio successivo quando il precedente è stato particolarmente complicato. Sono domande che ti poni spesso anche dopo aver terminato gli studi ed essere abilitato a questa professione.

La mia esperienza raccolta nel tempo

Quello che ho capito, dopo qualche anno, è che non si deve combattere, osteggiare le storie e le emozioni che i pazienti portano. Non si deve fare muro e tenere tutto fuori. È necessario invece immergersi, ci si deve poter far attraversare delle storie dei pazienti e ci si deve contaminare con quello in modo tale che l’emozione, la storia, le difficoltà dei pazienti attraversino il terapeuta e questo sia in grado di comprendere le emozioni che il paziente vive.

Solo tramite l’attraversamento, la non resistenza alla storia e alle emozioni che il paziente porta, il terapeuta è davvero in grado di comprendere. Spesso di conseguenza il terapeuta prova una forte empatia e forti emozioni ma al tempo stesso si deve essere capaci di lasciare andare come un lungo e lento scorrere continuo che ad un certo punto ripulisce da solo.

La “decompressione” avviene naturalmente a fine giornata e tra una seduta e l’altra con i minuti di pausa tra un paziente e il successivo. Per fare questo, cosa apparentemente semplice, è necessaria una grandissima conoscenza di sé stessi, grande sincerità, solo se il terapeuta comprende cosa gli sta succedendo emotivamente e nelle reazioni del corpo allora può poi, a fine giornata, lasciare scorrere.

Dr. Matteo Radavelli: Ciao, sono il Dr. Matteo Radavelli, Psicologo e Psicoterapeuta ad orientamento sistemico-relazionale. Mi sono laureato in Psicologia Clinica e Neuropsicologia presso l'Università degli studi di Milano Bicocca e specializzato in psicoterapia allo European Institute of Systemic-relational Therapies (E.I.S.T.). Ho lavorato per il Cassel Hospital di Richmond (Londra) e per l'Ospedale Maggiore Sant'Anna di Como come consulente psicologo, per il quale ho gestito il servizio "Stai Bene col Tuo Lavoro", rivolto ad imprenditori e dipendenti che hanno sviluppato una difficoltà psicologica connessa a problemi lavorativi ed economici. Attualmente dirigo e supervisiono 6 centri di psicologia e psicoterapia: Arcore, Monza, Seregno e Agrate Brianza (provincia di Monza e Brianza), Como e Merate (provincia di Lecco). Nel mio lavoro mi rivolgo ad individui, coppie e famiglie che attraversano un momento di difficoltà, partendo dal presupposto che il disagio non va considerato come esclusivamente interno all'individuo, ma come parte del sistema di relazioni in cui vive. Questa modalità consente di evidenziare i vincoli che mantengono la difficoltà e favorisce la loro rinegoziazione e superamento. Il metodo da me utilizzato è particolarmente utile in situazioni di ansia, problemi relazionali e problemi sessuali. Insieme dedicheremo i primissimi incontri ad approfondire il problema, costruendo la strada verso il cambiamento desiderato.
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