L’attacco di panico ha origini antiche, deriva dalla mitologia e dal Dio Pan. Il Dio Pan era un essere metà uomo e metà capra che attaccava le ninfee nel bosco per possederle, quindi era abusante e cattivo. Le ninfee, conoscendo il dio Pan e le sue intenzioni, andavano nel panico, vivevano il “timor panico” da cui nasce il termine e la definizione attuale.
Dal punto di vista diagnostico e terapeutico se è sintomo o se è malattia deve essere distinto. Nel manuale dei criteri diagnostici è malattia e patologia a se stante, quindi se si parla di criteri diagnostici è malattia. Dal punto di vista terapeutico distinguere tra sintomo e diagnosi non è utile: il soggetto non se ne fa nulla della pura diagnosi.
Il panico è sempre un sintomo e parte di un problema, infatti configurare un sintomo o una diagnosi non è mai semplice poiché sintomi ansiosi si possono configurare in moltissimi quadri complessi e poco inquadrabili.
Le diagnosi sono sempre delle medie, le persone non sono delle medie. Avere una diagnosi a tratti è anche peggio di non averla, qualora infatti una persona scopre il nome della patologia che ha vissuto spesso va a leggere su Dr. Google quali sintomi caratterizzano la diagnosi stessa scoprendo che ce ne sono altri che non ha vissuto, l’esito? La persona si aspetterà di vivere anche i sintomi che finora non ha vissuto ma che ha letto in internet peggiorando drasticamente il quadro della situazione.