Il love bombing

Avete mai sentito parlare di love bombing? Si tratta di una tecnica di manipolazione estremamente subdola e bieca che spesso viene associata a relazioni in cui si sviluppa la dipendenza affettiva. Non è però all’interno delle relazioni sentimentali che si è sentito parlare per la prima volta del “bombardamento d’amore” bensì in tutte quelle cricche, cerchie ristrette, sette, in tutti quei gruppi di appartenenza politica, filosofica, religiosa nelle quali il love bombing viene messo in atto non solo per adescare ma per far sentire apprezzati tutti i nuovi adepti.

Il concetto è stato in seguito riportato anche sulle relazioni, in particolare è stato inserito tra i tratti tipici del narcisismo patologico. Ma in cosa consiste? È un insieme di comportamenti, gesti, attenzioni, premure che manifestano amore e profondo interesse e che portano l’amato (o meglio, il manipolato) a sentirsi sopraffatto da questi gesti plateali e gratuiti che spesso destabilizzano. L’impressione è quella di vivere in un sogno, tant’è che il love bombing viene solitamente agito all’inizio della relazione: chi lo subisce ha chiaramente una percezione alterata della relazione, che sarà completamente diversa da come appare e non porterà a nulla di buono.

Ma per quale motivo il manipolatore agisce questa manipolazione? Per due motivi:

  • vuole essere visto, riconosciuto, apprezzato, come è tipico dei narcisisti;
  • vuole generare dipendenza da parte dell’altro.

Ad un certo punto il manipolatore interromperà il love bombing, “chiuderà i rubinetti”; allora il manipolato si sentirà spiazzato, si chiederà cos’è cambiato, cercherà di ritrovare quelle attenzioni predisponendosi a fare qualunque cosa gli venga chiesta e, inevitabilmente, rimarrà delusa poichè quelle attenzioni non torneranno. Si entra in un vicolo cieco che diventa sempre più buio, sempre più penoso e che conduce quasi sempre alla vera e propria dipendenza affettiva.

Quali sono i campanelli d’allarme, gli indicatori? Sicuramente potremmo riassumere dicendo che è tutto TROPPO, ma che in che modo? È tutto troppo veloce, si passa dall’innamoramento alle promesse nel giro di pochissimo, con l’utilizzo anche di termini molto forti; è tutto troppo forte, troppo giusto, troppo intenso; è tutto troppo estremo e si passa costantemente dalle stelle alle stalle senza apparente motivo. Come avete capito “troppo” è il termine chiave, il campanello d’allarme che deve far scattare una protezione: è importante tutelarsi in tempo.

 

Dr. Matteo Radavelli: Ciao, sono il Dr. Matteo Radavelli, Psicologo e Psicoterapeuta ad orientamento sistemico-relazionale. Mi sono laureato in Psicologia Clinica e Neuropsicologia presso l'Università degli studi di Milano Bicocca e specializzato in psicoterapia allo European Institute of Systemic-relational Therapies (E.I.S.T.). Ho lavorato per il Cassel Hospital di Richmond (Londra) e per l'Ospedale Maggiore Sant'Anna di Como come consulente psicologo, per il quale ho gestito il servizio "Stai Bene col Tuo Lavoro", rivolto ad imprenditori e dipendenti che hanno sviluppato una difficoltà psicologica connessa a problemi lavorativi ed economici. Attualmente dirigo e supervisiono 6 centri di psicologia e psicoterapia: Arcore, Monza, Seregno e Agrate Brianza (provincia di Monza e Brianza), Como e Merate (provincia di Lecco). Nel mio lavoro mi rivolgo ad individui, coppie e famiglie che attraversano un momento di difficoltà, partendo dal presupposto che il disagio non va considerato come esclusivamente interno all'individuo, ma come parte del sistema di relazioni in cui vive. Questa modalità consente di evidenziare i vincoli che mantengono la difficoltà e favorisce la loro rinegoziazione e superamento. Il metodo da me utilizzato è particolarmente utile in situazioni di ansia, problemi relazionali e problemi sessuali. Insieme dedicheremo i primissimi incontri ad approfondire il problema, costruendo la strada verso il cambiamento desiderato.
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