Trasformare la dipendenza affettiva

“Dottore ma una relazione di dipendenza affettiva può essere trasformata in una relazione sana?”. È una domanda che mi arriva sempre, talvolta viene detto “una relazione tra un dipendente affettivo ed un narcisista potrà mai trasformarsi in una relazione sana? Una relazione con dipendenza affettiva potrà mai diventare sana? Una persona codipendente potrà mai trasformare la propria relazione in una relazione sana?”. Allora la risposta è sì, cioè in tutte queste versioni che ci sia dipendenza affettiva, dipendenza affettiva e narcisismo, codipendenza è possibile trasformare la propria relazione una relazione sana.

Sana non significa normale, perché è un termine particolarmente “strano” normale, per cui possiamo dire in una relazione positiva, fatta principalmente di emozioni positive che la persona vive; nella dipendenza affettiva infatti, per quanto il legame possa essere stretto, spesso non è connotato da emozioni e da sentimenti positivi e anzi ansia, paura, apprensione, agitazione, allerta sono emozioni che diventano quasi pervasive. Una relazione sana è legata principalmente invece a vivere e sentire emozioni piacevoli, positive e non necessariamente grigie ma colorate, che vanno nella direzione del voler vivere ancor di più la relazione stessa e non difendersi dalla sua possibile fine, che è una cosa che invece avviene in quelle che sono definite relazioni tossiche.

Stabilito che è possibile avvenga una trasformazione, dobbiamo sottolineare che è anche estremamente complicato perché ci sono sicuramente due diversi livelli che devono essere tenuti in considerazione. Il primo è un livello individuale, in cui la persona che soffre di dipendenza affettiva deve riuscire ad affrontare i propri mostri. Questa è una componente inevitabilmente individuale, cioè la persona deve capire che c’è una trasversalità di dipendenza affettiva all’interno delle sue relazioni. Dall’altro lato c’è anche una componente di coppia dove la dinamica della coppia stessa si va a instaurare proprio su fondamenta che sono caratterizzate dalla dipendenza affettiva e anche dal ruolo che ha il/la partner: chiaro che una coppia è sempre almeno una dinamica a due, per cui c’è una parte per cui anche il/la partner del dipendente effettivo ha in qualche modo una responsabilità o in negativo, perché viene etichettato come narcisista quindi diventa manipolatorio e talvolta crudele, o in “bona fede” perché nella sua ingenuità permette, tollera, accetta questo comportamento di dipendenza affettiva per poi trovarsi improvvisamente schiacciato.

Entrambi, dunque, devono trasformarsi, cambiare, essere disposti a perdersi per poter ricominciare: solo nel momento in cui entrambi vogliono liberarsi da questa dipendenza affettiva e vogliono riuscire ad avere una nuova relazione più sana, più positiva allora questo può avvenire. Devono essere disposti a perdere effettivamente l’altro, perché sicuramente andranno a perdere le certezze attuali ma al tempo stesso devono darsi l’opportunità di riscoprirsi e per riscoprirsi devono poter non avere la certezza che l’altro sarà ancora lì, che l’altro ancora mi piacerà, che l’altro ancora sarà per me interessante, che l’altro ancora sarà la persona con la quale io desidero vivere la mia vita, perché di fronte a questa trasformazione quello che la coppia deve promettere è che si darà l’opportunità di riscoprirsi, di riconoscersi.

È sicuramente possibile trasformare una relazione di dipendenza affettiva in una relazione sana ma è necessario intervenire sia a livello individuale sia a livello di coppia. L’unica certezza che la coppia può garantirsi è la possibilità all’interno di questa trasformazione di potersi riscoprire di potersi riconoscere, di concedersi il tempo per ritrovarsi ma senza avere la certezza effettivamente che la coppia non finirà.

Dr. Matteo Radavelli – Psicoterapeuta e Psicologo Como
Via Dante Alighieri 95, 22100 Como CO
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Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo ad orientamento sistemico relazionale, ho conseguito la Laurea in Psicologia Clinica e Neuropsicologia presso l’Università degli studi di Milano Bicocca, con successiva specializzazione in psicoterapia presso lo European Institute of Systemic-relational Therapies (E.I.S.T.). Svolgo la mia attività come professionista dal 2011 e mi occupo di percorsi di psicoterapia individuale, psicoterapia di coppia e familiare.

Opero come psicologo sessuologo a Como e provincia (Cantù) oltre che in provincia di Lecco e Monza Brianza

Dr. Matteo Radavelli: Ciao, sono il Dr. Matteo Radavelli, Psicologo e Psicoterapeuta ad orientamento sistemico-relazionale. Mi sono laureato in Psicologia Clinica e Neuropsicologia presso l'Università degli studi di Milano Bicocca e specializzato in psicoterapia allo European Institute of Systemic-relational Therapies (E.I.S.T.). Ho lavorato per il Cassel Hospital di Richmond (Londra) e per l'Ospedale Maggiore Sant'Anna di Como come consulente psicologo, per il quale ho gestito il servizio "Stai Bene col Tuo Lavoro", rivolto ad imprenditori e dipendenti che hanno sviluppato una difficoltà psicologica connessa a problemi lavorativi ed economici. Attualmente dirigo e supervisiono 6 centri di psicologia e psicoterapia: Arcore, Monza, Seregno e Agrate Brianza (provincia di Monza e Brianza), Como e Merate (provincia di Lecco). Nel mio lavoro mi rivolgo ad individui, coppie e famiglie che attraversano un momento di difficoltà, partendo dal presupposto che il disagio non va considerato come esclusivamente interno all'individuo, ma come parte del sistema di relazioni in cui vive. Questa modalità consente di evidenziare i vincoli che mantengono la difficoltà e favorisce la loro rinegoziazione e superamento. Il metodo da me utilizzato è particolarmente utile in situazioni di ansia, problemi relazionali e problemi sessuali. Insieme dedicheremo i primissimi incontri ad approfondire il problema, costruendo la strada verso il cambiamento desiderato.
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