Chiudere una terapia

Come si chiude una psicoterapia? Chi decide di chiuderla, il paziente o il terapeuta? Partiamo da un presupposto: la terapia può essere interrotta in qualsiasi momento da entrambi poichè non ci sono vincoli; è un diritto del paziente interrompere la terapia ed è dovere del terapeuta farlo se si verificano determinate circostanze.

Sono tre le situazioni in cui ci si può trovare a chiudere una terapia:

  • la più auspicabile è quella per cui il paziente porta un problema/una domanda/un sintomo in terapia, questo viene approfondito, vengono scandagliati anche altri aspetti della vita del paziente finchè si arriva ad una conclusione di cui paziente e terapeuta sono soddisfatti e si decide dunque di concludere il percorso, diradando gradualmente gli appuntamenti fino a salutarsi. Dopo 6-7 mesi si può fissare un incontro di follow up per osservare in che modo il paziente è andato avanti nel suo percorso;
  • può poi accadere che il paziente si senta soddisfatto dei risultati raggiunti su un fronte e che non voglia proseguire con l’approfondimento di altri aspetti nonostante il terapeuta lo ritenga utile. Anche in questo caso si può fissare un incontro di follow up dopo 3-4 mesi;
  • nell’ultimo caso può succedere che il paziente non sia soddisfatto del percorso proposto dal terapeuta (per modalità o tempistiche o perchè gli pare di non arrivare ad una risoluzione del problema) oppure che il terapeuta si renda conto, fatto un certo tipo di percorso, di non poter fare di più, di non poter andare oltre. Questo è sempre il caso meno auspicabile anche perchè obbliga il terapeuta ad accettare una sorta di fallimento.

 

Dr. Matteo Radavelli: Ciao, sono il Dr. Matteo Radavelli, Psicologo e Psicoterapeuta ad orientamento sistemico-relazionale. Mi sono laureato in Psicologia Clinica e Neuropsicologia presso l'Università degli studi di Milano Bicocca e specializzato in psicoterapia allo European Institute of Systemic-relational Therapies (E.I.S.T.). Ho lavorato per il Cassel Hospital di Richmond (Londra) e per l'Ospedale Maggiore Sant'Anna di Como come consulente psicologo, per il quale ho gestito il servizio "Stai Bene col Tuo Lavoro", rivolto ad imprenditori e dipendenti che hanno sviluppato una difficoltà psicologica connessa a problemi lavorativi ed economici. Attualmente dirigo e supervisiono 6 centri di psicologia e psicoterapia: Arcore, Monza, Seregno e Agrate Brianza (provincia di Monza e Brianza), Como e Merate (provincia di Lecco). Nel mio lavoro mi rivolgo ad individui, coppie e famiglie che attraversano un momento di difficoltà, partendo dal presupposto che il disagio non va considerato come esclusivamente interno all'individuo, ma come parte del sistema di relazioni in cui vive. Questa modalità consente di evidenziare i vincoli che mantengono la difficoltà e favorisce la loro rinegoziazione e superamento. Il metodo da me utilizzato è particolarmente utile in situazioni di ansia, problemi relazionali e problemi sessuali. Insieme dedicheremo i primissimi incontri ad approfondire il problema, costruendo la strada verso il cambiamento desiderato.
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