Esaurimento nervoso: esiste?

Dal punto di vista clinico, in cosa consiste l’esaurimento nervoso? Questo termine che viene spesso utilizzato in maniera colloquiale ha una base, un fondamento scientifico?

Questa è una domanda che mi è stata fatta di recente e la trovo molto interessante. Il linguaggio che usiamo per raccontare il mondo non sempre ha un riscontro dal punto di vista clinico ma ha su di esso un’influenza e porta con sè dei significati. “Esaurimento nervoso” è un termine che viene utilizzato spesso nel linguaggio comune e che, possiamo dire, AVEVA un riscontro clinico. Tecnicamente sarebbe improprio parlare di esaurimento “nervoso” poichè il sistema nervoso non può esaurirsi. In nessun manuale diagnostico moderno è presente il termine “esaurimento nervoso” poichè gli studi, progredendo, hanno riscontrato tutta una serie di patologie che un tempo venivano fatte confluire sotto l’unico termine ombrello “nevrastenia“. Se quindi il termine a livello clinico non esiste non è altrettanto vero per quanto riguarda un livello più emotivo.

Quello che viene comunemente chiamato esaurimento può far riferimento all’ansia, alla depressione, anche al disturbo ossessivo compulsivo. Ma cosa si intende per esaurimento nervoso? Solitamente quando se ne parla si hanno in mente due situazioni opposte

  • uno stato di costante allerta, angoscia, ansia, tensione (riconducibile all’ansia)
  • una mancanza di energie, una catatonia, l’incapacità di svolgere i compiti della giornata (riconducibile alla depressione).

Ecco perchè è molto difficile ricondurre l’esaurimento nervoso ad un’unica patologia. Anche in alcune patologie di recente studio, come per esempio il burn out, si possono ritrovare alcune caratteristiche dell’esaurimento: il burn out è una progressiva perdita di energie, di vitalità, di forza nell’affrontare la giornata, tipica di chi svolge professioni in cui si è costantemente esposti al dolore, alla sofferenza, alla fatica altrui. Il burn out è quindi una patologia particolarmente legata alle professioni sanitarie ed è sicuramente una di quelle patologie che, in termini colloquiali, ben si riassume con il concetto di “esaurimento nervoso”.

 

 

 

Dr. Matteo Radavelli: Ciao, sono il Dr. Matteo Radavelli, Psicologo e Psicoterapeuta ad orientamento sistemico-relazionale. Mi sono laureato in Psicologia Clinica e Neuropsicologia presso l'Università degli studi di Milano Bicocca e specializzato in psicoterapia allo European Institute of Systemic-relational Therapies (E.I.S.T.). Ho lavorato per il Cassel Hospital di Richmond (Londra) e per l'Ospedale Maggiore Sant'Anna di Como come consulente psicologo, per il quale ho gestito il servizio "Stai Bene col Tuo Lavoro", rivolto ad imprenditori e dipendenti che hanno sviluppato una difficoltà psicologica connessa a problemi lavorativi ed economici. Attualmente dirigo e supervisiono 6 centri di psicologia e psicoterapia: Arcore, Monza, Seregno e Agrate Brianza (provincia di Monza e Brianza), Como e Merate (provincia di Lecco). Nel mio lavoro mi rivolgo ad individui, coppie e famiglie che attraversano un momento di difficoltà, partendo dal presupposto che il disagio non va considerato come esclusivamente interno all'individuo, ma come parte del sistema di relazioni in cui vive. Questa modalità consente di evidenziare i vincoli che mantengono la difficoltà e favorisce la loro rinegoziazione e superamento. Il metodo da me utilizzato è particolarmente utile in situazioni di ansia, problemi relazionali e problemi sessuali. Insieme dedicheremo i primissimi incontri ad approfondire il problema, costruendo la strada verso il cambiamento desiderato.
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