Rimanere insieme per i figli è un bene o un male?

rimanere insieme per i figli

Siamo rimasti insieme per i figli, se non ci fossero stati i figli ci saremmo già separati”.

Queste sono due frasi che esprimono un concetto molto frequente all’interno della terapia di coppia e che rappresentano un grande problema di presupposto per il funzionamento e la felicità della coppia stessa. Ciò che madre e padre esprimono con quella frase rappresenta infatti un problema rispetto la strutturazione delle basi su cui la coppia si costruisce o si ricostruisce.

Quali possono essere i presupposti di condivisione di sentimenti con una persona se l’unico elemento che mi lega a lei è il fatto che abbiamo procreato?

 

 

Oltre a questo aspetto del problema un altro interessante e che mi interessa qui approfondire è il punto di vista dei figli, ciò che sono costretti a vivere e che diventa per loro deleterio. Innanzitutto, viene attribuita loro una responsabilità troppo grande, tendenzialmente verso un minore. Una delle situazioni più frequenti è infatti investire il figlio di questa responsabilità, gli viene fatto percepire che i genitori stanno ancora insieme esclusivamente perché lui è ancora piccolo. Questo non viene generalmente espresso a voce ma meta-comunicato attraverso la distanza percepita dei genitori, il bambino svolge le attività consuete con un solo genitore in assenza dell’altro oppure avverte conflittualità genitoriale perenne. Egli si sente quindi investito di questa responsabilità e questo determina un’influenza negativa sullo sviluppo del bambino.

Sono infatti evidenti bambini che dimostrano meno dell’età che hanno, questi hanno infatti imparato che più loro sono e rimangono piccoli più la relazione tra i genitori è sicura, solida, certa. Questo è un buon esempio per spiegare come le relazioni tra genitori possono determinare l’insorgenza di sintomi o comportamenti disfunzionali e minare quindi il benessere dei figli.

Un successivo aspetto problematico è il rischio di sviluppare risentimento o vero e proprio odio nei confronti del figlio perché responsabile dell’infelicità perché visti come catene, una palla al piede dei carcerati. Questo sentimento negativo può aumentare quando il figlio crescendo deluderà inevitabilmente i genitori come altrettanto inevitabile parte del progetto di crescita del bambino. Questo può provocare nel genitore un ulteriore risentimento il quale potrebbe pensare che oltre ad essersi sacrificato per il figlio dando a quest’ultimo tutto ciò che aveva ora lo delude dimostrando l’inutilità dei sacrifici fatti.

Il figlio quindi, oltre ad essere il responsabile e protagonista, dal punto di vista genitoriale, della loro relazione diventa anche responsabile della loro infelicità e questo genera ovviamente sentimenti drammatici, difficilissimi da portare con sé, che alterano inevitabilmente le relazioni padre, madre ma anche quelle con il figlio, quindi un fallimento totale.

Dr. Matteo Radavelli – Psicoterapeuta e Psicologo Seregno
Via Ballerini 56, 20831 Seregno (MB)
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Ho conseguito la Laurea in Psicologia Clinica e Neuropsicologia presso l’Università degli studi di Milano Bicocca, con successiva specializzazione in psicoterapia presso lo European Institute of Systemic-relational Therapies (E.I.S.T.). Svolgo la mia attività come professionista dal 2011 e mi occupo di percorsi di psicoterapia individuale, psicoterapia di coppia e familiare.

Opero come psicoterapeuta a Seregno oltre che in altri 6 studi di psicologia in provincia di MB, Lecco e Como.

Dr. Matteo Radavelli: Ciao, sono il Dr. Matteo Radavelli, Psicologo e Psicoterapeuta ad orientamento sistemico-relazionale. Mi sono laureato in Psicologia Clinica e Neuropsicologia presso l'Università degli studi di Milano Bicocca e specializzato in psicoterapia allo European Institute of Systemic-relational Therapies (E.I.S.T.). Ho lavorato per il Cassel Hospital di Richmond (Londra) e per l'Ospedale Maggiore Sant'Anna di Como come consulente psicologo, per il quale ho gestito il servizio "Stai Bene col Tuo Lavoro", rivolto ad imprenditori e dipendenti che hanno sviluppato una difficoltà psicologica connessa a problemi lavorativi ed economici. Attualmente dirigo e supervisiono 6 centri di psicologia e psicoterapia: Arcore, Monza, Seregno e Agrate Brianza (provincia di Monza e Brianza), Como e Merate (provincia di Lecco). Nel mio lavoro mi rivolgo ad individui, coppie e famiglie che attraversano un momento di difficoltà, partendo dal presupposto che il disagio non va considerato come esclusivamente interno all'individuo, ma come parte del sistema di relazioni in cui vive. Questa modalità consente di evidenziare i vincoli che mantengono la difficoltà e favorisce la loro rinegoziazione e superamento. Il metodo da me utilizzato è particolarmente utile in situazioni di ansia, problemi relazionali e problemi sessuali. Insieme dedicheremo i primissimi incontri ad approfondire il problema, costruendo la strada verso il cambiamento desiderato.
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