Mi ha tradito, è colpa mia?

Dottore, mi ha tradito. Questo vuol dire che è anche colpa mia? Ho delle responsabilità nel tradimento che ho subito? Domanda scomoda alla quale spesso viene risposto in modo un po’ superficiale, dicendo che la colpa è sempre al 50%, che nella coppia la colpa sta sempre nel mezzo. In altri casi, altrettanto superficialmente, si dice: “No, perché alla fine è responsabile solo il traditore”.

Chi è responsabile del tradimento?

Ora, se la vediamo così, sono potenzialmente vere entrambe le affermazioni. Cioè, se le vediamo in modo piatto, senza cercare di approfondire o scavare un po’ nelle motivazioni che portano al tradimento, allora possono essere entrambe vere, in base a quale storia preferisci raccontare, a quale storia ti fa sentire più a tuo agio con te stesso, se hai subito un tradimento.

La scelta del tradimento: responsabilità individuale

Se invece dobbiamo approfondire, esplodere un po’ il concetto, mi viene da dire che sono vere entrambe. Perché la scelta del tradimento, quindi l’azione del tradire, è sicuramente una scelta individuale. Come dico spesso, è un tentativo maldestro e potenzialmente mortale, ovviamente individuale, di risolvere un problema di coppia. È il traditore che sceglie di agire, è il traditore che sceglie di tradire, ed è quindi responsabilità del traditore il fatto che abbia compiuto un’azione simile. Questo penso sia abbastanza comprensibile e chiaro.

Tradimento e crisi di coppia: responsabilità reciproca?

Dall’altro lato, sì, la colpa è solo di uno se guardiamo l’azione. Se guardiamo l’atto in sé, la responsabilità è del traditore. Se invece parliamo di colpa di entrambi, quando all’inizio del discorso ho detto che la colpa sta sempre nel mezzo, allora ci riferiamo al concetto di crisi di coppia. Se partiamo dal presupposto che il tradimento è sempre una conseguenza di una crisi di coppia, mai una causa di una crisi di coppia, allora sì, la responsabilità è reciproca. Anche tu, tradito o tradita, hai una responsabilità: quella di non aver lavorato a sufficienza, o di non aver lavorato insieme, per affrontare la crisi, di non aver capito quanto grave potesse essere questa crisi o quali conseguenze questa crisi potesse portare all’interno della relazione.

La crisi di coppia come contesto del tradimento

Rimane il fatto che poi l’azione del traditore è individuale ed è sua responsabilità, ma, come ho detto prima, risulta essere sempre un tentativo grossolano e maldestro, potenzialmente mortale, di risolvere individualmente un problema di coppia. Tradire per cercare di risolvere qualcosa che all’interno della coppia non funziona, che sia un tradimento di compensazione, di potere, di libertà, e via discorrendo: la responsabilità dell’atto è individuale, ma la responsabilità della crisi è di coppia. Quindi sì, anche tu, tradito o tradita, hai una responsabilità in questo.

Condannare il traditore o affrontare il problema?

Possiamo stare a condannare il traditore dicendo: “Non hai cercato di risolvere i problemi insieme a me”. Va bene, hai fatto troppo male per far sì che questa cosa possa essere perdonata e hai distrutto troppo per dare effettivamente una nuova possibilità alla coppia. È possibile.

Non c’è un giusto o uno sbagliato. Ognuno sa cosa può fare per il proprio benessere e la propria felicità, ma sollevarsi dalla responsabilità solo perché il proprio ego è stato ferito o tradito, attribuendo tutta la responsabilità esclusivamente al traditore, non solo per l’atto, ma anche per la crisi, è una spiegazione semplicistica. È anche una scusa per non affrontare il problema, per non andare oltre il tradimento, indipendentemente da cosa “andare oltre” significhi. Che sia rimanere insieme e darsi una nuova opportunità di essere felici, o lasciarsi e darsi una nuova opportunità con un’altra persona, al tradimento bisogna andare oltre per poter essere nuovamente felici, con il vecchio partner o con un nuovo partner. In questo modo non si è più condizionati. Attribuire solo al traditore la responsabilità del fallimento della relazione a causa del suo atto di tradimento è una spiegazione semplicistica e un modo per giustificare la propria mancanza di volontà di affrontare il problema e andare oltre.

La necessità di andare oltre il tradimento

Bisogna fare del bene a se stessi e, eventualmente, anche all’altro. So che questo ragionamento può sembrare un po’ anacronistico o controintuitivo. Magari qualcuno adesso è anche un po’ innervosito o infastidito da ciò che sto dicendo, però l’azione del tradimento è una responsabilità e una scelta individuale. La crisi, invece, è sempre di coppia e, sicuramente, nella coppia c’è una responsabilità anche del tradito, non solo del traditore. Vuoi perché non ha dato abbastanza ascolto a ciò che poi sarebbe diventato il traditore, vuoi perché non ha dato abbastanza spazio, vuoi perché non ha capito la complessità o la gravità della situazione e i rischi che questa poteva comportare. Forse ha dato per scontato alcune cose, o non ha voluto dare spazio alla crisi.

Conclusione: Il tradito ha una responsabilità

Anche il tradito, quindi, ha una parte di responsabilità nella crisi di coppia. Anche su questo ho fatto diversi contenuti, sulla crisi di coppia e su come poterla affrontare, e su come capire quando valga la pena dire basta o meno all’interno di una relazione. Te li consiglio.

Fammi sapere cosa ne pensi, fammi sapere se questo discorso ti risuona o meno. Se vuoi raccontarmi la tua esperienza, penso che potrebbe essere utile anche per chi si trova in questa situazione in questo momento. A presto.

Dr. Matteo Radavelli: Ciao, sono il Dr. Matteo Radavelli, Psicologo e Psicoterapeuta ad orientamento sistemico-relazionale. Mi sono laureato in Psicologia Clinica e Neuropsicologia presso l'Università degli studi di Milano Bicocca e specializzato in psicoterapia allo European Institute of Systemic-relational Therapies (E.I.S.T.). Ho lavorato per il Cassel Hospital di Richmond (Londra) e per l'Ospedale Maggiore Sant'Anna di Como come consulente psicologo, per il quale ho gestito il servizio "Stai Bene col Tuo Lavoro", rivolto ad imprenditori e dipendenti che hanno sviluppato una difficoltà psicologica connessa a problemi lavorativi ed economici. Attualmente dirigo e supervisiono 6 centri di psicologia e psicoterapia: Arcore, Monza, Seregno e Agrate Brianza (provincia di Monza e Brianza), Como e Merate (provincia di Lecco). Nel mio lavoro mi rivolgo ad individui, coppie e famiglie che attraversano un momento di difficoltà, partendo dal presupposto che il disagio non va considerato come esclusivamente interno all'individuo, ma come parte del sistema di relazioni in cui vive. Questa modalità consente di evidenziare i vincoli che mantengono la difficoltà e favorisce la loro rinegoziazione e superamento. Il metodo da me utilizzato è particolarmente utile in situazioni di ansia, problemi relazionali e problemi sessuali. Insieme dedicheremo i primissimi incontri ad approfondire il problema, costruendo la strada verso il cambiamento desiderato.
Articoli recenti