Le cause della depressione

Cause della depressione

Quali sono le cause della depressione?

 

Sono state fatte diverse ipotesi, alcune più fantasiose di altre, ma il dibattito nella società scientifica è ancora acceso, anche per l’alone di mistero ed incomprensibilità che i disturbi mentali suscitano.

 

Una cosa è però certa: è impossibile individuare una singola causa scatenante di tutti gli episodi depressivi sulla faccia della terra.

 

Per comprendere quindi le cause della depressione si procede attraverso un’indagine di tipo bio-psico-sociale, ovvero un’analisi che prende in considerazione degli elementi biologico-genetici, elementi psicologico-individuali e elementi sociali-ambientali.

 

Non si può individuare una causa specifica, bensì ci si concentra sui (numerosi) fattori di rischio. I fattori di rischio sono un concetto fondamentale per poter comprendere la depressione, sia per quanto riguarda la possibilità di valutare qual è la probabilità di insorgenza del disturbo, sia per la sua diagnosi.

 

La depressione è un disturbo dell’umore le cui case sono multifattoriali e sono connesse ai fattori di rischio, cioè degli elementi di esposizione o di caratteristiche personali, che determinano la percentuale di “rischio” che la persona sviluppi un disturbo di tipo depressivo.

 

Questi hanno ovviamente un’incidenza maggiore, maggiore è la loro combinazione, quindi: più fattori di rischio ci sono, in diversi assi o ambiti, come ad esempio quello biologico e quello sociale, più è probabile che una persona sviluppi una depressione.

 

Si parla sempre di probabilità perché non si può avere la certezza dello svilupparsi della depressione, poiché la depressione, come tutti gli altri disturbi mentali, viene diagnosticata solo una volta che si è manifestata.

 

Quali sono i fattori da prendere in considerazione?

 

Sicuramente l’aspetto biologico-genetico, per quanto riguarda i disturbi dell’umore, di cui fanno parte la depressione ed i disturbi bipolari, ha un peso non indifferente. Ad esempio nei disturbi bipolari c’è una forte componente genetica.

 

Questo aspetto, quello genetico, però per la depressione non vale, cioè non esiste una stretta correlazione tra gli elementi di tipo genetico ed il rischio che venga sviluppata depressione o, perlomeno, non è così importante e significativo come lo è invece per i disturbi bipolari.

 

Ovviamente una certa esposizione, una familiarità, con la depressione maggiore, ad esempio legata a dei precedenti casi in famiglia, dove quindi è stata vissuta indirettamente, ne aumenta il rischio, ma non è una componente discriminante.

 

Per la depressione sono molto più importanti quelli che vengono chiamati “aspetti sociali e ambientali”, ossia le esperienze di vita di una persona, che possono aumentare il rischio di sviluppare la depressione, proprio a fronte del disagio vissuto.

 

Questi fattori di rischio sono connessi ad una serie di aspetti sociali, come ad esempio povertà socio-economica, ridotta istruzione, difficoltà legate alla propria sopravvivenza, al proprio sostentamento, etc.. oppure ad elementi particolarmente stressanti ed episodi occorsi nella vita, come ad esempio traumi, abusi, o ancora disoccupazione, problemi lavorativi o altre particolari fonti di stress.

 

Questi sono degli elementi di tipo sociale e ambientale che determinano un rischio maggiore per la depressione.

 

Un altro elemento dell’indagine bio-psico-sociale è quello psicologico-individuale, che riguarda gli aspetti caratteriali e temperamentali di ognuno. Come anticipato la depressione ha cause multifattoriali, quindi non è sufficiente avere ad esempio dei fattori di rischio di tipo biologico-genetici e non è sufficiente essere esposti, ad esempio, a fattori di rischio di tipo sociale ed ambientale per sviluppare una depressione, bensì questi devono interconnettersi anche con aspetti di tipo psicologico-individuale, ovvero aspetti caratteriali e aspetti temperamentali.

 

Ci sono quindi degli elementi del carattere e del temperamento di ciascuno che determinano un maggiore rischio, cioè una probabilità maggiore che eventi di tipo traumatico vadano ad incidere sull’equilibrio della persona.

 

Altri aspetti connessi alla maggiore probabilità di sviluppare una depressione possono essere un basso senso di autoefficacia, una bassa autostima percepita, l’incapacità di soddisfare i propri bisogni, senso di inettitudine, etc..

 

Questi appena elencati sono tutti gli elementi che concorrono allo sviluppo della depressione, ma come dicevo prima non si può fare affidamento esclusivamente ai fattori di rischio, poiché la depressione, come qualsiasi altro disturbo, può essere diagnosticata solamente nel momento in cui fa il suo esordio. Prima di questo momento è solo possibile individuare quali sono gli elementi che determinano una maggiore probabilità della sua insorgenza, senza però garantire mai l’assoluta certezza.

Dr. Matteo Radavelli – Psicoterapeuta e Psicologo Seregno
Via Ballerini 56, 20831 Seregno (MB)
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Ho conseguito la Laurea in Psicologia Clinica e Neuropsicologia presso l’Università degli studi di Milano Bicocca, con successiva specializzazione in psicoterapia presso lo European Institute of Systemic-relational Therapies (E.I.S.T.). Svolgo la mia attività come professionista dal 2011 e mi occupo di percorsi di psicoterapia individuale, psicoterapia di coppia e familiare.

Dirigo e coordino una equipe di psicologi a Seregno e in provincia di MB, Lecco e Como.

Dr. Matteo Radavelli: Ciao, sono il Dr. Matteo Radavelli, Psicologo e Psicoterapeuta ad orientamento sistemico-relazionale. Mi sono laureato in Psicologia Clinica e Neuropsicologia presso l'Università degli studi di Milano Bicocca e specializzato in psicoterapia allo European Institute of Systemic-relational Therapies (E.I.S.T.). Ho lavorato per il Cassel Hospital di Richmond (Londra) e per l'Ospedale Maggiore Sant'Anna di Como come consulente psicologo, per il quale ho gestito il servizio "Stai Bene col Tuo Lavoro", rivolto ad imprenditori e dipendenti che hanno sviluppato una difficoltà psicologica connessa a problemi lavorativi ed economici. Attualmente dirigo e supervisiono 6 centri di psicologia e psicoterapia: Arcore, Monza, Seregno e Agrate Brianza (provincia di Monza e Brianza), Como e Merate (provincia di Lecco). Nel mio lavoro mi rivolgo ad individui, coppie e famiglie che attraversano un momento di difficoltà, partendo dal presupposto che il disagio non va considerato come esclusivamente interno all'individuo, ma come parte del sistema di relazioni in cui vive. Questa modalità consente di evidenziare i vincoli che mantengono la difficoltà e favorisce la loro rinegoziazione e superamento. Il metodo da me utilizzato è particolarmente utile in situazioni di ansia, problemi relazionali e problemi sessuali. Insieme dedicheremo i primissimi incontri ad approfondire il problema, costruendo la strada verso il cambiamento desiderato.
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