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Saper dire basta ad una crisi di coppia

Parliamo di crisi di coppia e di trovare la capacità e la forza di dire basta, ovvero di interrompere la relazione. Sulla crisi di coppia mi sono concentrato in tantissimi video che trovi su YouTube, negli spunti e riflessioni su Instagram, e trovi anche un breve video corso sul sito dove parlo di come affrontare e superare le crisi di coppia. Ora trattiamo un tema un pochino più ostico, più difficile e spigoloso: quando ci si rende conto che la crisi non è affrontabile e che quindi la soluzione migliore è interrompere la relazione stessa.

Riflessione sul Concetto di Crisi

Prima di addentrarci nel cercare di capire quando si dovrebbe iniziare a vagliare la possibilità di chiudere la relazione, quindi di dire basta a fronte di una crisi, facciamo una piccola riflessione sul concetto stesso di crisi. La cultura ci insegna che la crisi deve in qualche modo essere evitata, allontanata, rifuggita. Io non sono d’accordo su questo. Non sono d’accordo perché se iniziassimo a vedere la crisi come una parte fondante, fondamentale e al tempo stesso inevitabile della relazione, le nostre capacità di affrontarla migliorerebbero e quindi anche la nostra possibilità di essere felici all’interno delle relazioni.

Questo lo dico perché ogni relazione che si rispetti, degna di questo nome, per definizione deve attraversare dei momenti di crisi. Non è mai una questione di se, ma sempre solo una questione di quando. Questo perché più la relazione diventa importante, più necessita di crisi e quindi di trasformazione per potersi ulteriormente consolidare, trasformare, diventare ancora più profonda, importante e intima.

Affrontare le Crisi con Tranquillità

Con questo non sto dicendo che le crisi debbano essere ricercate, ma devono essere vissute con una certa tranquillità e pace dei sensi che permettono di guardarla in faccia e di provare ad affrontarle. Non significa altresì che le crisi non debbano essere temute, perché è legittimo avere un certo livello di apprensione, tensione e preoccupazione nel momento in cui una crisi sopraggiunge all’interno della coppia. Tuttavia, non devono essere accantonate, non devono essere messe da parte. La preoccupazione, il timore, la paura di una crisi non devono diventare la giustificazione per rifuggirla, per allontanarsi da essa. Proprio nel momento in cui, a causa di una crisi, ci spogliamo delle sovrastrutture e della forma che abbiamo dato alla relazione, quella relazione può anche trovare l’opportunità di rafforzarsi, trasformarsi ed evolvere.

Le Crisi come Opportunità di Crescita

Quindi le crisi vanno sì in un qualche modo temute, è legittimo perché se io tengo a una persona, nel momento in cui vivo una crisi temo di perderla. Questa apprensione, però, non deve diventare la giustificazione per non affrontare la crisi, per nascondersi dalla crisi, per provare a mitigarla, per non darle spazio. Se la crisi non viene affrontata, troverà il modo di manifestarsi in un’altra via, emergendo ancora più fortemente di prima.

Detto questo, capito che la crisi è inevitabile in qualunque relazione importante e degna di questo nome, e che non deve essere rifuggita ma affrontata, se vogliamo dare un’opportunità alla nostra relazione ci possono essere una serie di situazioni e contingenze che ci fanno dire: “Ok, ma questa crisi può essere effettivamente affrontata, questa crisi è in qualche modo evolutiva per la mia relazione, la nostra relazione può continuare, può rafforzarsi, può attraversare questa crisi e rinascere”. Ora, non possiamo sapere a prescindere se una crisi potrà essere affrontata, se effettivamente sarà trasformativa in senso positivo per la coppia. Sappiamo però che nel momento in cui viviamo una crisi ci troviamo di fronte a una serie di informazioni discordanti. È proprio questa discordanza che diventa l’elemento cardine, l’elemento cruciale tramite il quale riuscire a capire se effettivamente questa crisi può essere risolta e se vale la pena di essere vissuta.

Le Due Facce della Crisi

In una crisi ci si trova sostanzialmente divisi in due mondi, in due parti: una parte che ha a che fare con i desideri, le ambizioni, i progetti e gli obiettivi, sia personali sia di coppia, che sono stati nel tempo costruiti, dichiarati, manifestati e raccontati all’altro; dall’altro lato, però, ci si rende conto che la quotidianità vissuta in quel momento di crisi è molto lontana da questi desideri. Ad esempio, vorrei una progettualità per cui prendiamo una casa insieme, costruiamo la nostra famiglia, ecc., ma la nostra quotidianità è fatta di grande distanza, emotiva e fisica, alternata da momenti di conflitto, litigio e discussione. Ci si trova quindi divisi: da un lato desidero quella persona, desidero stare con quella persona perché le ambizioni, gli obiettivi e la progettualità che ci siamo raccontati fino a quel momento è qualcosa che desidero o desideriamo; dall’altro lato, ciò che stiamo vivendo è molto lontano, estremamente faticoso.

In questa forbice, in questo gap, è possibile trovare delle risposte. È possibile capire se vale la pena provare ad affrontare questa crisi, per quanto tempo e come, o se invece vale la pena interrompere la relazione stessa. Se i presupposti, gli obiettivi comuni, i desideri, la progettualità vengono meno, la risposta in qualche modo l’abbiamo. Sarà doloroso interrompere la relazione, ma se la progettualità e l’evoluzione che la coppia traccia non è più condivisa, abbiamo già una risposta. Nel momento in cui non è più condivisa, fa star bene magari solo uno dei due o nessuno dei due, quindi può essere ricontattata e tramite ciò si può capire se effettivamente la coppia può riorganizzarsi. Ma se il sentimento è finito, se ci si è trasformati al punto di non riconoscersi più nell’altro, o se la progettualità è venuta meno e le due progettualità individuali hanno iniziato ad essere divergenti, allora è una condizione di bilancio. Si deve cercare di capire se effettivamente è possibile riorganizzarsi e se si vuole riorganizzarsi.

Quando la Crisi è Sintomo di Fine

Spesso coppie che si trovano in questo tipo di crisi si dicono apertamente che il sentimento, l’amore magari è finito, ma non l’affetto. Entrambi non riescono più ad ottenere dalla coppia ciò che individualmente desiderano e si rendono conto di non essere più benefici nei confronti dell’altro. Dall’altro lato ci sono altri tipi di crisi, in cui questi presupposti, desideri e storie raccontate all’interno della coppia sono ancora validi, sono ancora combacianti con i desideri dei singoli e la progettualità di coppia. Tuttavia, la situazione che la coppia vive è molto lontana da ciò che desidera essere.

In questo tipo di crisi vale la pena chiedersi per quanto si è disposti ad affrontare questa incertezza, questo dolore, e perché lo si sta facendo. Qual è lo scopo? Qual è il significato di tutto questo e cosa mi aspetto di ottenere? Affrontare una crisi non significa essere esclusivamente disposti a resistere. C’è un patto, una speranza, una promessa che ha a che fare con il concetto di resistenza, nella buona e nella cattiva sorte. Dall’altro lato, però, affrontare una crisi significa cercare di capire se attraversando un momento di difficoltà è possibile riorganizzarsi per continuare su un progetto condiviso. Nel momento in cui non si vede più questo progetto condiviso o, ancora peggio, si ha la certezza di non poter più vivere un progetto condiviso che soddisfi entrambi, allora quello diventa il momento di vagliare anche la possibilità di interrompere la relazione. La crisi va affrontata a patto che la promessa post-crisi sia per entrambi interessante e desiderata.

Paura e Rischio nella Crisi di Coppia

Molto spesso nelle coppie, soprattutto quelle che vivono crisi lunghe e indefinite, vedo proprio questo: l’incapacità, anche per paura, di parlare apertamente della crisi. Si lasciano andare le cose che poi si incancreniscono. Si fa finta di nulla fino a che la situazione degenera ed è troppo tardi per essere affrontata. Dall’altro lato diventa una resistenza fine a se stessa, perché ci si rende conto di essere in crisi ma al tempo stesso non si definisce con chiarezza cosa si desidera ottenere dalla risoluzione della crisi e quali sono i passi necessari per uscirne. Per paura di rimanere soli, di gettare alle ortiche una storia lunga anni di investimento reciproco sulla coppia, sulla relazione e sulla famiglia, ci si accontenta di qualcosa che è solo una piccola percentuale della relazione che è stata e che potrebbe diventare. La paura di affrontare la crisi è maggiore del beneficio percepito che si pensa di poter ottenere una volta che si mette a rischio tutto e ci si guarda in faccia riconoscendo il rischio di perdersi.

Conclusione

È qui che la coppia, e i singoli individui, devono valutare se sia giusto interrompere la relazione. Quando i presupposti, la progettualità e gli obiettivi comuni vengono meno, è più facile perlomeno arrivare a una decisione. Metterla in atto è tutt’altra questione. Quando ci si trova a vivere una crisi in cui è possibile ritrovare questi presupposti, quindi potenzialmente tornare a essere felici, ma c’è un gap ampio tra ciò che si desidera e ciò che si vive, bisogna chiedersi se c’è una via percorribile per ripristinare l’equilibrio. Punto uno. Punto due: bisogna chiedersi quanto si è disposti a pagare per questo, quanto si è disposti a rimanere in questa situazione di fatica, quanto si è disposti a lavorare e faticare, e quanto è disposta l’altra persona a lavorare e faticare per risolvere la crisi. Per quanto si può resistere dentro a questa fatica, quanta autonomia si ha nel vivere una situazione in cui la storia desiderata è molto lontana da quella vissuta? La fatica, la tristezza, il conflitto e la distanza della crisi che si sta vivendo. Tramite questi parametri si arriva a una risposta, si capisce se ci sono i presupposti e se quello che si deve pagare emotivamente, fisicamente e relazionalmente vale la pena. Se nella crisi ci rimaniamo solo per la paura di perdere l’altro, l’altro lo abbiamo già perso.

Fammi sapere cosa ne pensi, porta magari la tua esperienza nei commenti in modo da facilitare la discussione e portare il tuo punto di vista. Anche nella condivisione delle tue esperienze puoi aiutare qualcuno che sta vivendo una crisi. A presto.

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