Come partire con un presupposto sbalgiato alla terapia? Quali sono le modalità che fanno fallire una terapia?
In alcune circostanze l’alleanza terapeutica e la fiducia del paziente nei confronti del terapeuta si innesca automaticamente, in altre circostanze meno. Da un lato ci sono eprsone che di default si affidano, altre che hanno bisogno di fare domande e approfondimenti quindi iniziano il percorso con delle difese.
In particolare mi riferisco ad alcune domande, tra cui:
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“dottore, lei ha già affrontato questa tipologia di problema?”
- “dottore, secondo me dovrebbe usare questa strategia..”
- “dottore, ma lei è specializzato in…?”
Queste domande rendono complesso il lavoro del terapeuta perchè innanzitutto deve chiedersi come mai il paziente propone queste domande.
Il rischio inoltre che il paziente corre è che il problema non venga risolto!
Qualora il terapeuta infatti, trovandosi con le spalle al muro a fronte di queste domande, si adatta e aderisce alle richieste esposte dal paziente propone in terapia strategie che nella maggioranza dei casi il paziente ha già messo in pratica. Il paziente sicuramente si sentirà accolto ma rischia di innescare in un procedimento già visto quindi al fallimento.
E’ utile che paziente e terapeuta collaborino per definire il problema quindi insieme trovino le strategie più utili a raggiungere gli obiettivi preposti.
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Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo ad orientamento sistemico relazionale, ho conseguito la Laurea in Psicologia Clinica e Neuropsicologia presso l’Università degli studi di Milano Bicocca, con successiva specializzazione in psicoterapia presso lo European Institute of Systemic-relational Therapies (E.I.S.T.). Svolgo la mia attività come professionista dal 2011 e mi occupo di percorsi di psicoterapia individuale, psicoterapia di coppia e familiare.
Dirigo uno studio di psicologia a Como e provincia (Cantù) oltre che in provincia di Lecco e Monza Brianza