“Dottore è vero che in amore vince chi fugge?”. No, non sono d’accordo con questa affermazione che può essere corretta in “nell’innamoramento vince chi fugge”. Potenzialmente è una strategia, ma amore ed innamoramento sono due cose completamente diverse. E quando impropriamente ci si riferisce all’amore e alla fuga spesso questo amore e questa fuga si riferiscono alla fase iniziale della relazione. L’amore è basato sulla costruzione e sulla progettualità, sulla condivisione di un ideale e sull’assunzione di una responsabilità che le persone appunto si danno, confermano reciprocamente nel dire “anche quando le cose andranno male non getterò la spugna ma mi impegnerò e farò tutto il possibile per provare a risolvere la situazione”, cioè l’amore è molto più basato sull’idea di lungo termine.

Nella fase iniziale invece in cui le persone muovono i primi passi verso il conoscersi, trovano i loro equilibri, si combinano l’una con l’altra quindi nel balletto dell’innamoramento allora la fuga può essere una strategia, la fuga diventa un meccanismo per far svelare l’altro, cioè riuscire a far emergere il desiderio e il sentimento, l’impegno che l’altro potenzialmente può apportare all’interno della relazione e quindi il sottrarsi, il fuggire, l’allontanarsi e farsi inseguire diventa in qualche modo strategico nel riuscire ad ottenere delle informazioni su quanto l’altro sta provando. Questo può essere legato sia ad un’insicurezza propria, cioè al bisogno di ottenere questo tipo di rassicurazione prima di potersi buttare all’interno di una relazione, sia quando non si ha una certezza in testa, in che cosa l’altro prova, perché magari viene percepito come contraddittorio, ambivalente e talvolta affabulatore: allora la fuga diventa appunto un modo per permettere all’altro di svelarsi. Non è necessariamente una strategia che deve essere applicata anzi all’interno delle relazioni sentimentali, soprattutto quando è il sentimento a governare il rapporto, applicare delle strategie non è mai una buona strategia ma questa è la realtà; uno dovrebbe mostrarsi per quello che è e vedere se l’altro effettivamente riesce con lui a combinarsi o ci sono i presupposti per cui questa cosa possa avvenire.

Molte persone, magari per storie precedenti, magari per situazioni di vita particolarmente complicate, necessitano una conferma ulteriore. L’allontanarsi e sottrarsi in questo caso diventa un modo per richiederla in maniera indiretta, attenzione ovviamente che anche la contropartita sia disposta a sua volta, perché se l’altro mette in atto la stessa strategia il corteggiamento e l’innamoramento rischiano di essere estremamente diluiti, labili e talvolta non generare mai l’innesco necessario per avere effettivamente una storia d’amore appagante. C’è da chiedersi sempre il perché lo si fa: è legato alle proprie insicurezze o è legato alla contraddittorietà della comunicazione dell’altro? Già partire dandosi questo tipo di risposta può far sì che i nostri comportamenti cambino necessariamente non mettendo in atto la fuga tanto ambita.

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