La comunicazione nella coppia

 
Alcune domande che spesso mi vengono poste durante le sedute di terapia di coppia sono: “Dottore come si fa ad avere una comunicazione efficace all’interno della coppia? Come faccio ad esprimere certi concetti? Come faccio a farmi capire? Come faccio a prestare attenzione all’altro?” 

Gli elementi, le variabili e gli aspetti da tenere in considerazione in una comunicazione efficace, quindi nel mediare e regolare la comunicazione di coppia, sono tantissimi. Partiamo da una componente fondamentale: quando si parla di comunicazione efficace non si fa mai riferimento, o non si dovrebbe mai, a come esprimere le cose, a come organizzare i concetti, quanto al come ascoltarli, ovvero come far sì che questi si possano fluire liberamente all’interno della comunicazione. Sul dialogo nella coppia c’è un bel detto di Zenone che dice: “Abbiamo due orecchie ed una sola bocca, vuol dire che dobbiamo ascoltare il doppio di quanto parliamo” una sorta di regola aurea, perché il primo aspetto cruciale della comunicazione efficace all’interno della coppia (ma anche nelle relazioni in generale) passa inevitabilmente dall’ascolto. Questo porta con sé un ascolto di diversi significati, diversi comportamenti. Ad esempio:

  1. Non dare per scontato l’altro (so già che cosa mi vuoi dire) quindi in un qualche modo non ascolto, non presto attenzione, prevarico ed interrompo, per ultimo non pensare già di sapere.
  2. Ascoltare per davvero: quante volte capita di parlare con qualcuno e non ascoltare effettivamente ciò che l’altro sta dicendo, ma nel momento in cui l’altro parla si pensa a cosa dover rispondere, quindi l’eloquio dell’altro diventa semplicemente una pausa che serve a noi per andare a riorganizzare le nostre idee, il nostro discorso ma che non viene realmente ascoltato. Prestare un’attenzione sincera all’altro e non semplicemente usare il momento in cui lui parla per riorganizzare i nostri, di pensieri, è fondamentale.
  3. Non passare sempre solo dalla cruna dell’ago del sé, tantissime discussioni che coinvolgono il punto di vista dell’altro, sono sempre precedute o seguite da un “io sì…, però secondo me…, dal mio punto di vista…, io penso che…,” che non è sbagliato portare il proprio punto di vista, anzi è un aspetto desiderabile all’interno della coppia. Il fatto di riportare sempre il discorso su di sé non permette mai effettivamente di dare spazio all’altro, soprattutto nel momento in cui è l’altro ad iniziare un discorso o comunque l’argomento riguarda principalmente l’altro all’interno della conversazione è su di lui/lei che dovremmo concentrarci dovremmo lasciare spazio.
  4. Un altro aspetto importante da tenere in considerazione è rispondere in modo sincero quando ci viene chiesta un’opinione, cercando di essere meno prevaricanti ed evitando di imporre la nostra opinione sull’altro, senza diventare ossequiosi. Invertendo la rotta per cui il dialogo è il rischio verso cui dirigersi per attivare uno scontro, soprattutto quando la comunicazione della coppia arriva ai minimi termini, in un’occasione di trasformazione si possono ottenere risultati meravigliosi.

Ricapitolando l’aspetto principale non è il cosa dire e come dirlo ma è il come ascoltare, facendo attenzione proprio a non dare l’altro per scontato, prestargli un’attenzione sincera, non passare sempre dal sé, dare spazio all’altro e offrire appunto un  punto di vista sincero che non deve essere necessariamente ossequioso o prevaricante.

Se già si riuscisse effettivamente, come dice Zenone ad ascoltare il doppio rispetto a quanto si parla, probabilmente le crisi di coppia si dimezzerebbero.

Dr. Matteo Radavelli: Ciao, sono il Dr. Matteo Radavelli, Psicologo e Psicoterapeuta ad orientamento sistemico-relazionale. Mi sono laureato in Psicologia Clinica e Neuropsicologia presso l'Università degli studi di Milano Bicocca e specializzato in psicoterapia allo European Institute of Systemic-relational Therapies (E.I.S.T.). Ho lavorato per il Cassel Hospital di Richmond (Londra) e per l'Ospedale Maggiore Sant'Anna di Como come consulente psicologo, per il quale ho gestito il servizio "Stai Bene col Tuo Lavoro", rivolto ad imprenditori e dipendenti che hanno sviluppato una difficoltà psicologica connessa a problemi lavorativi ed economici. Attualmente dirigo e supervisiono 6 centri di psicologia e psicoterapia: Arcore, Monza, Seregno e Agrate Brianza (provincia di Monza e Brianza), Como e Merate (provincia di Lecco). Nel mio lavoro mi rivolgo ad individui, coppie e famiglie che attraversano un momento di difficoltà, partendo dal presupposto che il disagio non va considerato come esclusivamente interno all'individuo, ma come parte del sistema di relazioni in cui vive. Questa modalità consente di evidenziare i vincoli che mantengono la difficoltà e favorisce la loro rinegoziazione e superamento. Il metodo da me utilizzato è particolarmente utile in situazioni di ansia, problemi relazionali e problemi sessuali. Insieme dedicheremo i primissimi incontri ad approfondire il problema, costruendo la strada verso il cambiamento desiderato.
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