“Dottore, perché le relazioni tossiche sono così intense? Perché sono capaci di toccare con questa forza le nostre corde e farci stare a tratti così bene e a tratti così male?”. Una domanda interessante che mi è capitata nell’ultima diretta che ho fatto cui mi viene da rispondere così: perché le relazioni tossiche sono estremamente verticali. Con questo termine intendo che non sono mai complete ma hanno la capacità di essere estremamente incentrata su un tema che corrisponde al bisogno principale che la persona ha. Il “contorno”, però, è vuoto tant’è che ciò che la rende tossica non è tanto l’incapacità di andare a soddisfare quel bisogno preciso in quel preciso istante ma il fatto che poi ci si rende conto essere solo quello.
Facciamo un esempio. Si parte dal presupposto che una relazione sana preveda diversi livelli di complessità ma anche la capacità di muoversi e riempire la vita della persona e delle persone su diversi ambiti e contesti: di solito ci vuole una sintonia mentale, ci vuole un’intesa sessuale, ci vuole una progettualità, ci vogliono degli interessi comuni e ci vuole una visione del mondo con dei valori magari simili. Insomma una relazione per essere appagante deve riuscire a soddisfare tanti bisogni diversi quanti sono i contesti che le persone abitano nella propria testa. La relazione tossica invece non funziona così! La relazione tossica all’inizio si presenta come una relazione non solo sana ma addirittura idilliaca, come la relazione che di fatto si è sempre desiderato avere ma che si è sempre pensato appartenesse solamente alle favole e inizia con il soddisfacimento di alcuni bisogni importanti: c’è un appagamento totale rispetto a questi bisogni e la persona si apre pensando “caspita per essere così capace di soddisfare con questa intensità questi bisogni, chissà che cos’altro posso ottenere”; il problema è proprio che nel momento in cui si approfondisce, quando passa lo stordimento dell’innamoramento, ci si accorge che c’è un tetto di vetro, oltre a un tot non si va, la relazione inizia ad irrigidirsi ed è completamente arida in tutti gli altri contesti in cui la coppia potrebbe trovare a confrontarsi.
A questo punto anche il soddisfacimento dei primi bisogni inizia ad essere visto sotto una luce diversa ma proprio perché continuiamo a credere alla nostra pancia nel dire “però QUEL bisogno era soddisfatto al 100%” rimaniamo ancorati in una situazione che ci si palesa in testa sempre più critica, sempre più tossica, fino a quando non troviamo la forza di poterci da essa sottrarre. Questo è il motivo per cui le relazioni tossiche sono così intense, perché diventano paradossali e la persona non si capacita di come sia così capace il partner tossico di soddisfare alcuni bisogni e così incapace di soddisfare tutti gli altri.