Tema delicato, su cui si sta discutendo tanto, tema su cui mi vengono fatte tantissime domande sui social Instagram e YouTube. Ti sei mai chiesto come amare di più il tuo corpo? Ti sei mai chiesto cosa può essere fatto per migliorare la tua immagine e il tuo senso di soddisfazione? In questo articolo, entriamo a parlare di questo argomento, e non lo farò come la maggioranza delle volte accade: non ti dirò che devi seguire un’alimentazione sana, non ti dirò che devi fare regolare attività fisica, non ti dirò che devi evitare condotte a rischio come, ad esempio, fumare o bere, non ti dirò che devi riposare abbastanza 7, 8, 10, 12 ore al giorno. Insomma, ogni ricerca dice quello che vuole e quello che trova.

Probabilmente, già lo sai: il fumatore di turno sa che per migliorare la sua salute dovrebbe smettere di fumare. Non c’è bisogno che qualcuno glielo dica. Probabilmente, c’è bisogno che lui capisca o trovi in sé la motivazione per smettere, che è una cosa diversa dal dare il consiglio di buon senso. In questo video ti voglio parlare di altri tre concetti fondamentali che sono sottostanti: accettazione di sé, confronto sociale, e definizione degli obiettivi. Questi tre aspetti, a mio avviso, sono più importanti di tutto il resto non perché quello che ho citato prima non sia importante, ma perché questi sottendono la riuscita, la messa in opera e la messa in atto dei precedenti. Sono delle condizioni necessarie ma non sufficienti per riuscire poi ad applicare le regole di buon comportamento che tutti noi conosciamo, ma che troppo spesso non riusciamo ad applicare.

Accettazione di Sé

L’accettazione di sé è facile a dirsi, estremamente difficile a farsi. Significa riuscire a sospendere un po’ il giudizio nei propri confronti, diventando consapevoli e capendo qualcosa, che sono due cose completamente diverse. Ognuno di noi ha pregi, difetti, aree di forza, punti di miglioramento e via discorrendo. Non esiste il bene assoluto, non esiste qualcosa che è perfetto nella sua totalità per definizione e non esiste qualcosa che non possa essere cambiato. L’accettazione di sé consiste in una mappa onesta e sincera legata a se stessi, fatta da una parte oggettiva e una soggettiva. Accettazione non vuol dire adeguarsi passivamente allo stato dell’arte, non vuol dire accettare passivamente un aspetto di sé che non piace. Significa diventare consapevoli delle correlazioni presenti all’interno del sistema persona e capire che ciò che vediamo come un punto di forza o di debolezza assume una connotazione positiva o negativa in funzione del sistema all’interno del quale sono inserite.

Le componenti negative che solitamente vengono etichettate come da rimuovere o da cambiare spesso assumono un ruolo funzionale a ciò che noi vogliamo essere o a ciò che siamo già. Ad esempio, quante volte si dice “guarda che persona di successo, è stato capace di costruirsi da solo” e poi, conoscendo meglio la persona, si scopre che magari ha avuto un’infanzia problematica. Si potrebbe pensare che tutta quella parte negativa sia da rimuovere, ma ci si può chiedere quanto e come quelle difficoltà abbiano permesso di diventare la persona di successo che vediamo. Finché non siamo capaci di vedere come l’insieme dei fattori che viviamo e abbiamo vissuto sono le determinanti di ciò che siamo ora, non siamo capaci di accettare noi stessi. Avremo sempre qualcosa da cambiare, trasformare o togliere, ma il bene assoluto e la correttezza assoluta non esistono. Esiste un equilibrio, e questo gioca un ruolo fondamentale in ciò che effettivamente siamo.

Possiamo tranquillamente includere anche l’aspetto fisico in questo discorso. L’accettazione di sé non consiste nell’adeguarsi passivamente a ciò che di noi stessi non piace, ma nell’essere consapevoli delle forze e degli equilibri che fanno emergere le caratteristiche uniche che connotano ognuno di noi e che sono esclusivamente nostre. Quel punto di debolezza, l’area di miglioramento o quel difetto possono essere la base o lo stimolo per lo sviluppo di altre caratteristiche o competenze. Questo impatta tantissimo non solo sull’aspetto fisico ma anche sulla percezione che abbiamo di noi stessi e su come ci comportiamo. Quante volte una persona che non si sente affascinante sviluppa delle competenze dialettiche, di simpatia o di ironia che altrimenti non avrebbe? E allo stesso modo, quante volte l’idea di completezza diventa un obiettivo irraggiungibile?

Il Confronto Sociale

È facile dire “non devi far caso al confronto sociale, non paragonarti agli altri, è sbagliato”. Queste sono cose che avremmo sentito dire, che moralmente hanno anche un senso e che sono giuste da un punto di vista aulico di pensiero, ma sono estremamente difficili da mettere in pratica nella vita quotidiana. Il confronto fa parte del balletto sociale e relazionale in cui ognuno di noi è inserito. Non dobbiamo necessariamente sottrarci al confronto sociale: è qualcosa di importante che ci permette di capire il ruolo che assumiamo nel mondo, la posizione che assumiamo all’interno di un sistema, di un contesto o di una relazione. Ciò che dobbiamo fare è essere capaci di valutare le fonti e attribuire a ciascuna fonte il peso che merita. Questo è un esercizio difficilissimo, complesso, ma necessario.

Ad esempio, quante volte ci viene comunicata un’immagine di bellezza, felicità o divertimento che poi in realtà è molto distorta rispetto a ciò che accade nella vita quotidiana? Apriamo i social, vediamo persone bellissime, feste super divertenti e immagini di felicità idilliaca. L’idea di bellezza che ne risulta è falsata. Noi, vivendo di paragone, ci sentiamo portati a fare una valutazione e a chiederci quanto siamo lontani da questa idea di bellezza, felicità o divertimento. Inevitabilmente, la risposta è: tanto. Questo ci mortifica, ci pone in una situazione di fatica e ci allontana dall’idea di poter cambiare le cose, perché il gap che vediamo sarà sempre maggiore rispetto alla nostra sensazione di autoefficacia. Dobbiamo valutare le fonti, capire che questa è una visione falsata e che la realtà è diversa.

La Definizione degli Obiettivi

Nessuno ci vieta di iniziare oggi a cambiare le cose, a fare un primo passo per trasformare il sistema e darci degli obiettivi. Possiamo iniziare subito, chiudere il video e metterci a fare un piano di sviluppo personale. Questo non ha a che fare necessariamente con il raggiungimento dell’obiettivo, ma con l’idea di prendersi cura di sé e di sentirsi attivi, capaci e proattivi. In terapia si dice di darsi “agency”, ovvero la capacità di sentirsi padroni della propria trasformazione. Ci sarà sempre qualcosa da migliorare, qualcosa che non piace, ma l’idea di sentirsi efficaci suscita benessere e permette di lavorare attivamente sull’accettazione di sé e sulla sospensione del giudizio e del confronto sociale.

Fammi sapere cosa ne pensi, se ti ritrovi in questo discorso. Ho scelto di non fare un articolo legato esclusivamente al buon senso. Fammi sapere che percorso di trasformazione hai fatto nei commenti. A presto!

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