In questo articolo parliamo di modalità relazionali e strategie comunicative in particolar modo di “stonewalling”.
Questo è un termine, inglesismo, che piace molto e significa “muro di pietra” consiste nella modalità relazionale in cui uno dei due, o almeno uno dei due partner, è stitico in termini di risposte e dialogo anche se incalzato e sollecitato.
Le risposte del partner sono tendenzialmente monosillabiche e anche a domanda diretta non c’è solo evasione ma anche non risposta. E’ una strategia relazionale che trova origine nelle pratiche negoziali e legali in cui si agisce un braccio di ferro con la controparte volto a ottenere qualcosa. Quando questa modalità viene utilizzata in una relazione genera disagi: è come se ci fosse una battaglia ma non condivisa, non negoziata, cosa che nel conflitto legale è più esplicita.
Lo stonewalling viene spesso utilizzato per prendere tempo, dilatare la conversazione, ragionare nell’elaborazione della risposta. Diventa una strategia tirannica quando la conversazione entra in dinamiche manipolatorie e conflittuali agendo una manipolazione in cui l’idea è di modificare l’altro ad una modalità comunicativa più flessibile e ossequiosa. Chi agisce lo stanewalling cerca di generare un ricatto emotivo così sgradevole che l’altro, il partner parlante, pur di non cadere nel silenzio e disagio smette di incalzare per non ottenere ulteriormente quelle sensazioni.
E’ piuttosto evidente come questa modalità comunicativa imponendo una realtà, non permettendo di co-costruire la relazione, è estremamente predittiva della fine della relazione stessa.